Francesco Notarcola – Presidente
della Consulta delle associazioni
Frosinone è una città che non
cresce ma perde migliaia di abitanti. Costruire altri mostri di cemento non
serve a nessuno. Ovunque dominano i cartelli “Affittasi” e “VENDESI”
Di edifici fatiscenti e monumenti
della vergogna ne abbiamo tanti, pubblici e privati (Dalla vitivinicola
all’ascensore inclinato, al viadotto Biondi, all’ex dispensario, all’ex INAM,
all’ex Consultorio, ecc.). Essi, insieme a
decine di complessi industriali dismessi con le loro aree aspettano di
essere recuperati e restituiti alla vita ed alla economia per aprire
prospettive di lavoro agli 8.000 disoccupati di questo Capoluogo.
La cultura del cemento, in questi
decenni, ha prodotto scandali, illegalità e danni enormi alla finanza pubblica.
Ne sono testimonianza le ristrutturazioni dell’ex carceri, dell’ex Mattatoio,
del Forum, della Monti Lepini e chi ne ha più ne metta.
Per questo modo di gestire la
cosa pubblica i cittadini pagano oggi, prezzi altissimi in termini di tasse, di
tariffe e di riduzione dei servizi pubblici.
Cambia se Frosinone cambia. Questo era lo slogan elettorale del
Sindaco. Nulla è cambiato e tutto continua come prima. Lo scandalo
dell’appalto dei rifiuti lo evidenzia.
In quest’ultima settimana in ogni
angolo della Città sono state
organizzate decine di iniziative molto partecipate. incontri, appelli,
volantinaggio, conferenze stampa sulle terme romane e sull’importanza
archeologica dell’area attigua la villa comunale, che hanno informato ampiamente
l’opinione pubblica.
Ovunque il consenso è stato unanime.
Una Città intera chiede di
salvare e valorizzare le terme romane e i tesori archeologici fin’ora rinvenuti
sul nostro territorio e di impedire una colata di cemento di 35000 mc su
un’area di grande valore storico e culturale.
Ai consiglieri comunali chiediamo
di non comportarsi come i loro colleghi che alla fine degli anni ’60 permisero,
con il loro consenso e con il loro voto, l’edificazione sull’anfiteatro romano
di viale Roma. Questo gesto che comportò
la distruzione di un’area di grande interesse archeologico ha cambiato il
destino di Frosinone, del suo assetto e del suo sviluppo urbanistico, come
città civile e progredita.
Il Consiglio comunale non può
assumersi una tale responsabilità.
Ai cittadini chiediamo di
partecipare alla riunione del Consiglio comunale di giovedì 23 luglio 2015, alle
ore 18.30, per far sentire la loro voce e per fare in modo che i consiglieri
comunali difendano la dignità, la cultura e la storia di un popolo. La partecipazione, l’impegno e la
mobilitazione dei cittadini è decisiva per arrestare il declino del Capoluogo.
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