per la prima parte clicca QUI
Entra
nel centro del suono spontaneo che vibra di sé stesso come nel suono continuo
di una cascata oppure, mettendo le dita nelle orecchie, intendi il suono dei
suoni e raggiungi Brahman, l’immensità.
IL DIRETTORE Gli omicidi del Figlio di Whiteman. Se ne
occupò Sonia, Sonia Langmut. Nel ‘67 aveva ventitre o ventiquattro anni. Non
saprei dirti come rintracciarla. Non so nemmeno se è viva. Quell'estate si
licenziò dal giornale e partì verso l’Ovest. Non la rividi mai più. Un anno
dopo, un nostro inviato alla Convention dei Democratici a Chicago disse di
averla vista in un picchetto di donne di fronte all’Hilton, e poi in mezzo agli
scontri di fianco a Abbie Hoffman, Jerry Rubin e altri leader della protesta.
Ma forse è meglio cominciare dall’inizio.
GREEN MAN Il giardinaggio è sempre stato la mia passione,
sono cresciuto con l’amore per le piante, conosco ogni foglia del Brooklyn
Botanic Garden, ci porto sempre i parenti in visita dalla Georgia. Tra i
jazzisti e jazzofili neri il mio era un lavoro strano, ma per me jazz e
giardinaggio erano un tutt’uno, perfetta armonia. Al Prospect Park, vicino allo
zoo, sentivo richiami d'ogni specie d’uccello e mammifero. Orchestrazioni in
forma libera, improvvisazioni collettive di amadriadi macachi fringuelli
pellicani, vento tra le foglie e zac!
di cesoie, voci di pic-nic e traffico lontano. Cercavo di isolare ogni suono e
ricondurlo alla fonte. Avevo l’orecchio fino, se diventavo ingegnere del suono
non avevo niente da invidiare a Van Gelder. Più avanti negli anni, quando tipi
come Albert Ayler dicevano di voler andare oltre le note per concentrarsi sui suoni, capivo bene cosa intendevano.
Ayler e la sua donna, alla fine degli anni Sessanta, andavano a suonare al
Prospect Park. Un pomeriggio la polizia li fece smettere perché facevano troppo
baccano. Per poco non li arrestavano. Io la scena non la vidi, all’epoca ero
già in prigione.
BLOOD WILL TELL Sonia Langmut? Certo, la conoscevo.
ROWDY-DOW Pensa a quello che succedeva intorno, pensa al
Potere Nero, a Malcolm, Muhammad Ali, Stokely Carmichael, Huey P. Newton e le
Pantere. Eravamo come loro, dissotterravamo asce di guerra di secoli prima,
asce di guerra timbriche, tonali e ritmiche. Se il Potere nero avesse vinto, se
sbirri e federali non avessero ammazzato i fratelli uno per uno, e se i ragazzi
dei ghetti non fossero stati rimpinzati di eroina…
BLOOD WILL TELL Sonia era una ragazzona bianca di upstate
New York, cresciuta dalle parti di Albany. Genitori tedeschi scappati dal
nazismo. Socialisti, mi pare. Non l'avresti definita “bella”, ma aveva capelli
rossi e occhi verde scuro. Lentiggini dappertutto. Insomma, la notavi. Scriveva
di musica sul Brooklynite, rimbalzava
da un club all’altro ed era immersa nella new
thing. Quando mi intervistava, faceva domande tipo: - Che rapporto c’è tra
il tuo modo di improvvisare e la scrittura automatica dei surrealisti francesi?
- o altre che cominciavano così: - Nei Manoscritti
economico-filosofici del 1844, il giovane Marx scrive che... - Però era
molto simpatica e aveva un gran cervello. L’ultima volta la vidi al funerale di
Trane. Quell'estate lasciò la città.
