Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 12 ottobre 2012

La rivolta comincia dalla scuola

Luciano Granieri

Oggi novanta città italiane sono state invase dalla comunità scolastica pubblica. E’ giusto parlare di comunità perché   in questa fase gravissima per la scuola si è mobilitata  tutto l’insieme dell’istituzione che ha la responsabilità   del nostro futuro. La “comune” scolastica formata da insegnanti, studenti  e genitori raramente era scesa in piazza tutta insieme in  modo così coeso e deciso. Infatti la situazione è drammatica. Mai la scuola pubblica era stata così umiliata. Non si tratta solo dei tagli che due ministri ignoranti, espressione di due governi ignoranti, hanno inferto alla istruzione pubblica, -una terribile decurtazione di 8 miliardi orditi dalla Gelmini e l’attuale miliardo a carico del ministro in carica  Profumo – ma  è proprio l’istituzione scuola come centro di formazione della dignità della persona umana , capace di discernere quali siano i propri diritti e i propri doveri, ad essere degradata ad improduttivo bubbone pubblico da eliminare.  Le continue umiliazioni subite dai docenti investiti da una sistematica dequalificazione della loro professionalità,  lo scientifico  depauperamento dei programmi formativi,  cha halo scopo di demotivare gli studenti e scoraggiare i genitori, la pervicace azione di demolizione  dell’autorevolezza di alcuni istituti storici (vedi il liceo classico Norberto Turriziani di Frosinone) , accorpati l’uno all’altro senza che vi sia una compatibilità didattica, stanno minando dalle fondamenta l’intero istituto pubblico  dell’istruzione, dell’università e della ricerca . E’ l’ignoranza che sta prevalendo sulla saggezza. Prima la cialtroneria di un ministro sciatto, espressione di un esecutivo  becero, in cui si sosteneva che con la cultura non si mangia, e poi l’ignoranza tecnicistica del governo bocconiano al quale l’unica sapienza che interessa è quella relativa alla gestione dei fondi d’investimento,  stanno attuando un piano di devastazione drammatico . Un sistema in cui l’istruzione deve essere commisurata alla richiesta del mercato, e non alle aspettative di crescita della scienza e della conoscenza, insite in ogni persona umana,  è il primo e più importante elemento che concorrerà alla formazione di una società individualistica e frammentata, in cui a pochi eletti sarà concesso di esercitare coercizione sul resto della collettività. Ecco perché la lotta che punta al rovesciamento del sistema capitalistico deve partire dalla scuola. Da quell’istituzione pubblica in cui le coscienze si formano attraverso l’interazione di studenti insegnanti con la società civile attraverso il confronto, la condivisione dei problemi e la capacità di risolverli secondo pratiche solidali.  Dinamiche che nascono e si sviluppano solo nella “comunarda” scuola pubblica. Ed è proprio nella percezione del pericolo della propria sussistenza che tutto la comunità scolastica oggi è scesa in piazza come un corpo unico e inossidabile.  
Di seguito pubblichiamo la clip editata con le foto di Eugenio Oi sulla manifestazione della rete degli studenti medi tenutasi a Sora e le musiche dei Modena City Ramblers: (Altra Italia)  e degli Altan (Tommy Peoples – The Windmill – Finana McManus’s)

Nessun commento:

Posta un commento