Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 28 luglio 2017

A tutti i consiglieri comunali di Frosinone. Mozione STOP CETA. Da presentare in consiglio e approvare.

Il 25 luglio scorso la commissione  esteri del Senato ha approvato il CETA, l'accordo commerciale fra Unione Europea e Canada. L'ennesimo obbrobrio neoliberista che stanno facendo passare  sulle nostre teste  incuranti di quanto è scritto nella  Costituzione. Per evitare che le multinazionali si impossessino anche dell'opportunità giuridica di condannare  quegli Stati, Regioni e Comuni colpevoli di  non assecondare la loro macelleria sociale e civile -perchè convinti che    i diritti dei propri cittadini vengano prima dei profitti -chiediamo alle nostre amministrazioni locali di approvare mozioni "STOP CETA". In particolare ci rivolgiamo ai neo eletti nel consiglio comunale di Frosinone affinchè presentino la mozione  e l'approvino. Il popolo ciociaro non merita ulteriori attacchi alla tutela della propria salute e all'integrità  del territorio.

Luciano Granieri.



MOZIONE



Sul trattato CETA

IL CONSIGLIO XXXXXXX
ASSEMBLEA LEGISLATIVA XXXXXX


PREMESSO che il CETA (in inglese Comprehensive Economic and Trade Agreement, letteralmente "Accordo economico e commerciale globale") è un trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea;

APPURATO che i negoziati che hanno portato al CETA sono durati cinque anni, dal 2009 al 2014; gli Stati dell'UE e i membri del Parlamento europeo hanno ricevuto il 5 agosto 2014 il testo completo, che è stato quindi reso pubblico in un summit UE-Canada il 26 agosto successivo;

VISTO che il 29 febbraio 2016 la Commissione europea e il Canada hanno annunciato di aver terminato la revisione legale della versione originale dell'accordo, che è stato quindi firmato a Bruxelles il 30 ottobre 2016, mentre per l'Unione europea il trattato è stato approvato dal Parlamento europeo il 15 febbraio 2017;

APPRESO che il Senato della Repubblica ha recentemente approvato il CETA: il provvedimento è passato in Commissione Affari Esteri;

DATO che il CETA include l'Investment Court System (Ics), un sistema di risoluzione delle controversie sugli investimenti che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l'Ue dinnanzi a un tribunale speciale extra-territoriale. In sintesi, la giurisdizione viene sottratta alle istituzioni previste dalle costituzioni democratiche e "privatizzata", sradicata da qualunque relazione con la sovranità democratica;

VISTO che il Canada non ha ratificato diverse convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, tra cui alcune delle Convenzioni fondamentali: la Convenzione sul diritto di organizzazione e contrattazione collettiva; la Convenzione sull'età minima per lavorare; la Convenzione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. In sostanza, si aggrava il dumping sociale, la concorrenza sulla pelle di lavoratori e lavoratrici;

RILEVATO che il CETA aumenta i rischi per la salute, come ha sottolineato, in una argomentata lettera a deputati e senatori, Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, protagonista insieme a Cgil, Arci, Acli Terra, Federconsumatori, Legambiente, Slow Food International, Green Peace, Fair Watch, Movimento Consumatori e tanti altri di un largo movimento per il blocco del Ceta. I rischi per la salute aumentano a causa "dell'applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fito-sanitarie che consentirà ai prodotti canadesi di non sottostare ai controlli nei Paesi in cui vengono venduti. Ricordiamo che in Canada è impiegato un numero rilevante di sostanze attive vietate nella Ue";

CONSIDERATO che il CETA colpisce il nostro Made in Italy agro-alimentare: all'Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche, a fronte di 288 Dop e Igp registrate, con conseguente rinuncia alla tutela delle restanti 247, oltre al sostanziale occultamento delle informazioni sull'origine dei prodotti a vantaggio dell'Italian sounding, ossia il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi dei prodotti tricolori – unesempio è il Parmesan – e alla possibilità di usare le espressioni“tipo, stile o imitazione”;

DATO che l’accordo Ceta con il Canada non solo legalizza la pirateria alimentare, accordando il via libera alle imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici, ma spalanca le porte all’invasione di grano duro trattato in preraccolta con il glifosate vietato in Italia e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero;

VALUTATO che fermare il Ceta è un atto di coerenza rilevante per chi vuole la difesa e l'attuazione della Costituzione, per chi vuole affrontare il problema della disuguaglianza e della sostenibilità sociale ed ambientale;

APPRESO che l’accordo non include norme esigibili volte a tutelare e migliorare i diritti dei lavoratori, contiene un capitolo non condivisibile sulla protezione degli investimenti, nonché sui diritti particolari degli investitori di adire in giudizio gli Stati, nella liberalizzazione dei servizi, l’accordo persegue un approccio basato su una lista negativa e non protegge adeguatamente i servizi pubblici;

DATO che gli accordi di libero scambio debbono essere posti al servizio di obiettivi che tengano conto di compatibilità cruciali quali l’occupazione, i diritti umani, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Ciò ha come premessa una logica di trasparenza e un principio di reciprocità fra i contraenti che copra tutte le clausole vincolanti; a proposito del CETA sia gli obiettivi che i processi negoziali non rispondono a queste esigenze;




IMPEGNA
Il Presidente della Giunta e l’Assessore competente

·         A contrastare, in ogni sede e luogo istituzionale, l'accelerazione della procedura di approvazione così come la ratifica finale del trattato CETA, chiedendo l'apertura di un confronto ampio e partecipato sugli effetti dell'approvazione di tali trattati sul tessuto economico-sociale, l'ambiente e i diritti nel nostro Paese;


·         a ribadire, nelle appropriate sedi istituzionali, il diritto degli enti territoriali di poter essere interpellati e coinvolti sulle questioni riguardanti gli impatti dell'approvazione dei trattati di libero scambio sui diritti del lavoro, sulla tutela dei territori da investimenti esteri insostenibili a livello ambientale e sociale, sulla tutela delle economie locali da competizione troppo spesso al ribasso.

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