Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, dichiara:
«Oggi Salvini, il Trump italiano, cita in un tweet il più celebre motto del fascismo squadrista - il tristemente noto "me ne frego" - per polemizzare con l'Ue. E' vergognoso che il ministro degli Interni della Repubblica democratica nata dalla Resistenza faccia proprio il motto degli squadristi. Il Presidente della Repubblica dovrebbe intervenire immediatamente e pubblicamente. Un personaggio del genere non può fare il ministro degli Interni. Quella di Salvini è una provocazione - l'ennesima - volta ad attirare l'attenzione ma non si può ignorarla. La retorica di Salvini è quella del ventennio e anche la polemica con l'Europa ricorda quelle con la "perfida Albione". Il leader della Lega ha già sdoganato nel dibattito pubblico razzismo e xenofobia. A poco a poco anche il fascismo. L'appoggio della Confindustria a questo figuro ci ricorda che per i capitalisti la democrazia liberale è un optional, contano solo gli affari. I loro nonni e bisnonni nel ventennio appoggiarono Mussolini e Boccia oggi licenzia Renzi e Calenda e passa armi e bagagli con Salvini. Lunedì sarà a Roma con Salvini l'erede del fascismo e del colonialismo francese Marine Le Pen per spiegarci che c'è bisogno dell'Europa delle Nazioni. Ricordo che i loro antenati lasciarono l'Europa in macerie e più di 50 milioni di morti».
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