Nella legge elettorale elettori ed elettrici commissariati in tutto ? Eppure la Costituzione è dalla nostra parte
L'unico modo per formare correttamente la volontà generale è quello della
partecipazione all'attività legislativa di tutti i cittadini, come accadeva
nellapolis greca:
l'idea che un popolo si dia rappresentanti che poi legiferano in suo nome è la
negazione stessa della libertà.
La sovranità non può essere rappresentata per la medesima ragione per cui
non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e
la volontà non si rappresenta: o è essa stessa o è diversa, non c' è una via di
mezzo. I deputati del popolo non sono dunque, né possono essere, i suoi
rappresentanti, ma soltanto i suoi commissari
Secondo J.-J. Rousseau,( Il contratto sociale III, 15 )
“….”
Quindi in attesa di realizzare una democrazia più partecipata… (qualcuno ci
sta provando con un certo successo ma anche molti ostacoli e critiche più
o meno giustificate)… cosa ne pensate, come elettori ed elettrici, almeno
di porre un confine tra sovranità popolare e sovranità rappresentata dai
partiti nella legge elettorale? FI,PD a maggioranza renziana, Lega, Ap,
Verdiniani vogliono praticamente autonominarsi nei seggi di Camera e Senato.….
almeno nella legge elettorale che è la più importante dello Stato dopo la
Costituzione, vogliamo definire un confine ragionevole secondo Costituzione?
Perché i partiti che rappresentano meglio le oligarchie e sono
espressione di oligarchie sociali e di classi economiche abbienti favoriscono
i collegi uninominali e le liste bloccate?
I Partiti
per piazzare i loro candidati non devono andare oltre il confine di una
sovranità popolare in cui l’elettore deve avere la libertà di
scegliere lista e candidato tra più candidati e il responsabile/amministratore
della lista deve avere la sovranità di indicare agli elettori quali candidati
(lista) e quali preferisce (due capilista di genere differente). Passa la
differenza che c’è tra il significato di indicare e quello di imporre. Ecco i
commissari di Rousseau. Vogliamo lottare in tutti i modi e farlo capire ai
nostri parlamentari nei loro terminali di Camera e Senato?.....vogliamo
chiedere di scegliere i nostri parlamentari in un sistema
bicamerale proporzionale omogeneo senza premio e collegi plurinominali con
liste non bloccate almeno per tendere ad esso?.
Una politica
dell’autarchia elettorale, incostituzionale per sentenza della nostra Corte, ha
prodotto gran parte della politica elettorale “pattume” dell’ultimo ventennio,
Camere disomogenee, illegittime e piene di voltagabbana (oltre 560 cambi
di casacca nell’ultima legislatura) che hanno fatto passare leggi che
altrimenti non sarebbero passate e ci hanno portato al referendum
costituzionale e ai ricorsi ….non dobbiamo neanche farlo per una questione di
colore politico ma per rispetto della nostra dignità(libertà
di scelta) di elettori ed elettrici, non c’è sovranità elettorale
senza sostanziale libera scelta dei candidati. Questo criterio di confine delle
sovranità, equilibrato e nella 1° repubblica abbastanza scontato, ….oggi
non lo è più… dobbiamo lottare con una campagna del No…”Non votate quei partiti
che calpestano il confine della nostra dignità elettorale”
ROUSSEAU, LA CRITICA DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
L'unico modo per formare correttamente la volontà generale è quello della
partecipazione all'attività legislativa di tutti i cittadini, come accadeva
nellapolis greca:
l'idea che un popolo si dia rappresentanti che poi legiferano in suo nome è la
negazione stessa della libertà.
(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XV,
pagg. 908-909)
Nessun commento:
Posta un commento