Il Comune di Frosinone ha acquistato il teatro Nestor (le
mura) per 640 mila euro. Un affare. La giunta Ottaviani ha inoltre acquisito il più
contenuto teatro Delle Vittorie. Da queste operazioni ne dedurremmo che l’Ente gode di buona salute
finanziaria. Ma altri segnali, invece, mostrano il contrario. Il mancato affidamento dei servizi di cura alla città alla Multiservizi in
liquidazione, con il conseguente licenziamento degli
addetti, la privatizzazione dell’illuminazione urbana, del ripristino dei giardinetti della Villa
Comunale, indicano inequivocabilmente
una Comune in crisi. Quale è la verità? Senza ombra di dubbio l’ipotesi più veritiera
è la seconda. La giunta Ottaviani ha le
casse vuote. Sicuramente la maggior parte del disavanzo deriva dalle consiliature
precedenti, ma anche il neo sindaco ha
cavalcato oltremodo la situazione per far gravare in maniera più pesante le responsabilità sui suoi
predecessori. Fatto sta che la Corte dei
Conti ha rilevato delle criticità sui bilanci di rendiconto del 2010 e del
2011, nonché sul previsionale del 2012 e ha chiesto ragione di ciò alla giunta comunale che nel frattempo aveva
cambiato colore, dal centro sinistra di Marini era passata al centro destra di
Ottaviani. In buona sostanza i giudici
contabili hanno rilevato un disavanzo strutturale non compatibile con una
gestione corretta dell’Ente. Il Comune
di Frosinone era ,e ancore è , sull’orlo del dissesto finanziario. Senonchè lo scaltro Ottaviani ha tirato fuori
dal cilindro il ricorso alla procedura di “Riequilbirio Finanziario
pluriennale” prevista dall’art. 243 bis
del TUEL (Testo Unico Enti Locali) D.L.
del 10 ottobre 2012. Questo procedimento, emanato dal governo Monti, è stato elaborato per evitare che gli enti in
cui sussistano gravi squilibri finanziari strutturali possano arrivare al
dissesto. In base a tale procedura l’ente può accedere a delle anticipazioni
sui fondi di rotazione, dei prestiti in sostanza, ma deve nel contempo
elaborare un piano di rientro rigoroso. Il piano è a carico degli organi
ordinari , cioè sindaco e giunta, ma è sottoposto a controlli periodici della Corte dei Conti. In definitiva un programma lacrime e sangue
che finirà per impoverire ulteriormente i cittadini della nostra martoriata
Frosinone. La Sezione Regionale di
Controllo per il Lazio della Corte dei Conti, con deliberazione 256/2013
PRP ha accolto la richiesta del Comune
di Frosinone di poter accedere alla procedura di riequilibrio finanziario
pluriennale, avendo giudicato
positivamente il piano di rientro proposto dalla Comune. Cosa prevede il piano? Di che morte dovremo
morire? E’ scritto nella deliberazione
della Corte dei Conti. Nel documento si individuano le ragioni che hanno
portato il Comune sull’orlo della bancarotta,
sono indicate le anticipazioni sui fondi a cui l’ente può accedere,
si valuta il piano di rientro proposto
dall’ente stesso. In particolare, la
Corte dei Conti ha rilevato un trend
negativo del disavanzo relativo agli ultimi tre anni. Questo passa da 2.485.952,13 del 2010 ai
5.494.586 attuali. In particolare le anomalie risiedono nella determinazione
dei residui attivi (crediti accertati da
riscuotere) . Nel 2011, l’amministrazione ha provveduto a cancellare un residuo
attivo (credito non riscosso ) di 2 milioni di euro relativo ad una
anticipazione della tesoreria del 2005
a fronte di un corrispondete residuo
passivo (somme impegnate e non pagate )
di 2.173.762. Ma tale residuo attivo era
già stato cancellato nel 2005. In pratica nel 2011 è stata posto in bilancio la
riscossione di una somma , già riscossa nel 2006. Questo è uno degli elementi
che hanno attivato il controllo dei giudici
contabili.
I PRESTITI
Nel documento della
Corte dei Conti si apprende che Il Comune di Frosinone ha ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti un anticipazione di liquidità trentennale (un prestito a
trent’anni) di € 16.250.000. La prima tranche di € 8.125.000 è già stata erogata, la seconda
verrà liquidata nel 2014. Inoltre, proprio in ragione dell’adesione al piano di
riequilibrio finanziario pluriennale, il Comune ha chiesto un’anticipazione sul
fondo di rotazione di 10 milioni di euro da restituire in dieci anni con rate
semestrali. Come intende il Comune
ottemperare al piano di rientro per ottenere i suddetti 10 milioni?
I DEBITI
Partiamo dai debiti,
cioè dalla massa passiva da ripianare nel periodo che va dal 2013 al 2022. Questa ammonta ad un
totale di € 14.676.605,43 di cui
5.564.996,49 per disavanzo di
amministrazione, 7.261.608,94 per debiti
fuori bilancio, 1.850.000 per compensi dovuti ad avvocati esterni impegnati della nella difesa nella cause dell’Ente. In relazione ai 7.261.608,24, il Comune
intende ripianare 6.100.000 nei primi 5
anni del piano di riequilibrio e
1.161.608,94 a valere sulla disponibilità del fondo svalutazione crediti
per gli esercizi relativi al 2013, 2014, 2015.
