Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 28 gennaio 2013

Il ministro della devastazione ambientale

Luciano Granieri


 Siamo agli ultimi atti del governo Monti. Il premier non sembra più curarsi di quanto stanno combinando i suoi ministri, preso come è a inseguire Berlusconi nelle pacchianerie della campagna elettorale. Si rassegni Monti Berlusconi non si batte. Infatti mentre l’ex premier nei momenti di difficoltà, si faceva colpire da cavalletti di macchine fotografiche o statuette del duomo di Milano, perdonando poi con magnanimità l’aggressore di turno, lui, il professore non riesce neanche  a farsi prendere  da un uovo marcio. L’incauto tiratore, poco scelto, reclutato in occasione della visita di Monti nelle terre terremotate dell’Emilia è riuscito a mancare il bersaglio, colpendo un incolpevole sindaco che incautamente stava accompagnando il presidente del consiglio in gita elettorale. Comunque volendo  trarre un bilancio sull’operato del governo guidato dal nuovo eroe della destra liberale non possiamo non esaltare, la sua forza redistributiva e il deciso e innovativo impulso dato al welfare. E’ bene chiarire che stiamo parlando di un governo emanazione del potere capitalistico finanziario, per cui  la  forza redistributiva si esplica non con la  redistribuzione del reddito ma dell’immondizia e dell’inquinamento, mentre il welfare a cui mi riferisco è a favore dei  potentati finanziari e industriali. Come non considerare l’iniezione di ingenti somme di denaro, drenate attraverso L’Imu alla popolazione  e destinate al Monte dei Paschi di Siena,  un ottimo esempio di welfare state, o meglio welfare trade? E che dire degli sforzi del ministro Clini per difendere la famiglia Riva dalle indebite intrusioni della magistratura e consentire a loro, asserragliati nella dorata reclusione domiciliare, di continuare a fare affari avvelenando la gente di Taranto?. Corrado Clini, ecco un altro campione dalle capacità indiscusse. Dopo aver ammirato l’abilità della ministra Fornero nell’affamare lavoratori e pensionati e nel provocare un aumento epocale del tasso di disoccupazione, dopo aver assistito al saccheggio della scuola pubblica e dell’università operato dal ministro Profumo, eccoci di fronte ad un altro ministro dalle doti straordinarie. Come alla Fornero sarebbe stato più appropriato attribuire l’appellativo di ministro della disoccupazione, a Profumo quello di ministro dell’ignoranza, a Passera di ministro delle attività improduttive,  così a Corrado Clini l’etichetta di ministro all’inquinamento e ai disastri ambientali spetta di diritto. E’ a lui che va tributato l’onore di aver avviato un piano di redistribuzione dell’immondizia e dell’inquinamento che non ha precedenti nella storia repubblicana. Geniale la sua azione nella nostra regione. Anziché imporsi sull’amministrazione comunale di Roma e segnatamente con il sindaco Alemanno affinchè avviasse finalmente un vero ciclo di raccolta differenziata dei rifiuti, il ministro se la prende con i sindaci e la popolazione del basso Lazio che non vogliono  la monnezza  in eccedenza di Roma e del Vaticano negli impianti di trattamento rifiuti di Colfelice. Corrado Clini anziché imporre la diffusione della differenziata, che avrebbe sicuramente il vantaggio di eliminare progressivamente discariche e inceneritori, ma lo svantaggio di ledere gli interessi dei signori della monnezza come i Cerroni e l’Impregilo di Romiti, assestando un duro colpo al welfare trade, preferisce mandare i carabinieri del Noe negli impianti di Colfelice  per verificare se davvero il sito  non sia idoneo a trattare i rifiuti provenienti dalla Capitale, così come denunciato dall’amministratore dello stabilimento  Cesare Fardelli, e a imporre alla fine dell’ispezione il trattamento di 430 tonnellate di monnezza romane e vaticane  al giorno  incurante della mobilitazione generale e della salute dei cittadini. Come sono insensibili questi Ciociari che si oppongono ad una equa redistribuzione della monnezza! Comunque ce n’è anche per Colleferro. Infatti che ne vogliamo fare dei rifiuti speciali in eccedenza? Sempre secondo l’equa redistribuzione è giusto che questi finiscano  a bruciare nei  cementifici della cittadina della Valle del Sacco in aggiunta ai rifiuti tradizionali. Non importa che questo provvedimento violi   quanto previsto dagli articoli 20 e 54 della direttiva 2010/75    dell’Unione Europea, sulle emissioni industriali, normativa che doveva essere adottata dagli stati membri entro il 7 gennaio 2013.  Quando c’è da salvaguardare il principio della equa distribuzione di rifiuti tossici le norme non contano. La  solfa del “ce lo chiede l’Europa” vale solo per giustificare i saccheggi degli speculatori finanziari ai danni dei cittadini. Per finire, il ministro della devastazione dell’ambiente, sfinito delle troppe incombenze che il Lazio gli procura decide di togliere alla Valle del Sacco e al comprensorio di Frosinone lo status di zone di bonifica di  interesse  nazionale, per declassarle a aree di bonifica di interesse  regionale. Che certe grane se le sbrighi la regione Lazio. E se l’ente regionale si è dissolto sotto i colpi di Fiorito &  C., se l’amministrazione non esiste più in attesa di essere rieletta, poco importa. Ormai i cittadini della Valle del Sacco sono talmente abituati alle patologie e alle sofferenze provocate dall’inquinamento che non faranno caso al fatto che la bonifica passata in mano alla regione non si realizzerà mai. Insomma nella  galleria di mostri del governo Monti al ministro Corrado Clini spetta sicuramente di diritto un posto in prima fila.

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