Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 13 agosto 2012

Disobbedienza civile con tarocco

Luciano Granieri

Che l’attuale giunta provinciale di Frosinone sia famosa per la sua determinazione a non decidere e a non operare è cosa nota. Non sorprende quindi che Michele Latorraca, segretario dell’associazione Radicale Pasolini, si sia accorto che la squadra di Iannarili è inadempiente anche in relazione alle normative sulla trasparenza. In base alla legge 441 del 1982, il sito della Provincia dovrebbe riportare l’Anagrafe degli eletti, e notizie sull’attività dell’ente . Ma navigando sul suddetto sito non si trova nulla di tutto ciò, a parte qualche sparuta notizia sugli amministratori . A questo ritardo i dirigenti dell’assise provinciale non hanno saputo dare spiegazione, e ci mancherebbe! La spiegazione sta nella “voja de’ lavorà sartame addoso” che attanaglia i vari assessori. Purtroppo anche quando finalmente il Presidente Iannarilli decide di agire, le conseguenze sono nefaste. Ricordate l’aspra polemica innescata dal mega presidente contro il governo Monti a proposito di quella parte di spending review che prevedeva l’accorpamento delle province? Iannarilli con un gesto di protesta eclatante, riportato da tutti giornali, restituì a mezzo posta al Presidente della Repubblica il gonfalone della Provincia di Frosinone. Sembrerebbe un atto di disobbedienza civile estremamente coraggioso, ma il presidente Iannarilli mica è così scemo da fare un gesto talmente sconsiderato, tiene famiglia pure lui e non può rinunciare ai lauti compensi che gli derivano dalla sua carica. Il gonfalone, quello vero, è ben custodito nel palazzo di Via Gramsci, il vessillo spedito al Presidente Napolitano è una copia, un falso, un tarocco insomma. Il presidente Napolitano l’ha scoperto, tant’è che lo ha prontamente rimandato indietro offeso per la presa in giro. Per amor di cronaca le cose sono andate un po’ diversamente . L’ufficio della presidenza della Repubblica ha effettivamente rispedito il vessillo ma non a Iannarilli , bensì al prefetto, perché spetta al rappresentate del Governo nel territorio e non ad un semplice ente inviare pacchi o missive al presidente della Repubblica. Non c’è che dire una protesta davvero incisiva quella del presidente Iannarilli. Spedisce al presidente della Repubblica un falso, attraverso l’ufficio sbagliato. Ma ve lo immaginate il buon Iannarilli nei panni di un anarco - insurrezionalista , spedirebbe pacchi bomba con lo zucchero al posto dell’esplosivo , non a Equitalia ma ad Equicarni, una nota macelleria che commercia carne da cavallo.

Aut ha scoperto il laboratorio clandestino che ha confezionato il gonfalone falso.

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