Da più di trent’anni, ogni tanto incontro
qualcuno che ha incontrato qualcun altro che all’epoca l'ha vista nella tale o
nella tal’altra comune, o a una famosa manifestazione. In ogni caso, non so
dov'è adesso. Non so neanche dirti se è viva. Temo dovrai spostarti parecchio a
Ovest se vuoi tentare di rintracciarla.
ROWDY-DOW Ci si misero tutti a soffocare la nuova musica
prima che potesse diventare altro. Fred Hampton delle Pantere di Chicago fu
ammazzato nel suo letto, gli sbirri gli spararono mentre dormiva. Ricordo una
foto della stanza: per terra c’era la copertina di un LP imbrattata di sangue e
materia grigia. Out To Lunch di
Eric Dolphy. Pensai: le Pantere ascoltano la nostra musica. Siamo tutti una
cosa sola. La cosa nuova.
IL DIRETTORE Sonia la incontrai nel ‘64, proprio a una
serata del quartetto di Trane. Non ricordo se era il Birdland o il Vanguard.
Non poteva non attirare l’attenzione: una ragazza sola in un locale alle ore
piccole, non bellissima, aria un po’ hippie, seduta accanto alla batteria di
Elvin Jones con in grembo un registratore a bobine, marca europea...
BLOOD WILL TELL Butoba MT5, fabbricazione
tedesca. Il famoso Butoba di Sonia Langmut.
IL DIRETTORE Batteva il ritmo col piede, canticchiava le
note dell’assolo di Trane una frazione di secondo dopo che uscivano dal sax.
Era uno di quei pezzi “Trane & Elvin”, solo sax e batteria. Trane non la
sentiva, perso nell'assolo. Credo che nessun altro la sentisse, a parte me e
Jimmy Garrison, che ogni tanto la guardava, sorrideva e scuoteva la testa.
Chiacchierammo un po’ al bar e le diedi il mio biglietto da visita.
Qualche tempo dopo, quando già lavorava per il
giornale, mi fece ascoltare quel nastro. Si sentiva quasi solo Elvin che
spargeva olio di gomito, e Sonia che canticchiava gli assoli. Che te ne pare di
una che va ai concerti del John Coltrane Quartet per registrare se stessa? E
non sbagliava una nota!
THUMBTACK Hai presente Fear and Loathing in Las Vegas, la parte della conferenza federale
sulle droghe? A un certo punto c’è una pausa, il Dr. Duke e il suo avvocato
prendono in mezzo uno sbirro di provincia, uno dell’Est, gli raccontano quant’è
dura per le forze dell’ordine a Los Angeles e gli propinano una storia di
crimini satanici, gente che beve sangue umano come fosse latte. Gli spiegano
che l’unico modo per contrastare le sette di pazzoidi è decapitare i
prigionieri, la polizia di L.A. ha cominciato a farlo ufficiosamente. Lo sbirro dell'Est è sempre più sconvolto, il Dr.
Duke racconta dell’irruzione nella fattoria di Manson nella Death Valley: degli
adepti sono riusciti a fuggire e sono scomparsi fra le dune, nudi come vermi e
armati fino ai denti. Prima o poi si rifaranno vivi. Lo sbirro di provincia
commenta: - Non pensavo che le cose fossero tanto sfuggite di mano in questo
Paese...
Ecco, anni prima di leggere quelle righe di
Hunter S. Thompson, noi già lo
pensavamo. Il governo, o chi per loro, decapitava ufficiosamente. E’ quello che successe al Black Panther Party, e
non solo a loro.
HEAVY LEGS Dopo un po’ vennero fuori, a New York e
Chicago, musicisti neri che volevano compiacere i critici bianchi, nelle
interviste citavano Stockhausen, Webern, Varése, Schoenberg e altri crucchi che
non mi ricordo il nome. Anche Ornette, tutte le sue chiacchiere
incomprensibili, la “musica armolodica”, pure lui ha composto sinfonie, sonate,
quella roba là. Voleva essere preso “sul serio”. Se c’è gente che ha suonato per gli
intellettuali bianchi, sono proprio quelli del free. Un bel po' di quella roba era merda, a un certo punto tutti
pensavano di poter improvvisare per ore, niente beat, niente linea di basso, niente saper suonare, e si sentivano
dei grandi, davvero radicali, come i bimbi che petano e ruttano per fare
arrabbiare la mamma. Quella roba ha dato una mazzata al jazz. Gli impresari non
volevano più saperne e i fratelli quei dischi non li compravano, perché
avrebbero dovuto? Se vuoi sentire gente che s’incazza e strombazza, puoi
metterti alla finestra all’ora di punta.
