Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 17 agosto 2012

Uniti per fare che?

Luciano Granieri.  Collettivo Ciociaro Anticapitalista

La settimana scorsa il presidente dei socialisti ciociari Gianfranco Schietroma  ha lanciato un appello a tutte le forze del centro sinistra affinchè  si ritrovasse l’unità perduta nella diaspora provocata dalle infide compagne elettorali per le amministrative di Frosinone e Ceccano.  L’esponente del Psi ha richiamato Sinistra Ecologia e Libertà,  il Pd,  i Comunisti  Italiani, l’Italia dei Valori, a ricostruire un percorso comune   attraverso il quale ripresentarsi alle prossime amministrative  con le carte in regola per battere le destre. Uniti si vince è la nuova (vecchia?) parola d’ordine. Giusto si vince uniti, ma per fare cosa? Questo è un discorso un po’ più complicato me ancora le elezioni sono lontane.  All’appello  Nazareno Pilozzi,  segretario provinciale di Sel,  ha  subito aderito. Del resto un abboccamento con i socialisti c’era già stato, anche se non aveva dato esiti positivi. Ma si sa  i vendoliani sono sempre in cerca di turlupinare il Pd alle primarie, per cui ogni passaggio per cercare un abboccamento  con i piddini è bene accetto, comprese alleanze con forze traghettatrici come il Psi. Il Pd è ancora dilaniato dalle divisioni interne alla segreteria provinciale.  Molti sono ancora scottati dal burrascoso rapporto con Schietroma e soci che  ha determinato  la disfatta sia a Frosinone che a Ceccano.  Per cui ancora non se la sentono, o meglio, non sono in grado di poter seppellire l’ascia di guerra.  La diffidenza  verso  i socialisti è ancora molto presente, ma sono sicuro che alla fine cederanno.  Il Partito dei comunisti Italiani invece ha affidato la sua risposta al segretario provinciale Orlando Cervoni, il quale in un intervista rilasciata al quotidiano “Ciociaria Oggi” si dice  disponibile a rispondere al richiamo unitario, ma fa un po’ lo schizzinoso. Insomma comincia a trattare sin da oggi.  Prima i programmi poi  le alleanze, tuona il capo provinciale dei Comunisti italiani, Giusto, giustissimo, peccato che alle ultime elezioni amministrative i Comunisti Italiani il programma  non l’hanno proprio considerato, nell’appoggiare il candidato a sindaco Domenico Marzi. “Bisogna ripartire da quanto i cittadini hanno espresso attraverso gli esiti referendari- sostiene Cervoni -  la difesa  dei beni comuni, a cominciare dal lavoro. Inoltre è necessario un rilancio della giustizia sociale oggi fortemente compromessa”  Giusto anche questo, ma mi sembra il minimo sindacale per una forza che ancora ha la falce e martello sul suo vessillo.  Ovviamente non manca l’anatema contro  l’Udc, partito schifato  da tutti che però diventa sempre più corteggiato con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale.  Ma il bello delle esternazioni di Cervoni sta nelle frasi che seguono: “ I partiti a livello nazionale hanno tracciato la rotta. Il nostro segretario Diliberto è stato chiaro: al centro  devono essere messi i programmi e devo dire che la lettera d’intenti di Bersani, approfondita e ampliata, può essere una buona base di discussione, come pure la piattaforma della Fiom illustrata da Landini, che ha raccolto il consenso di  tutte le forze del centro sinistra. Insomma i presupposti ci sono. Ora tocca a noi non disperderli”.  Se ho ben capito i capisaldi   su cui si deve  fondare la proposta politica vanno  ricercati fra gli intenti di Bersani e quelli della Fiom?  Ma lo sa Cervoni che il Pd ha votato tutte le nefandezze che il governo Monti ha ordito contro i lavoratori, abolizione dell’arti.18 compreso. E’ conscio il capo del Pdci ciociaro che il pareggio di bilancio in costituzione e la spending review  che affogherà  definitivamente  i comuni sono provvedimenti  votati da quel partito con cui si vuole discutere?   Se  l’obbiettivo è la giustizia sociale e la difesa del lavoro come bene comune su che basi  si vuole discettare con il Pd?  Sicuramente la piattaforma della Fiom è più consona agli obbiettivi indicati  da Cervoni, ma è del tutto inconciliabile con le mire piddine voglio ricordare che l’intervento di Bersani al convengo organizzato dalla Fiom non è stato accolto con entusiasmo , anzi.  Neanche il miglior Veltroni sarebbe capace del prodigio di unire insieme strade  così divergenti.  In  queste prime avvisaglie di timidi abboccamenti  fra i vari partiti riformisti ciociari  già emergono incongruenze, incoerenze, zone grigie. Dunque  mi  convince ancora di più la nostra scelta di costituire il Collettivo Ciociaro Anticapitalista.  Noi siamo fuori da questi giochetti. Siamo d’accordo sul fatto che sia necessaria la difesa dei beni comuni a cominciare dal  lavoro, e sia quantomeno urgente il ripristino di un minimo di giustizia sociale, ma questo è perseguibile solo puntando al rovesciamento del sistema capitalista, non ad un suo controllo o ad una sua edulcorazione. Per questo l’unità che è necessaria ricercare non è quella  fra le forze della destra riformista comprendente  tutti quei partiti (Pdci compreso) a cui l’appello  unitario  di Schietroma si rivolge, ma è quella di tutte le forze, movimenti, o semplici soggetti   anticapitalisti e antiliberisti presenti sul territorio. Noi stiamo lanciando la nostra sfida e saremmo lieti di aggregare  altre forze per portare avanti insieme la nostra lotta.

Nessun commento:

Posta un commento