Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 17 agosto 2010

Miles in Rome terza parte

di Luciano Granieri

Questo terzo video dedicato al concerto che Miles Davis tenne  nel 1969 al teatro Sistina di Roma chiude la serie  dedicata da AUT a questo evento. Dopo, This,   I FALL IN LOVE TOO EASLY   , proponiamo il brano Directions. Un pezzo che secondo noi chiude degnamente questo contributo. Con un Davis che mostra appieno la vena che lo animava in quel magico periodo di costruzione del Jazzrock d’avanguardia. Jack De Johnnette-batteria, Chic Corea-piano elettrico, Dave Holland-contrabbasso, e Wayne Shorter al  tenore, in questo frangente, non sono da meno.  Il brano inizia con una sola misura di citazione del tema, per poi proseguire con le improvvisazioni. Qui Davis e De Johnnette danno vita ad  una sfolgorante  performance. Sulla base di un giro costante  del contrabbasso di Holland che incrocia una struttura armonica  determinata da particolari arpeggi di Corea con il piano elettrico,  Miles sfodera un assolo incredibile eseguito su toni alti, inconsueti per il suo linguaggio,  fraseggi  agili, velocissimi si susseguono senza un attimo di respiro. La stessa frenetica vena improvvisativa che si ritrova nei  brani di Four and More, l’album che raccoglie  i pezzi    veloci eseguiti  nel concerto tenuto alla Philarmonic Hall nel 1964   con il quintetto storico (Shorter, Cartrer,Williams,Hancock)  . Sempre di quel concerto la Columbia pubblicò  tutte le ballads nell’LP My funny Valentine. Ma torniamo a Roma. Alle  incredibili evoluzioni di Davis si affianca lo spettacolare contributo di De Johnette che si profonde in un’imporvvisazione parallela. Con un drumming fiammeggiante tecnicamente inarrivabile carico di controtempi, rullate veloci.  De Johnette diventa protagonista  quanto Miles in  questa spettacolare performance. A seguire subentra Shorter con un’improvvisazione fatta di arpeggi taglienti e brevi. Corea conclude il tutto con una assolo che tende a rallentare i ritmi e porta il brano su una dimensione meno frenetica, più ipnotica. Come detto questo video conclude la serie dedicata al concerto di Roma ma conclude anche  la serie di post dedicati alla creazione del  un nuovo stile; il Jazzrock d’avanguiardia. In questo contesto infatti si inserisce anche  il contributo diretto di BILLY COBHAM   , un protagonista di quella rivoluzione  che noi abbiamo ripreso durante il suo concerto di Alatri e che mostra quale sia oggi l’evoluzione di questa  musica. Un’evoluzione che forse ha perso quell’aurea di avanguardia e riflessi socio politici ma che mantiene intatti tutti gli elevati contenuti  tecnici ed espressivi. Buona visione e al prossimo “CONCERTO AL QUALE AVREI VOLUTO ASSISTERE.



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