Apprendiamo dall’edizione di ieri del quotidiano locale
Ciociaria Oggi che il sindaco Ottaviani sta preparando l’ennesima stravaganza
populista finalizzata ad aumentare il
proprio consenso, necessario ad assicurargli un posto in Parlamento.
Mentre
altre volte sulle fandonie del sindaco, che comunque hanno segnato
negativamente la vita sociale della città, c'abbiamo scherzato sopra, stavolta
come cittadini di Frosinone, Italiani, e dell’Universo Mondo ci sentiamo
indignati e arrabbiati.
Entrando nel merito della delicata e drammatica
questione dell’immigrazione il sindaco ha dichiarato di voler istituire un numero verde a cui i cittadini
potranno rivolgersi per segnalare (cito testualmente): “ gli
episodi o gli elementi che saranno trasferiti alla conoscenza dell’autorità
giudiziaria, oltreché della Questura e della Prefettura, affinchè le vere
espulsioni, almeno dal circuito economico, siano relative a quei soggetti che
fanno mercimonio illecito delle disavventure che colpiscono i profughi, unitamente
alla presentazione delle denunce verso i singoli responsabili di sopraffazioni
e violenze verso i cittadini italiani , o stranieri della nostra collettività”
La formulazione di questo provvedimento è intellettualmente e politicamente disonesta nonchè fraudolenta. Infatti copre,
con una casistica pressoché irrealizzabile, un odioso proposito che da la stura ad una virulenta acredine razzista. Se da
un lato sarà difficilissimo, se non impossibile, per un cittadino, denunciare storture
eventualmente rilevabili all’interno degli enti incaricati di provvedere alla presa in carico ed
integrazione degli
immigrati giunti nel nostro territorio. Dall’altro sarà facilissimo, forse
troppo, utilizzare il numero verde per
denunciare sopraffazioni e violenze di
singoli (non lo si dice ma dal contesto della
dichiarazione è chiaro ) appartenenti
alle comunità di migranti, verso i
cittadini (italiani o stranieri ) della nostra collettività.
In pratica si istituzionalizzano
le ronde anti immigrati alle quali viene fornito uno strumento di delazione immediato. Giuridicamente che nozioni ha un semplice cittadino per giudicare
quando un atteggiamento sia di reale sopraffazione al di fuori di pregiudizi razziali ? Non c’è il rischio di
eccedere nel procurato allarme? O si parte dal presupposto che un
extracomunitario abbia in se il germe della sopraffazione ogni volta che si rapporta con un “membro della nostra
collettività”? E come si qualifica la nostra
collettività? Se un membro della cosiddetta
“nostra collettività” sopraffa un
singolo appartenente alla comunità dei migranti il numero verde per denunciare
il fatto è ugualmente valido?
La triste realtà è una sola. Anche il sindaco
Ottaviani, partecipa a buon diritto al processo di "inumanizzazione" (per dirla con
Marco Revelli) che sta avvelenando la
Nazione e l'intera Europa. Quel processo che, in nome del consenso politico,
dell’ottenimento del potere economico e finanziario, prevede la derubricazione di un altro essere umano, magari diverso per razza e censo, ad un
semplice numero, ad un elemento di disturbo da espellere, questo si ,da
sopraffare.
Con tale provvedimento Ottaviani
diventerà uno dei migliori interpreti del codice del ministro Minniti. Quello che, da una parte
vuole limitare il salvataggio dei migranti in mare, dall’altra vuole espellere
dalle città personaggi indesiderati colpevoli del solo reato di non essere
compatibili con le caratteristiche del cittadino benpensante tipico, cioè : bianco-borghese-ricco
.
Per tornare al concetto di collettività, personalmente
ritengo di appartenere ad una entità collettiva che si riconosce nella Costituzione repubblicana
del ’48 . Il Documento che più volte è stata oggetto di attacchi, non ultimo quello scongiurato
dal popolo il 4 dicembre scorso.
In quella Carta esiste l’art.3 in cui la Repubblica
si impegna a favorire il pieno sviluppo della persona umana. Una collettività
civile, che a quei principi si rapporta, non tollera soprusi razzisti e
delatori ammantati da provvedimenti volti a mantenere la sicurezza. La
sicurezza di chi?
P.S. Ringraziamo Marco Tallini segretario dei giovani
democratici di Frosinone per aver sollevato la questione e ribattuto al sindaco
sulle stesse pagine di Ciociaria Oggi.
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