Il 25 luglio scorso la commissione esteri del Senato ha approvato il CETA, l'accordo commerciale fra Unione Europea e Canada. L'ennesimo obbrobrio neoliberista che stanno facendo passare sulle nostre teste incuranti di quanto è scritto nella Costituzione. Per evitare che le multinazionali si impossessino anche dell'opportunità giuridica di condannare quegli Stati, Regioni e Comuni colpevoli di non assecondare la loro macelleria sociale e civile -perchè convinti che i diritti dei propri cittadini vengano prima dei profitti -chiediamo alle nostre amministrazioni locali di approvare mozioni "STOP CETA". In particolare ci rivolgiamo ai neo eletti nel consiglio comunale di Frosinone affinchè presentino la mozione e l'approvino. Il popolo ciociaro non merita ulteriori attacchi alla tutela della propria salute e all'integrità del territorio.
Luciano Granieri.
MOZIONE
Sul trattato CETA
IL CONSIGLIO XXXXXXX
ASSEMBLEA LEGISLATIVA XXXXXX
PREMESSO che il CETA (in inglese Comprehensive Economic and Trade Agreement,
letteralmente "Accordo economico e commerciale globale") è un
trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea;
APPURATO che i
negoziati che hanno portato al CETA sono durati cinque anni, dal 2009 al 2014;
gli Stati dell'UE e i membri del Parlamento europeo hanno ricevuto il 5 agosto
2014 il testo completo, che è stato quindi reso pubblico in un summit UE-Canada
il 26 agosto successivo;
VISTO che il 29 febbraio 2016 la Commissione europea e il Canada hanno
annunciato di aver terminato la revisione legale della versione originale
dell'accordo, che è stato quindi firmato a Bruxelles il 30 ottobre 2016, mentre
per l'Unione europea il trattato è stato approvato dal Parlamento europeo il 15
febbraio 2017;
APPRESO che il Senato della Repubblica ha
recentemente approvato il CETA: il provvedimento è passato in Commissione
Affari Esteri;
DATO che il CETA include l'Investment
Court System (Ics), un sistema di risoluzione delle controversie sugli
investimenti che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l'Ue
dinnanzi a un tribunale speciale extra-territoriale. In sintesi, la
giurisdizione viene sottratta alle istituzioni previste dalle costituzioni
democratiche e "privatizzata", sradicata da qualunque relazione con
la sovranità democratica;
VISTO che il Canada non ha ratificato
diverse convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, tra cui
alcune delle Convenzioni fondamentali: la Convenzione sul diritto di
organizzazione e contrattazione collettiva; la Convenzione sull'età minima per
lavorare; la Convenzione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. In
sostanza, si aggrava il dumping sociale, la concorrenza sulla pelle di
lavoratori e lavoratrici;
RILEVATO che il CETA aumenta i rischi
per la salute, come ha sottolineato, in una argomentata lettera a deputati e
senatori, Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, protagonista insieme a
Cgil, Arci, Acli Terra, Federconsumatori, Legambiente, Slow Food International,
Green Peace, Fair Watch, Movimento Consumatori e tanti altri di un largo
movimento per il blocco del Ceta. I rischi per la salute aumentano a causa
"dell'applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e
fito-sanitarie che consentirà ai prodotti canadesi di non sottostare ai
controlli nei Paesi in cui vengono venduti. Ricordiamo che in Canada è
impiegato un numero rilevante di sostanze attive vietate nella Ue";
CONSIDERATO che il CETA colpisce il
nostro Made in Italy agro-alimentare: all'Italia sono riconosciute appena 41
indicazioni geografiche, a fronte di 288 Dop e Igp registrate, con conseguente
rinuncia alla tutela delle restanti 247, oltre al sostanziale occultamento
delle informazioni sull'origine dei prodotti a vantaggio dell'Italian sounding, ossia il via libera
all’uso di libere traduzioni dei nomi dei prodotti tricolori –
unesempio è il Parmesan – e alla possibilità di usare le espressioni“tipo,
stile o imitazione”;
DATO che l’accordo Ceta con il Canada
non solo legalizza la pirateria alimentare, accordando il via libera alle
imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici, ma spalanca le porte
all’invasione di grano duro trattato in preraccolta con il glifosate vietato in
Italia e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero;
VALUTATO che fermare il Ceta è un atto di
coerenza rilevante per chi vuole la difesa e l'attuazione della Costituzione,
per chi vuole affrontare il problema della disuguaglianza e della sostenibilità
sociale ed ambientale;
APPRESO che l’accordo non include norme
esigibili volte a tutelare e migliorare i diritti dei lavoratori, contiene un
capitolo non condivisibile sulla protezione degli investimenti, nonché sui
diritti particolari degli investitori di adire in giudizio gli Stati, nella
liberalizzazione dei servizi, l’accordo persegue un approccio basato su una
lista negativa e non protegge adeguatamente i servizi pubblici;
DATO
che gli
accordi di libero scambio debbono essere posti al servizio di obiettivi che
tengano conto di compatibilità cruciali quali l’occupazione, i diritti umani,
la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Ciò ha come premessa una logica
di trasparenza e un principio di reciprocità fra i contraenti che copra tutte
le clausole vincolanti; a proposito del CETA sia gli obiettivi che i processi
negoziali non rispondono a queste esigenze;
IMPEGNA
Il Presidente della
Giunta e l’Assessore competente
·
A
contrastare, in ogni sede e luogo istituzionale, l'accelerazione della
procedura di approvazione così come la ratifica finale del trattato CETA,
chiedendo l'apertura di un confronto ampio e partecipato sugli effetti
dell'approvazione di tali trattati sul tessuto economico-sociale, l'ambiente e
i diritti nel nostro Paese;
·
a
ribadire, nelle appropriate sedi istituzionali, il diritto degli enti
territoriali di poter essere interpellati e coinvolti sulle questioni
riguardanti gli impatti dell'approvazione dei trattati di libero scambio sui
diritti del lavoro, sulla tutela dei territori da investimenti esteri
insostenibili a livello ambientale e sociale, sulla tutela delle economie
locali da competizione troppo spesso al ribasso.
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