Ammettiamolo, noi
inguaribili fautori dello sforamento del parametro defici/pil, noi di
estrazione comunista strenui avversari e contestatori della Troika (Ue, Bce,
Fmi), quanto avremmo voluto attestarci il merito della vittoria del 2,4% ! O forse no? Qualcuno duro e
puro, avrebbe voluto eliminare ogni
parametro restrittivo imposto dalla consorteria ultraliberista di cui la Troika
è palese espressione. Altro che il 2,4% ! Non si può mettere un limite alle spese
necessarie per il progresso sociale.
Resta il fatto che proprio da noi, mi ci
metto anch’io, sulla vicenda del DEF viene un assordante silenzio. Forse varrebbe la pena di osservare che la
querelle sui punti decimali del rapporto deficit/pil, con conseguente reazione
dei nevrotici mercati alle decisioni del governo, non è altro che l’ennesima "caciara" mediatica, (con annessi proclami di sconfitta della povertà) messa in
piedi per coprire la reale natura della manovra che , in base agli annunci
contrattuali nero-giallo-verdi, si annuncia odiosamente classista.
Da un lato
ci sono gli iper ricchi a cui viene gentilmente offerto un mega regalo fiscale,
con la flat-tax, e l’ennesimo condono, dall’altro ci sono i
poveri che tali rimarranno, e per di più saranno costretti ad accettare un
lavoro purchessia, retribuito, se va bene con 780 euro al mese. Da un lato i padroni, sempre
più ricchi, dall’altro una platea sempre più numerosa di “workpoor”. Alla faccia del “workfare” !(così tanto per far vedere
che qualche cosa d’inglese si conosce). Parliamo di gente che pur essendo obbligata a lavorare , quando,
se, e come vogliono i padroni, non
riesce comunque ad arrivare a fine mese.
Sarebbe forse più corretto usare il termine di “slaveunfair”
(sempre per far vedere che si sa qualcosa d’inglese).
Ma su questa terribile
natura della manovra economica, nessuno dice nulla. Si guarda il dito del 2,4%
senza curarsi della luna che esso indica. I neo barbari nero-giallo-verdi
rivendicano il coraggio di aver abbattuto il tabù del defict, i vecchi barbari
riformisti-liberisti replicano che tale audacia porterà alla vendetta dei
mercati così profondamente offesi. Noi vetero-comunisti che potremmo,
quantomeno invitare a spostare lo sguardo dal dito ad una luna fredda, asfittica, ci guardiamo bene dal farlo. Né ci imbarchiamo in una discussione, per altro
più che legittima, sulla natura
predatoria delle politiche imposte dalla Troika, cosa che neanche i nero-giallo-verdi, nonostante qualche
annuncio si azzardano a fare.
Al di la del discorso sulla natura ultraliberista
della UE, più volte già affrontata, varrebbe la pena mettere i piedi sul piatto
della manovra. Si è sempre detto, o almeno lo si diceva in campagna elettorale,
che uno dei più grandi ostacoli alla ripartenza della crescita è la grande diseguaglianza esistente fra pochi
super ricchi (che usano i propri profitti, per fare soldi con altri soldi) e la
maggioranza di gente che non può permettersi di consumare granchè se non se
stessa.
La soluzione al problema l’ha
squadernata ieri sera da Fabio Fazio il
super tagliatore di sprechi Carlo Cottarelli. Il manager del Fondo Monetario
Internazionale ci ha spiegato che l’Italia, a fronte di un debito pubblico fra
i più alti d'Europa, presenta una quota di risparmio privato elevatissimo, basterebbe
quindi destinare un po’ di quest’accumulazione
privata alla riduzione del debito. Come? Attraverso una sostanziosa tassa
patrimoniale. Poi però l’economista, a fronte delle sue ferree convinzioni
ideologiche, si è affrettato ad aggiungere
che questa soluzione non è adottabile se non in presenza di catastrofi bibliche
di fatto mai avveratesi e che mai si avvereranno. Una sorta di sindrome
bipolare spingeva Cottarelli: come economista
a invocare una patrimoniale, come ideologo ultraliberista a scongiurarla.
Sia
come sia la necessità di spostare ampie
quote di capitali privati verso il pubblico è accertata anche dal più
ordoliberista degli economisti. Dunque corroborati anche dall’autorevole
giudizio di un tecnico, suggerirei di
smetterla di accapigliarsi sul 2,4 e di proporre, una forte tassa
patrimoniale sui beni immobili, e sulle rendite finanziarie. Quindi il contrario della
flat-tax, ossia una progressività fiscale che imponga una tassazione proporzionata
alla ricchezza, chi più ha più tasse
paga. Una seria e reale lotta all’evasione, altro che condoni!
Sul lato delle
uscite invece, c’è un ansimante sistema sanitario che ha necessità estrema fondi , ci sono gli enti locali che hanno
bisogno di soldi per non far crollare le scuole, c’è la necessità di mettere in
campo risorse atte a promuovere piani economici, finanziati dallo
Stato incentrati sulla manutenzione e valorizzazione del territorio sulla
fondazione di imprese a partecipazione
pubblica impegnate nella green economy, nell'erogazione di servizi, e
in attività in grado di creare lavoro vero, non la misera elemosina dei 780
euro. Su questo dovremmo ragionare noi vetero comunisti o no?
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