Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 1 maggio 2013

La nuova economia nasce dalle sponde del fiume Cosa.

Luciano Granieri


  Il 28 aprile  scorso l’associazione 03100 di Frosinone, in collaborazione con il sito  "FROSINONE BELLA E BRUTTA", ha organizzato una passeggiata lungo il  fiume Cosa nel tratto che va da Via Mola nuova a  Maniano. 

L’incuria   degli enti locali per il corso d’acqua che attraversa Frosinone, il flagello degli scarichi fognari, per lo più abusivi, che lo infestano  in molti punti, hanno fatto sì che le nuove generazioni pensassero al corso d’acqua più come ad una fogna a  cielo aperto che ad un fiume. Eppure nei contributi filmati che seguono si possono  ammirare,  al di là dei tratti inquinati dove la  sporcizia e l’immondizia la fanno da padroni, gli stupendi scenari che il fiume è in grado di regalare a chi passeggia lungo le sue sponde. 

Ancora una volta amministrazioni miopi , accecate dall’unica prospettiva dello sviluppo urbanistico dominato dal cemento, non si sono rese conto della grande risorsa che il fiume Cosa può costituire per la nostra città. La cura delle sponde, la loro valorizzazione  attraverso parchi e punti di aggregazione, possono trasformare il “Cosa” in una fonte di attrazione turistica, naturalistica e storico-culturale.  Lungo le sponde del fiume sono cresciute molte generazioni di ciociari,  si è consolidata la tradizione culturale della  città. Un luogo  che deve essere restituito ai cittadini, non solo come fonte  di aggregazione sociale, ma anche come  risorsa economica. 

La valorizzazione del fiume  Cosa può costituire la  prima tappa di un più ampio processo di pianificazione economica alternativa.  La crisi si combatta iniziando proprio dallo stravolgimento del   cosa produrre, come produrlo e a quali finalità destinarlo. La valorizzazione del territorio, in base alle caratteristiche naturali che lo rendono unico, in luogo della sua distruzione per cementificazione o sfruttamento agricolo intensivo, può concorrere a modulare un’offerta economica nuova  in grado di soddisfare una domanda cospicua e dunque generare utili a vantaggio in primo luogo della cittadinanza . 

Ci si è mai chiesti se è più conveniente economicamente omologare territori diversi fra di loro, asfaltandoli per costruirci sopra il solito centro commerciale polifunzionale e la trita e ritrita lottizzazione con abitazioni di pregio, oppure esaltarne le  diverse peculiarità trasformandole in valore economico come  attrazioni turistico-culturali?  Frosinone come altre città si sta ingolfando di palazzi  lussuosi che rimarranno desolatamente disabitati  perché non idonei a risolvere una crisi abitativa che coinvolge la popolazione meno abbiente. Non sarebbe meglio investire su progetti che rivalutino le diversità  e le peculiarità del territorio, le esaltino anziché destinare l’ennesima area alla costruzione del solito palazzo?  

Cominciamo dal fiume Cosa, cominciamo a farlo conoscere alla cittadinanza, potrà   essere il primo passo per rendere i cittadini consapevoli di ciò che veramente conta nello sviluppo del posto dove vivono  .  E forse   tale consapevolezza potrà spingere i frusinati a fare  pressione sull’amministrazione affinchè cambi regime ed inizi  ad operare per rendere la città a misura di cittadino piuttosto che svenderne pezzi alla speculazione edilizia privata.

Foto di Marco Bragaglia, tratte dal sito :  FROSINONE BELLA E BRUTTA
Brano: Cape North eseguito da Paul Bourdeau e Shane Simpson
Editing: Luciano Granieri




Seguono i video di Antonio  Limonciello dell'associazione 03100 sulla passeggiata





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