Finita la festa
gabbato lo santo. Nella primavera del 2017 sarebbe dovuta abbattersi, sui
cittadini di Frosinone, la mannaia della tassa sui rifiuti (TARI). Nulla di
tutto ciò è avvenuto. Benedetta primavera? No maledetta primavera elettorale.
Infatti l’azzeccagarbugli sindaco uscente (ed entrante) si è guardato bene dall' inviare ai cittadini una tassa aumentata
del 20% con il rischio di perdere consensi. C’era la festa delle elezioni!
Oggi
la festa è finita. Estinte le libagioni di una camMagna elettorale -che ha avuto il suo apice nella mega cena
offerta della “cariatide addormenta” assessore
ai finanziamenti europei della giunta uscente -il nuovo (vecchio) sindaco Nicola Ottaviani presenta ai
cittadini il conto della TARI. Personalmente
questo conto non me lo accollo , o
meglio, pagherò solo il 20%, considerato che secondo l’art.24 del
regolamento comunale per l’applicazione sulla tassa dei rifiuti, in caso di comprovate inadempienze da
parte del gestore nel svolgere
correttamente il suo servizio, il cittadino deve un tributo pari solo al 20%
dell’intera tariffa.
Il gestore (Sangalli in questo caso) è palesemente inadempiente
perché in base al d.lgs n.156/2006 avrebbe dovuto realizzare già nel 2012 il 65% di raccolta differenziata. Oggi, siamo
al 18% . In realtà non solo è sacrosanto
pagare il 20% della tariffa, ma sarebbe cosa buona e giusta richiedere al
vecchio/nuovo sindaco un indennizzo per danno erariale per aver
affidato il servizio ad una ditta palesemente inadempiente.
La sentenza
n.224/2016 del TAR di Latina, confermata
dal pronunciamento n.3030/2017 della quinta sezione del Consiglio di Stato, pubblicata
il 21/06/2017 - oltre ad annullare la
determina del 5 febbraio 2016 con il quale l’amministrazione Ottaviani illegittimamente affida alla
Sangalli l’incarico per lo smaltimento dei rifiuti - condanna il Comune al
pagamento delle spese di giudizio pari a quattromila euro. Un’ inezia in
termini economici, ma sintomatica di come l’amministrazione Ottaviani tratta la
materia degli appalti.
In base alla
sentenza n.224/2016 del TAR di Latina, conseguente al ricorso presentato da De
Vizia, società concorrente di Sangalli nella gara d’appalto, si rileva che il
Comune di Frosinone ha omesso di eseguire la verifica della sostenibilità dell’offerta
presentata dalla stessa Sangalli, scelta come affidataria del servizio. Infatti
la società di Monza è risultata priva dei requisiti di moralità
professionale ex articolo 38, lett. c, d.lg. 12 aprile 2006 e dunque non avrebbe
potuto neanche partecipare alla gara. In
particolare il socio di maggioranza della compagnia, in carica nel 2014, mansione poi trasferita alla propria compagna, è stato condannato alla pena di 4 anni e tre
mesi per corruzione, turbata libertà degli incanti e falso.
Inoltre il Comune
di Frosinone nell’ aggiudicare l’appalto alla Sangalli ha accettato
acriticamente elementi e dati la cui erroneità risulterebbe evidente. L’utile d’impresa
dell’ 1,5% è palesemente insostenibile, il che avrebbe dovuto indurre il Comune
ad eseguire ulteriori approfondimenti.
La Sangalli presenta costi del lavoro
molto più bassi rispetto alla concorrenza, insufficienti all’assolvimento
del servizio , gli oneri per automezzi e
attrezzature sono sottostimati grazie a presunte condizioni di favore di cui la
Sangalli godrebbe, non suffragati da alcun elemento concreto. Inoltre un’altra
serie di costi, inerenti la fornitura di cassonetti, bidoni e contenitori, manca
di un’idonea giustificazione. Non esiste una descrizione analitica dei costi
necessari alla progettazione, messa in esercizio e manutenzione del previsto
centro di raccolta. Oneri indicati per un importo che è la metà di quello
minimamente necessario. Infatti tale centro non è stato mai realizzato.
Si
denuncia la sottostima dei costi necessari per garantire la sicurezza ai lavoratori. Manca qualsiasi
riscontro per la verifica dell’importo dichiarato a titolo di “spese generali”.
In buona sostanza il TAR di Latina ci dice che, non solo il Comune di Frosinone
ha affidato il servizio di smaltimento rifiuti ad un’impresa priva dei
requisiti morali necessari per partecipare ad una qualsiasi gara d’appalto, (ditta,
peraltro già indagata nell’inchiesta Clean City, per cui sono stati rinviati a
giudizio amministratori della stessa società e l’ex vicesindaco di
Frosinone Fulvio De Santis), ma non ha nemmeno approfondito i termini economici e
realizzativi della proposta di Sangalli, del tutto incompatibili con il corretto
svolgimento della raccolta rifiuti . Tant’è vero che proprio a seguito della
sentenza 224/2016 del TAR di Latina, confermata dal pronunciamento 3030/2017
del Consiglio di Stato, il servizio è stato affidato alla ricorrente De Vizia.
E’
del tutto evidente, quindi, che la TARI pagata fino oggi, e quella che dovremo corrispondere a
luglio, andrà a coprire un servizio per
forza di cosa carente, in quanto svolto da un’azienda inadeguata, scelta in
modo arbitrario dal Comune. Ciò dimostra l’assoluta disinvoltura con cui l’amministrazione
Ottaviani, vecchia e nuova, gestisce gli affidamenti dei servizi, spesso
effettuati con modalità diretta, o, viene il sospetto, con l’indizione di gare d’appalto in odore di
essere costruite apposta per certi affidatari.
Nonostante ciò più del 70% dei
frusinati ha scelto di nuovo, come sindaco, l’azzeccagarbugli difensore degli
indagati per associazione di stampo mafioso e traffico di stupefacenti, arrestati
al Casermone. Viene allora da dire: Che
paghino questi frusinati! Il sindaco se lo sono scelto ed è giusto che ne subiscano le conseguenze. Del resto cosa
potrà mai valere una TARI aumentata del 20% di fronte alla promessa di un posto
di lavoro o di un ruolo privilegiato nella nutrita casta di professionisti, avvocati ,avvocaticchi, parafangari del foro frusinate?
C’è chi, come il sottoscritto, non si è presentato alle elezioni, proprio perché
disgustato da una campagna elettorale
dallo stampo smaccatamente clientelare. Ma non per questo ha rinunciato a far politica e a denunciare le
storture di un’amministrazione devastante per la dignità sociale della nostra
città .
Siamo sempre qui e non gli daremo tregua, tanto più che nei banchi dell’opposizione,
questa volta, siederanno tre consiglieri
disposti, a quanto pare, a fare opposizione per davvero. Godranno del mio, del
nostro, incondizionato appoggio, quello che viene dalla strada, dalle piazze.
Sarà sufficiente? Lo ignoro ma so che il compito di chi sta fuori dal consiglio
è quello di rendere consapevoli i cittadini che, piuttosto che eleggere qualcuno
il quale promette di pagarti la rata della TARI, è preferibile
votare uno che s’impegnerà ad abbassare, la TARI come le altre tariffe, per tutti i cittadini.
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