Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 16 agosto 2010

STOP GREEN HUNT - Comitato contro la guerra contro il popolo dell'India


NEW YORK CITY – L’organizzazione Sanhati, insieme ad altre organizzazioni e a singoli individui, sta organizzando una protesta contro la guerra strisciante del governo indiano contro gli abitanti delle regioni forestali dell'India centro orientale, la guerra che è stata chiamata “Operazione Green Hunt,”. La protesta coinciderà approssimativamente con il giorno dell’anniversario dell’indipendenza dell’India (15 agosto): con questo puntiamo il dito sul fatto che le promesse di indipendenza per una larga fascia della popolazione, inclusi i popoli tribali, sono rimaste ampiamente insoddisfatte.
In questa fase la guerra si concentra soprattutto nelle regioni forestali dell'India centro orientale, dagli stati del Chhattisgarh fino allo Jharkhand e al Bengala Occidentale. È una regione ricchissima di risorse naturali.
Le grandi corporazioni, sia indiane che straniere, stanno saccheggiando queste risorse per trarne profitti a breve termine, e prevedono di continuare a farlo prestando poca o nessuna attenzione agli enormi costi ambientali e umani che tutto questo comporta.
I governi degli stati e quello centrale continuano ad accogliere queste grandi corporazioni a braccia aperte. Hanno firmato con loro un numero imprecisato di protocolli d'intesa, i cui particolari sono stati tenuti segreti. Una recente relazione del Ministero dello Sviluppo Rurale, d'altro lato, ha descritto questi processi come una delle più grandi appropriazioni di terra dai tempi di Cristoforo Colombo.
Ma in queste aree forestali non ci sono solo risorse naturali. In questa regione vive gran parte dei circa 100 milioni di Adivasi (cioè, della popolazione tribale) dell'India. Gli Adivasi hanno resistito con tutti i mezzi a loro disposizione ai tentativi del governo di cacciarli dalle loro terre ancestrali con la violenza. Gli attivisti Adivasi si sono opposti al programma di espropriazioni del governo in base al Quinto Allegato della Costituzione Indiana, dedicato ai diritti degli Adivasi e alle disposizioni per proteggerli,.
Le lotte e le denunce degli Adivasi hanno ragioni reali. Il governo indiano ha risposto alle loro legittime proteste con la mano pesante, in violazione della lettera e dell'intento della Costituzione Indiana. I movimenti di resistenza pacifica nella regione si sono scontrati con la brutalità della polizia e con la forza militare. Una parte del movimento di resistenza ha dovuto armarsi. Lo Stato, in risposta alla resistenza armata degli Adivasi, ha organizzato gruppi di vigilantes che hanno imperversato nel Chhattisgarh con l’operazione Salwa Judum e nel Bengala Occidentale con l’operazione Harmad Bahini.
Le operazioni sono fallite entrambe, e la risposta è stata l’Operazione Green Hunt, una escalation ulteriore verso la militarizzazione dello Stato. La cooperazione militare del governo indiano con gli USA e con Israele facilita questo processo.
Settori della società civile hanno sollecitato il governo centrale a fermare l’Operazione Green Hunt e ad avviare negoziati con le diverse organizzazioni popolari che si oppongono al saccheggio delle risorse naturali. La risposte del governo all'idea del dialogo, in generale, non sono state incoraggianti, visto l’incremento dei piani di militarizzazione, delle violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza, della repressione delle voci di dissenso, e dei sequestri e delle uccisioni di dirigenti delle organizzazioni popolari. 

Opponiamoci all’appropriazione di terre più grande dai tempi di Colombo!
Opponiamoci all’ Operazione Green Hunt!
Opponiamoci alla guerra contro il popolo!

Sanhati (www.sanhati.com) è un forum di attivisti, professionisti, lavoratori, accademici e intellettuali che prendono posizione in solidarietà contro le corporazioni capitaliste e per la difesa dei diritti democratici in India. È un gruppo che lotta per essere parte integrante del movimento internazionale che cerca un’alternativa all'ordine sociale capitalistico.

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