Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 18 settembre 2010

Urla di silenzio

di Fausta Dumano.


Saletta Biondi, la galleria d’arte di Frosinone  apre i battenti dopo la pausa estiva con una mostra del giovane artista Giordano Colafrancesco. “Stati d’animo” è il titolo della mostra, il filo conduttore delle tele su tempera, principalmente, che colorano la fredda saletta. Una città Frosinone che ha il liceo artistico e l’Accademia meriterebbe di più.... come luoghi “d’arte” ma gli assessori alla cultura su questo argomento sono miopi.... e muti. Giordano è un studente all’ultimo anno dell’Accademia, un ex studente del Liceo Artistico . La passione per l’arte è “sbocciata” da piccolo, un artista poliedrico dalla musica al “Teatro di Guglielmo Bartoli” , l’artista di strada più carismatico del territorio. Anche la poesia è una passione di Giordano , che ha già pubblicato una raccolta. Un viaggio in Finlandia ha influenzato la sua anima, l’ha colpito e  i colori della Finlandia sono entrati nelle tele. Blocco Notes, la redattrice di Aut è attratta  dalla disposizione delle opere, dal “totem destrutturato” . Il giovane Giordano è un artista “orso”   molto chiuso, timido che cerca di celare la sua timidezza con quel brindisi augurale organizzato dagli amici . La saletta pullula di giovani artisti. Giordano non parla, lascia che a parlare siano le sue tele, che attraversano il dentro intricato della sua ingarbugliata anima. Blocco Notes , Giordano mi conduce nel labirinto, in un viaggio onirico verso l’isola che non c’è, ma che esplode dentro di noi con urla silenziose che si materializzano in una tela emblematica “Gli urli di Giordano” , ma nel silenzio del dentro l’alba giunge con “i colori luminosi” un “Cristo in preghiera”  Il riposo del guerriero. Ogni tela è uno stato d’animo  dell’artista , ogni opera pone interrogativi, un sussulto, una forte emozione, poi la calma, ma è una calma apparente perché Giordano ti scaraventa un’esplosione di colori . Il filo di Arianna per seguire il viaggio è intrecciato, proprio con la disposizione delle opere, si resta intrappolati nel centro.....Il gioco di colori cambia secondo l’angolazione con cui si percorre il viaggio . Blocco Notes, parole cancellate, parole strappate nel tentativo di comunicare le urla dell’artista che  nella solitudine del corpo dà voce alla sua anima. Un’artista che esprime l’inquitudine della società, che sembra calarsi nei personaggi rassicuranti, materni, nei paesaggi del sogno. La mostra resterà aperta fino al 22 settembre.






I labirinti di linee e colori  che traspaiono dalle opere  di Giordano Colafrancesco ci hanno richiamato alla mente i fraseggi di Lennie Tristano. Il pianista di Chicago, figlio di immigrati italiani di Aversa, ha attraversato con la sua personalità schiva tutte le forme del jazz;  dal bebop all ’avanguardia, passando per il cool e il postbop. E nessun jazzista interpreta meglio la poetica di Tristano come  l’amico Gerardo Iacoucci. Il pianista, compositore e direttore d’orchestra  di Veroli, docente di jazz presso il coservatorio Licinio Refice di Frosinone dal 1976, pur nella grande varietà improvvisativa del suo linguaggio, è uno dei migliori interpreti della musica di  Tristano . Nel brano che accompagna la clip “Indipendent lines” eseguito con il contrabbassista Stefano Canterano,  tratto dal CD  “Omaggio a Lennie Tristano” Gerardo Iacoucci, pur nella sua libera interpretazione, ci da un saggio degli intrecci  improvvisativi tipici della musica di Lennie,  i quali sembrano legarsi benissimo agli intrecci pittorici dell’artista   Giordano Colafrancesco.

Luc Girello.

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