Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 31 gennaio 2013

Cosa si nasconde nel declassamento nei 18 Siti di Interesse Nazionale del Decreto del Ministero dell’Ambiente dell’11.01.2013 prot.7


Rosamaria Chimisso
candidata alla Camera ed al Consiglio della Regione Lazio nella lista Rivoluzione Civile,A.Ingroia

In tanti anni di attivismo non mi sono mai trovata davanti a tanto pressappochismo e dire che i cittadini della Valle del Sacco ne hanno viste tante.
Dopo studi costosi, approfondimenti, tavoli tecnici, conferenze dei servizi dove partecipano rappresentanti di Enti locali e non, ognuno con il proprio bel gettone di presenza, il Ministero dell’Ambiente, emana un decreto che contiene un “errore”, voglio credere che sia solo un errore.

Cosa contiene il decreto? Si scopre che il Sito di interesse nazionale che abbiamo sempre considerato unico viene diviso in due aree nette e distinte:
1.Il polo chimico di Colleferro(sorgente dell’inquinamento)
2. Il fiume e le sue aree riparali larghe 100 metri dall’alveo.
E’ un utile “errore”: Non essendoci impianti chimici integrati come quelli per la produzione di fertilizzanti semplici e composti, categoria alle quali appartengono le produzioni che hanno lasciato sui terreni la molecola del  βCH (isomero del Lindano) le aree riparali non possiedono le caratteristiche di legge per essere considerate SIN, quindi si può procedere al declassamento e la Valle diventa Sito di Interesse Regionale;

Il polo industriale invece, all’improvviso si scopre che non è mai stato considerato ricadente all’interno del confinamento SIN. In altre parole l’area dove sono stati fatti i lavori di bonifica, dove è stato realizzato un barrieramento idraulico che deve essere costantemente monitorato, dove si sono spesi fondi pubblici importanti, non è mai stato un SIN.
Voglio pensare che sia solamente un errore, anche se gravissimo, in questo momento politico e di crisi di fiducia nelle Istituzioni.
Sappiamo che molti amministratori dei 18 siti d’emergenza che come il nostro, sono stati declassati,  sono seriamente preoccupati. Giustamente paventano che le Regioni, a causa della crisi economica ed i tagli di spesa,  difficilmente troveranno le risorse necessarie per proseguire le bonifiche.
Quindi è doveroso scandalizzarsi!
Non si accorge di nulla la Giunta Regionale del Lazio ed in particolare la Presidente Polverini che è di fatto il Commissario della bonifica.
Tacciono i Consiglieri regionali uscenti,evidentemente impegnati a ricollocarsi.
Tacciono tutti i Parlamentari che paventano scossoni penalizzanti sotto il profilo elettorale.
Se ne sono accorte solo le associazioni, persone che i documenti se li leggono!
Una cosa è certa: i cittadini stanno pagando a peso d’oro troppi preziosi consulenti che commettono questi “errori”.
Quanto è successo è gravissimo!  Peraltro se venisse rispettato quanto il Decreto prevede, sarà estremamente più semplice autorizzare impianti per bruciare Car fluff, altri rifiuti, o biomasse, ad esempio, nel cementificio di Colleferro,  la struttura industriale che peraltro incide sull’area con il massimo della concentrazione di inquinante.
Ci si aspetta un’immediata “errata corrige”

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