Luciano Granieri
Venerdì 18 settembre 2020 erano passati cinquant’anni dalla morte di Jimi Hendrix. Venerdì 18 settembre 2020 si svolgeva a Frosinone la kermesse di chiusura della campagna referendaria in favore del No al taglio dei parlamentari.
Due accadimenti apparentemente lontani fra di loro, ma non troppo. Già perché Jimi Hendrix - icona di un'era conflittuale, nonchè utopista del tempo a venire, profeta della “violenza di seta” ovvero il conflitto portato avanti non con le pistole, ma con la forza dei riff, degli arpeggi fulminanti, degli amplificatori “a palla”, lui figlio del sottoproletariato nero che con la sua chitarra fiammeggiante (in tutti i sensi) scandiva il tempo delle lotte dei movimenti contro la guerra in Vietnam, dei sit-in per le rivendicazioni sociali - era lì con noi.
Era con noi, a nostra volta figli di un sottoproletariato bianco, nero, giallo, rosso, fatto di donne uomini , discriminati per orientamento sessuale e censo, schiantato dalla perfidia e crudeltà irriducibile della dittatura neo liberista. Quel totalitarismo che da decenni attenta alla Costituzione, bollata come documento socialista e fuori tempo, ultimo baluardo in difesa dei diritti dei più deboli, per i quali la consolidata teoria darwinian-liberista non prevede spazio di vita.
Era con noi a difendere uno dei capisaldi della partecipazione democratica quale l’integrità del Parlamento, il cui depotenziamento, per ora numerico, ahimè ormai sancito, non sarà altro che il primo passo verso la piena legittimazione del GOVERNO “ESECUTIVO” delle varie J.P MORGAN di turno.
Era lì con noi, band di popular-jazz-rock music, riunita per l’occasione. Un collettivo musicale aperto che, dopo i comizi in favore del No, stava offrendo il suo contributo in musica alla causa. Fra i vari brani da suonare spunta il testo di “Little Wing”. Pierluigi, l’amico chitarrista conosciuto solo poche ore prima, parte con le prime note, Min comincia a cantare. Noi dietro.
“Little Wing”. Un brano conosciuto da tutti, ma mai provato ed eseguito per la prima volta dalla band. Nonostante ciò l’esecuzione è stata precisa senza sbavature.......Eh si Jimi era con noi! E’ stato per me un onore celebrare uno straordinario personaggio nel cinquantesimo della sua morte, suonando un suo brano...... e che brano!
Sono anche questi gli aspetti per cui è valsa la pena fare una campagna referendaria che non è stata sufficiente a far prevalere le ragione del No, ma che personalmente mi ha arricchito moltissimo, culturalmente e politicamente. Ringrazio tutti coloro, compagni, amici e musicisti che hanno condiviso con me questo percorso. E non finisce qui.
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