Il prossimo 31 luglio scade il termine per il pagamento
della TARI al Comune di Frosinone. In base alla determina dirigenziale 1605/
del 21/06/2017, i cittadini frusinati dovranno pagare globalmente €10.213.264, divisi in: €
9.726.909 di competenza dell’ente e € 486.355 di competenza della Provincia.
Cioè tutti noi entro il 31 luglio dovremmo sborsare oltre 10milioni di
monnezza! Che esagerazione!
Cerchiamo di capirci qualcosa . Con determina
dirigenziale n.244 del 05/02/2016 l’appalto per i servizi di raccolta
e trasporto dei rifiuti urbani è
stato assegnato alla ditta Sangalli. Un atto illegale perché la Sangalli non avrebbe dovuto neanche concorrere alla
gara in quanto priva dei requisiti di moralità professionale,
(il vertice della ditta monzese è stato condannato per corruzione). A causa della mancata verifica dei requisiti necessari, da parte del Comune, si è affidato l'incarico ad una ditta priva di titoli per espletarlo.Per questa svista l’ente dovrà pagare le spese legali in quanto perdente nel ricorso al TAR, inoltrato Da Devizia, legittima aggiudicataria del servizio, contro Sangalli e il Comune stesso.
I costi
dell’appalto, assegnato a Sangalli, sono quantificati
in 26.500.000 euro, oltre IVA ed oneri
per la sicurezza. Spalmati in cinque anni, la quota annuale è di € 5.300.000. De Vizia, subentrante a
Sangalli per via giudiziaria, pare si
accontenterà di €24.748.350 (4.949.670
all’anno) . E allora come ci arriviamo a 10milioni? O almeno ai 9milioni e
sette spettanti solo al Comune?
In base
al DPR 158/199 la determinazione della tariffa è composta da una parte fissa, comprendente
i costi operativi generali, e una parte
variabile, determinata annualmente, il
cui ammontare scaturisce dalla quantità
e dalla modalità di raccolta e trasporto dei rifiuti
(differenziati e indifferenziati).
Nel leggere i conti, attraverso le delibere del Comune che approvano i piani economici e finanziari della TARI, ci rendiamo conto che il costo
annuale delle tariffe, così come scritto nell’appalto, è coperto quasi
interamente dalla parte fissa. Nel 2015 corrispondeva a € 4.502.567, il 49.37% di una quota totale che già era di € 9.119.775. La parte variabile pesava per il 50,63% pari a €4.617.207.
Nel 2017, anno in cui dovremmo pagare i famosi
10milioni e passa, il dettaglio della spesa si ricava dalla determina n.30 del 29/04/2016. Curioso
che già nel 2016 si riescano a determinare le spese variabili necessarie per il
2017, ma sorvoliamo. Intanto il Comune, per parte sua, rispetto al 2015, incamera 600mila euro in più. Andando ad
analizzare i costi ci rendiamo conto che le spese fisse diminuiscono coprendo
solo il 32,46% della tariffa, per una somma pari a € 3.166.720, i costi variabili aumentano costituendo il
67,54% con un importo di € 6.589.795.
Confrontando i due piani tariffari emerge
che nelle spese variabile un sostanzioso aumento riguarda la voce inerente la
raccolta dei rifiuti indifferenziati ,
che passa da € 2.160.000, nel 2015, a €3.986.614, nel 2017. Anche l’onere del trasporto in discarica aumenta di quasi 300mila euro (€1.038.598 nel
2015 - € 1.323.052 nel 2017). La spesa
per la differenziata, invece, rimane sostanzialmente costante: € 1.276.136 nel
2015, € 1.303.025 per il 2017. Inoltre
nel 2017 il Comune mette a bilancio un
attivo di €22.897 per la vendita di
energia derivante dai rifiuti, cioè per la fornitura di materiale da bruciare
negli inceneritori.
