Siamo riusciti ad ottenere la documentazione relativa al Bilancio comunale del 2015. Il dispositivo dovrà essere approvato entro il 31 luglio, salvo proroghe. Con l'aiuto di alcuni amici, che sanno destreggiarsi nei meandri della contabilità istituzionale, abbiamo spulciato le voci di bilancio e ne abbiamo tratto le seguenti conclusioni.
OSSERVAZIONI SUL BILANCIO DEL COMUNE DI FROSINONE
Il Comune ha avuto nel 2013
l'accesso alla procedura di riequilibrio finanziario che, se da un lato ha
evitato il dissesto finanziario dall'altro, ha praticamente implementato tutte le
misure restrittive per le spese correnti e le spese in conto capitale che sono
tipiche del dissesto. Il bilancio del Comune di Frosinone, oltre a tutti i
vincoli ai quali sottostanno i comuni in situazione ordinaria di gestione, deve
sottostare a vincoli suoi propri per rispettare il piano di riequilibrio, con
l'obbligo di ridurre in tre anni, dal 2014, le spese correnti del 10% e
l'obbligo di restiture 530.000 euro all'anno per il rimborso del prestito
decennale senza interessi ottenuto grazie all'ammissione alla procedura di
riequilibrio. A ciò si deve aggiungere il divieto di contrarre nuovi mutui per
cui le opere pubbliche debbono essere finanziate o con rinegoziazione di vecchi
mutui ( cioè mutui pur ottenuti ma non utilizzati) o con capitale di privati
(non a caso per la ristrutturazione del nuovo stadio, una parte minoritaria di fondi dovrà essere a carico dei privati)
Un primo rilievo: se la Corte dei
Conti avesse conosciuto questo ulteriore problema certamente avrebbe nel 2013
rigettato il piano di risanamento per cui il Comune sarebbe andato allora in
dissesto; il secondo rilievo è che per 30 anni, a partire dal 2015, il bilancio
si appesantisce di un ulteriore peso di 900.000 euro per la copertura annua del
“buco”, per cui, per dieci anni, 900.000
+ 530.000 = 1.430.000 saranno entrate che non andranno a finanziare servizi per
la collettività ma coperture di perdite pregresse ( per altri venti anni
900.000)
La delibera di consiglio
comunale 30 del 2015 nella narrativa afferma perentoriamente : Preso atto che
il Comune si trova nella necessità di onorare l'assorbimento del disavanzo di
amministrazione e i debiti fuori bilancio, avendo già aumentato le imposte
locali al massimo, non residuando ulteriori spazi se non quello della
riduzione dei servizi istituzionali.
Il Comune deve pertanto ridurre i
servizi istituzionali, quelli cioè per i quali esiste l'Ente Comune, non è che
deve ridurre le spese per le sagre o per gli spettacoli!
Signiificativa è a questo
proposito la relazione dell'Arch. Acanfora, relazione del settore Lavori
Pubblici che esplicitamente dichiara di non essere in grado di garantire la
rispondenza delle strutture di proprietà comunale ( uffici, scuole,
ecc.) alle normative vigenti fra cui spiccano in primo luogo quelle legate alla
sicurezza.
In conclusione si può dire
che è un Comune tecnicamente “fallito”; la mancanza della dichiarazione del
dissesto non consente l'attribuzione
della responsabilità giuridica, civile, penale, amministrativa e
contabile, ma certamente non impedisce la definizione delle responsabilità
politiche di una classe “dirigente” che allo stato delle cose non garantisce
neppure i servizi essenziali e la sicurezza dei bambini a scuola. Nonostante ciò s'incaponisce a voler utilizzare i fondi ottenuti in prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti per la ristrutturazione del nuovo stadio.
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