Appello ai consiglieri comunali di opposizione
La situazione è grave
ma…..anche seria.
Invitiamo tutti i consiglieri d’opposizione a
partecipare il 15 luglio all’ iniziativa pubblica in piazza Cervini (ore
21) in previsione del Consiglio Comunale
in cui sarà discusso il preventivo 2020.
Nel documento 256/2013/PRSP la Corte dei Conti, nel 2013, accettava la
proposta di piano di equilibrio economico e finanziario presentata dalla prima
giunta Ottaviani. In essa si evidenziavano due categorie di quadri debitori.
La prima riguardava i debiti verso creditori (7.261.608 fuori bilancio, 1.850.000 per compensi legali). Questi dovevano
essere ripianati attraverso il mutuo di 16.250.000 ottenuto da Cassa Depositi e
Prestiti, a restituzione trentennale e il prestito di 5.136.000 concesso dal
Ministero degli Interni, con piano di rientro decennale.
La seconda era relativa al disavanzo di amministrazione pari
a 5.564.996 realizzato dalla
precedente giunta Marini (il comune spendeva più di quanto incassava in tributi).
Tale situazione doveva essere ripianata, non attraverso prestiti, ma tramite avanzi di amministrazione, (ovvero, al
contrario di quanto fatto fino ad allora, l’ente doveva spendere meno di quanto
incassato in tributi).
La pianificazione
decennale della giunta Ottaviani, nel merito, prevedeva i seguenti risultati di amministrazione:
2013 +35.953; 2014 +27.485; 2015 +46.096; 2016 +57.514; 2017
+1.181.495; 2018 +2.144.082; 2019 +2.207.085; 2020 +2.270.517;
2021 +1.534.393; 2022 +1.595.727. Come si vede la parte
più cospicua di avanzi di bilancio è
trasferita, in parte preponderante, agli ultimi 5 anni, così come sottolineato dalla Corte dei Conti. Inoltre nel 2015, nel passaggio alla contabilità
armonizzata, emersero ulteriori 27 milioni di euro che l’ente intese restituire
in trenta rate annuali da €. 909.000,00. Questa prassi è
stata giudicata incostituzionale dalla sentenza 115/2020 della Corte Costituzionale.
L’amministrazione Ottaviani, non potendo, come era evidente
sin da subito, far fronte a obiettivi di
bilancio così rilevanti negli ultimi anni del piano, per ottenere il risultato
concordato, ha utilizzato anticipazioni di cassa coprendoli di volta in volta con i fondi ottenuti dai mutui di Cassa Depositi
e Prestiti (€.16.250.000,00), Ministero degli interni (€.5.136.000,00). Risorse
funzionali esclusivamente, come detto
prima, per pagare i debiti verso creditori. In questo modo, i risultati di amministrazione
in termini di avanzi, non solo risultavano raggiunti, ma spuntava una
insperata, quanto fittizia, liquidità per finanziare quelle spese che noi
abbiamo definito di rappresentanza (stadio, Matusa e via discorrendo) .
Il problema è che nella logica del Piano di Riequilibrio
Economico e Finanziario, non si può
pagare un debito con un altro debito.
In pratica la Giunta non avrebbe dovuto utilizzare i prestiti necessari a pagare i
debiti pregressi; per aggiustare i risultati di amministrazione del quinquennio
2017-2022. Questa gravissima difformità è stata puntualmente rilevata dal
documento di revisione 7/2020 della sezione regionale della Corte dei Conti del
Lazio che ha bocciato, nel merito e nel metodo, l’operato della giunta Ottaviani. Ma ad essa si aggiunge il pronunciamento della
Corte Costituzionale che, con la
sentenza n.4/2020, sancisce
l’incostituzionalità della prassi: La ratio della sentenza afferma il principio in base al quale: “I piani di riequilibrio devono servire a risanare i Comuni e non
certo a continuare ad aumentare il debito perseverando in una gestione
dissennata.”
Dal momento che, dopo i rilievi e gli aggiustamenti sollecitati
dal pronunciamento 7/2020 della Corte dei Conti, non solo la giunta Ottaviani
ha usato in modo incostituzionale le anticipazioni di liquidità e la dilazione
sui crediti di “CERTA” inesigibilità,
ma ha ulteriormente peggiorato la situazione debitoria in essere
al momento della sottoscrizione del Piano di riequilibrio economico e
finanziario. L’apparente incompetenza e il voluto pressapochismo nella gestione
dei conti da parte dell’ente sono sufficienti ad indurre alla fine dello scempio delle consiliature Ottaviani .
Un fatto gravissimo, ma che sembra tale solo
a chi sta subendo i drastici tagli che si ripetono
senza fine da 8 anni. Non si spiega infatti per quale motivo i
consiglieri espressione dei partiti più votati
a livello nazionale, e non solo loro, in occasione della seduta per l’approvazione del
bilancio consuntivo 2019 del 29 giugno scorso, erano pochissimi, e pur esprimendo
dissenso uscendo dall’aula, non hanno speso una sola parola per denunciare la
drammatica situazione evidenziata da organi terzi.
Rigenerare Frosinone crede che la vicenda
del bilancio e tutto ciò che si è trascinato dietro valga una mobilitazione
della comunità
Cosa succederà fin dalla prossima votazione il
17 p.v. del bilancio consuntivo 2020-2021-2022, se l’opposizione tutta e in
particolare quella con alle spalle i
partiti più consolidati non prenderà decisamente posizione?
E ciò non significa proporre degli emendamenti di stampo elettoralistico, tipo
il finanziamento di una bocciofila, che rischia di avallare il previsionale con
tutte le tragiche conseguenze per centinaia di famiglie. Svegliarsi Significa
prendere coscienza del fatto che si sta accelerando
la concreta possibilità di andare in dissesto, nonostante l’ennesimo programma
di tagli che il Comune si appresta a proporre
ai giudici contabili, già critici su questa modalità. Il 2022 è lontano e ci
si prepara a far trascorrere ai cittadini altri tre anni di sacrifici che
invece di scongiurare il dissesto lo precedono.
“Rigenerare Frosinone” presenta una proposta
di deliberazione atta a reperire le risorse per ripianare il debito attraverso la
messa in discussione del modello di gestione imposto ai Comuni che si basa sul
ricatto del debito e la conseguente devastazione sociale. E’ necessario togliere, fra l’altro, l’alibi alla giunta Ottaviani che ha usato questa pur presente distorsione per
giustificare la sua amministrazione propagandistica e socialmente devastante.
In allegato alla presente trasmettiamo la
copia di proposta di deliberazione e vi invitiamo a firmarla entro, e non oltre,
lunedì 20 luglio.
Rigenerare
Frosinone.
Nessun commento:
Posta un commento