Se non ricordo male qualche anno fa, sindaco era ancora Domenico Marzi , spuntò fuori il progetto di costruire una pista di sci parallela ai binari dell’ascensore inclinato. I novelli Gustav Thoeni ciociari avrebbero potuto misurare la loro abilità di discesisti sfrecciando a velocità mozzafiato da Frosinone alta fino all’attuale parcheggio dell’ascensore inclinato. Una Kitzbuhel in miniatura avrebbe testato il coraggio dei giovani baldi sciatori frusinati. Fortunatamente l’idea abortì immediatamente, anche se un progetto fu presentato, perché la base della pista in PVC, materiale altamente inquinante, sconsigliò gli amministratori a dare seguito ad un proposito inutile quanto dannoso. Credevo che l’idea malsana ritornasse nel fondo di qualche cassetto, se non addirittura gettata nel cestino dell’immondizia, invece eccola rispuntare a seguito della recenti copiose nevicate che hanno interessato la nostra città. Evidentemente il progetto ha subito delle necessarie modifiche . In luogo della pista di sci alpino, si è pensato a delle piste di sci di fondo. Quale tracciato migliore se non quello delle piste ciclabili? Infatti ormai si è e capito che a Frosinone in bicicletta non ci va nessuno, a parte qualche critical mass una volta ogni tanto . Andando in bici e respirando a pieni polmoni l’aria benefica carica di PM10 e CO2 si maledice maledire il fatto che una postazione di bike sharing non sia stata realizzata presso il pronto soccorso dell’ospedale Spaziani . Per cui alla faccia dei ciclisti ingrati, usiamo le piste ciclabili per farci delle piste da sci di fondo. I primi lavori sono iniziati approfittando del fatto che le abbondanti nevicate hanno fornito materia prima in abbondanza. Perché togliere la neve dalle piste ciclabili? E’ già praticamente tutto pronto. Basta distribuire la coltre bianca lungo il tracciato e il gioco è fatto. Purtroppo la neve ancora giace ammonticchiata in grossi cumuli ghiacciati li dove dovrebbero passare le biciclette per cui attualmente le piste non sono né sciabili e né ciclabili. E allora? Non sarà che la storia della pista da sci è una mia fantasia e che la neve ancora occupa le zone destinate alle biciclette per l’incuria di un’amministrazione comunale che, fra indagini sui dispositivi di video sorveglianza, sull’appalto di via Mastruccia e oggi anche sull’appalto relativo alla sistemazione della Monti Lepini, che guarda caso prevede la realizzazione di altre piste ciclabili, ha altro a cui pensare?
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