1. La partita che si sta giocando sulla legge
elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia
consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016,
è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale
trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo,
per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti
per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”
(art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema
elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non
offrirebbe alcuna resistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della
Costituzione.
2. Malgrado due pronunce della Corte
Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il porcellum e l’italicum
facendo sorgere la necessità che il Parlamento intervenga per far sì che sia restaurato
un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione,
il disegno di riforma elettorale attualmente in discussione ripropone il
carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i
precedenti sistemi.
3. Ancora una volta una ristretta oligarchia,
composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la
composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri
fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i
propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le
minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi
verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta
con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio
uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato
di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene
ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata
destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate
e della pari dignità dei cittadini elettori.
4. Chiediamo che siano ricostruite le
condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo
Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale,
che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri
rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli
elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto
popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare
presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di
maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature.
Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere
compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.
5. Facciamo appello
alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta
libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività
delle Camere.
6. Invitiamo a
partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di
incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e
ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema
elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e
pienamente democratico.
firma l'appello SU CHANGE.ORG
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