Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 16 febbraio 2011

APPELLO A TUTTE LE SINISTRE- POLITICHE, SINDACALI, DI MOVIMENTO - E A TUTTO L'ASSOCIAZIONISMO DEMOCRATICO ANTIBERLUSCONIANO:

da Partito Comunista dei Lavoratori



FARE COME IN TUNISIA E IN EGITTO 
UNA GRANDE MARCIA NAZIONALE SU PALAZZO CHIGI PER IMPORRE A BERLUSCONI LE DIMISSIONI.
  
  
Mentre le classi dirigenti del Paese scatenano una guerra sociale contro il mondo del lavoro e la giovane generazione, precipita la crisi politica e istituzionale della seconda Repubblica. Senza che le opposizioni parlamentari sappiano indicare una via d'uscita positiva per le ragioni dei lavoratori, dei giovani, delle donne. 
  
Il governo Berlusconi cerca di sopravvivere alla propria crisi accentuando tutti i suoi aspetti più reazionari: le pose bonapartiste del Capo, il disprezzo delle formalità democratiche, la corruzione più sfrontata dei parlamentari, sullo sfondo della prostituzione di regime. Mentre  Confindustria ottiene il sostegno alle peggiori misure contro i lavoratori, la scuola pubblica , i diritti sindacali. E il Vaticano incassa ulteriori regalie in cambio dell' assoluzione del Sultano e dei suoi “peccati”. 
  
A loro volta le opposizioni parlamentari appaiono paralizzate dalla propria crisi e dal proprio stesso disegno: volendo rimpiazzare Berlusconi con un governo affidabile per gli industriali, i banchieri, i vescovi, non possono mobilitare contro Berlusconi le energie dei lavoratori e delle masse. Per questo si oppongono ad ogni sciopero generale, e progettano grandi alleanze  trasformiste estese addirittura a partiti clericali, a settori della destra, eventualmente persino alla Lega. 
  
Il risultato è che Berlusconi resta in sella, col rischio di un ulteriore slittamento reazionario dell'intero quadro politico e sociale. 
  
E' necessaria una svolta. Sono i lavoratori e le grandi masse popolari che possono porre fine al governo Berlusconi aprendo la via di una vera alternativa. 
  
In questi mesi nelle strade e nelle piazze di tutta Italia - seppur in modo discontinuo- si è manifestata un'opposizione di massa. Le  mobilitazioni dei metalmeccanici e della Fiom ad Ottobre e a Gennaio. Le lotte degli  studenti a Dicembre. Le  manifestazioni delle donne il 13 Febbraio, hanno rivelato, in forme diverse, un potenziale enorme di ribellione. Questo potenziale non deve essere disperso, né subordinato alle manovre di palazzo. E' giunto il momento di unificarlo in una grande azione di massa, di carattere straordinario, capace di imporre una svolta: 
  
UNA GRANDE MARCIA NAZIONALE DI LAVORATORI, GIOVANI, DONNE, SU PALAZZO CHIGI, CON L'ASSEDIO PROLUNGATO E DI MASSA DEI PALAZZI DEL POTERE, SINO ALLA CADUTA DEL GOVERNO.
  
Le sollevazioni popolari di Tunisia ed Egitto hanno dimostrato una volta di più che la forza delle grandi masse è capace di rovesciare in poche settimane regimi trentennali: sbaragliando la loro reazione, dividendo sul campo le loro forze, costringendoli infine alla resa. Il governo Berlusconi, tanto più oggi, non è  certo più forte del regime di Ben Alì o di Mubarak. I lavoratori, i giovani, le donne del nostro Paese- se uniti- non sono certo più deboli dei lavoratori e dei giovani di Tunisia ed Egitto. 
  
E' il momento di rompere il muro dello scetticismo o della rassegnazione. E' il momento di uscire dalla logica delle pure manifestazioni di denuncia e di propaganda. E' il momento di fare come in Tunisia e in Egitto. Persino costituzioni liberali riconoscono il diritto popolare alla sollevazione contro governi corrotti e reazionari. Nulla è più democratico che rovesciare un governo basato sulla menzogna e sulla corruzione. 
  
Non serve chiedere a Berlusconi le dimissioni. Occorre imporgliele. Per questo ci rivolgiamo a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento; a tutte le forze dell'associazionismo democratico; a tutte le strutture popolari impegnate quotidianamente nella battaglia sociale e democratica , per promuovere insieme la marcia nazionale sul governo e aprire dal basso una pagina nuova: che rimuova finalmente le classi dirigenti del Paese. 
  
  
   
  
( ATTORNO A QUESTO APPELLO VOGLIAMO APRIRE UNA DISCUSSIONE PUBBLICA TRA LE FORZE DELL'OPPOSIZIONE OPERAIA E POPOLARE,A OGNI LIVELLO, RACCOGLIENDO ADESIONI E OSSERVAZIONI.)

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