A Boston le sommosse dopo l’omicidio del dottor
King scemarono perché i fratelli volevano vedere James Brown alla tivù.
Avessero trasmesso Cecil Taylor, chi l’avrebbe cagato?
THUMBTACK Nel settembre del '69 J. Edgar Hoover dichiara
al New York Times che le Pantere Nere
sono “la più grande minaccia alla sicurezza interna del Paese”. Già da un anno
l’Fbi ha sguinzagliato i cani del "Cointelpro" nella guerra
psicologica contro il movimento nero. “Cointelpro” vuol dire
“Counterintelligence Program”, l'avevano messo su negli anni ‘50 per
neutralizzare il partito comunista, poi l'hanno usato contro la Nuova Sinistra
e il movimento per i diritti civili.
Gli uomini del Cointelpro usano ogni sporco trucco
per sabotare, screditare e distruggere il Black Panther Party e altre
organizzazioni afroamericane: provocano, infiltrano agenti, producono falsi
volantini e falsi giornali, inventano calunnie sui leader delle Pantere,
amplificano ogni scazzo interno, addirittura ammazzano o fanno ammazzare membri
del partito. Mica me l'invento io: tutto nero su bianco, si sa da
trent'anni.
W.CH. Non c’era solo il Cointelpro: ogni dipartimento
di polizia aveva il suo ramo operazioni speciali, che infiltrava e sabotava in
collaborazione, in concorrenza o all’insaputa dei federali. La sezione
newyorkese delle Pantere era infiltrata dal Boss, il Bureau of Special Services
del Nypd.
THUMBTACK Nel '71 la stampa mette le mani su documenti trafugati in una sede Fbi
della Pennsylvania, e scopre l’esistenza del Cointelpro. Nel '76 una
commissione d’inchiesta del Senato conclude che l'Fbi ha impiegato, cito pari
pari, “tecniche intollerabili in una società libera”, si è “impegnato in
tattiche illegali" e ha “risposto a problemi sociali che hanno radici
profonde fomentando la violenza e il conflitto”. Bene, e adesso? Hoover sta già
marcendo all'inferno ma qualche funzionario pagherà, no? Qualcuno verrà
incriminato, c'è chi darà le dimissioni, insomma, sanzioni di qualche tipo, no?
Per un cazzo. Non succede niente. Tutti i culi
sono salvi e restano dov'erano, Dio benedica l'America.
Pensiamo a quanto si è scritto e si continua a
scrivere su una minchiata come il Watergate. In fin dei conti, cazzo aveva
fatto lo staff di Nixon? Aveva spiato i Democratici e scherzato un po' in
campagna elettorale. Robetta, rispetto a quel che ha fatto il governo ai
dissidenti. L’Fbi ha reso pubblica solo una piccola parte del materiale, il
resto è ancora top secret per “questioni di sicurezza nazionale”. Su tutte le
porcherie un rapporto completo non l'avremo mai, ma quello che si sa fa già
venire il vomito. Chi può dire che
dietro gli omicidi del Figlio di Whiteman non ci fosse la longa manus del Cointelpro, degli sbirri o di qualche altro ramo
dell’intelligence?
Oggi in America c’è un Cointelpro dietro ogni
angolo, sanno anche il coloro della tua merda, quella di ieri e quella di
stamattina.
Questa storia va ben oltre il free jazz.
scelta dei video a cura di Luciano Granieri
Nessun commento:
Posta un commento