Dall’analisi di queste cifre emerge che l’ente , attraverso la società che
effettuerà il servizio, intende potenziare
il trasporto e la raccolta dei rifiuti indifferenziati e produrre CDR
per l’incenerimento, lasciando la performance per la differenziata così come è
oggi. Ai maligni e dietrologi non
sfuggirà che anche nel bilancio Saf si rileva un aumento del finanziamento per il trattamento dell’indifferenziato coincidenze?
La
strada intrapresa dall’amministrazione comunale, così come si rileva dai piani
finanziari, è del tutto contraria, non solo alle normative europee, alle prescrizioni sulla tutela della salute dei cittadini, ma anche alle direttive del d.to legislativo
n.152 del 3 aprile 2006, il quale stabilisce un aumento della raccolta
differenziata progressivo negli anni, tale che già nel 2012 la percentuale da raggiungere
era del 65%. Oggi Frosinone è al 18. In buona sostanza l'aumento del tributo da pagare
entro fin mese è determinato da un incremento
di spese finalizzate a peggiorare il
servizio e non a migliorarlo.
Una serie di organizzazioni e comitati, che andranno a costituire uno “sportello
anticrisi”, si sono attrezzati dando luogo alla campagna :I RIFIUTI NE' SI PAGANO NE' SI BRUCIANO. SI DIFFERENZIANO Come spiegato più volte, lo scopo è far valere
i diritti dei cittadini sanciti, guarda un po’, dallo stesso Comune di
Frosinone. Il regolamento comunale per la tassa sui rifiuti all’art.24 comma 3 prevede quanto segue ” il tributo è dovuto nella misura dal 20%
della tariffa nei periodi di mancato svolgimento del servizio gestione rifiuti,
ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di
riferimento” Dal momento che la disciplina di riferimento è la legge in cui
è sancita una quota di differenziata al 65% già nel 2012, mentre ancora oggi (2017) siamo al 18, le condizioni per pagare il 20 % del
tributo ricorrono tutte. E’ stato redatto un modulo che il cittadino potrà presentare all’ente, unitamente all’F24 con
il pagamento della tassa al 20%, in cui
si spiegano le ragioni della riduzione del tributo. Inoltre abbiamo previsto la
richiesta di rimborso dell'80% di tutte le tariffe, pagate negli ultimi 5 anni, sempre per lo stesso
motivo.
Dunque alcuni movimenti si sono organizzati, ma sarebbe auspicabile che
anche i consiglieri di opposizione, ponessero con forza il problema in aula per denunciare una politica malsana e costosa. Un indirizzo
palesemente antieconomico e lesivo dei diritti dei cittadini, adottato dal
sindaco per chissà quali reconditi motivi, tale da giustificare un esposto alla corte dei
conti.
Sarebbe oltremodo utile che anche altri movimenti e partiti politici non
direttamente presenti in consiglio si unissero a noi per portare avanti una
lotta di legalità e di ubbidienza civile. Non è possibile subire un aumento
tariffario per incrementare l’inadeguatezza e l’illegalità di un servizio,
soprattutto se si parla di spese rilevanti (26milioni e mezzo di euro) e della smaltimento
dei rifiuti, una campo strettamente connesso alla salute e al benessere dei
cittadini.
Quanto ci proponete, sicuramente ben studiato da professionisti esperti e competenti, lo avete fatto avallare da qualche legale tributorista, ad evitare in seguito spiacevoli complicanze, visto l'operato di certi volponi che non si preoccupano minimamente di salvaguardare tasche e salute dei cittadini...? Possiamo procedere tranquillamente...? Grazie Luciano Bracaglia
RispondiEliminaPuoi procedere tranquillamente, io l'ho già fatto e lo farò ancora il modulo è stato redatto da un avvocato funzionario della Regione Lazio (di cui non posso farti il nome) esperto nei regolamenti delle istituzioni. In ogni caso, se qualcuno ancora dovesse avere un qualche timore a pagare un tributo ridotto, la richiesta del rimborso dell'80% della TARI per i cinque anni passati non comporta alcun rischio. Più si riescono a presentare queste istanze,più si dimostra che i cittadini non sono popolo bue.
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