FONDO SVALUTAZIONE
CREDITI
Il fondo di
svalutazione crediti fa parte di un dispositivo inserito nella legge sulla ”spending
review” del 2012 e obbliga il Comune ad istituire un fondo su cui inserire, nella redazione dei
bilanci previsionali annuali, il 25% dei crediti datati (5 anni) non ancora
riscossi, a compensazione delle minori entrate dovute all’eventuale mancata riscossione di tali importi. Sul
fondo svalutazione crediti, graveranno anche
950 mila euro del 1.850.000 dovuto alle consulenze legali esterne
suddivisi per gli esercizi 2013,2014,2015,2016. Gli altri 900 saranno oggetto
di un piano triennale di rimborso avvocatura così determinato : (€ 150,000
nel 2013; € 250,000 nel 2014
ed € 500,000 nel 2015). La suddivisione delle somme iscritte a
bilancio nel fondo svalutazione crediti, per la parte relativa ai debiti fuori
bilancio e per quanto dovuto agli avvocati è la seguente:
Per altro il piano decennale complessivo del fondo di svalutazione
crediti è così determinato:
L’accantonamento corrisponde al 25% dei residui attivi per
il 2013 e al 50% dei residui attivi per i restanti esercizi. La Corte dei Conti giudica positivamente la
scelta del Comune di porre nel fondo svalutazione per i bilanci dal 2014 al
2022 il 50% dei residui attivi derivanti dal Titolo I (entrate tributarie) e Titolo III (Entrate
extratributarie ) aventi anzianità superiore ai 5 anni. Ma desta perplessità
l’allocazione di parte dei debiti fuori bilancio nello stesso fondo. Infatti negli esercizi che vanno dal 2013 al
2016 questo deve coprire oltre al
rischio di non rientrare dei debiti da riscuotere, anche le quote di debito fuori bilancio. Per l’esercizio
2013 in pratica il fondo copre esclusivamente i debiti fuori bilancio infatti
il 1.315.000 impegnato deriva totalmente dalla somma dei debiti fuori bilancio
(900.000) più i debiti per le consulenze legali (415.000). In sostanza il Comune di Frosinone per il 2013 non ha
copertura per i residui attivi. Dovrà dunque impegnarsi a riscuotere tutti i
debiti in essere relativi al 2008. Se ciò sia riuscito non è dato sapere.
GLI ALTRI DEBITI.
Che ne è dei debiti fuori bilancio che non passano
attraverso il fondo di svalutazione
crediti? Ci riferiamo in particolare ai 6.100.000 rimanenti dei 7.261.608,24
accertati . Questi entrano direttamente nel piano di riequilibrio finanziario e
sono spalmati nei primi cinque anni secondo la seguente ripartizione:
A questi il Comune deve far fronte attraverso una manovra
lacrime e sangue cioè aumentando al massimo i tributi locali e diminuendo i
servizi. Fra le azioni descritte dal piano figurano: L’incremento dell’Imu sulla prima casa del 50% attraverso
l’aumento delle aliquote già al massimo, dallo 0,4 allo 0,6 per cento. Qualcuno
ricorderà la corsa ai Caf per determinare quanto fosse la maggiorazione da
pagare. E’ storia di ieri. La Tares , il
tributo sui rifiuti e sui servizi indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione
urbana), sarà coperta interamente dai tributi dei
cittadini. L’addizionale comunale Irpef è già stata aumentata nella misura
massima consentita (0,8%). Inoltre è prevista la riduzione delle spese per i
servizi a domanda individuale (asili nido, mensa scolastica, trasporto pubblico
scolastici ecc.), la riduzione della spesa per il personale, per i servizi e i
trasferimenti. Abbiamo pagato tutto?
Neanche per idea. Mancano i 5.564.996,49 per disavanzo di
amministrazione ( I debiti a bilancio per capirci). Questo debito andrà assolto
attraverso avanzi di bilancio, ossia i saldi attivi fra le entrate tributarie e
le spese per i servizi che dovranno essere conseguiti significativamente a partire dal 2017 fino al
2022. Di seguito la tabella:
In realtà il Comune destina al recupero anche la somma da reperire
attraverso la vendita dell’immobile dell’ex motorizzazione civile stimata in 9.300.000. Tale vendita non si è
ancora concretizzata e non si sa come e quando si realizzerà, per cui questi soldi
non entrano nel piano. La Corte si
limita a prende atto con soddisfazione della volontà dell’ente di procedere
alla vendita degli immobili pubblici. Come si deduce dalla tabella il primo
avanzo significativo sia avrà solo a partire dal 2017 (1.181.495,49). Su questo
la Corte dei Conti mostra qualche perplessità, perché la legge per il
riequilibrio pluriennale finanziario, prevede che il ripiano del disavanzo
dell’amministrazione debba avere un maggior peso economico nei primi 5 anni.
L’esatto contrario di quanto proposto dal Comune di Frosinone. Infatti
analizzando la tabella sopra riportata nei primi 5 anni gli avanzi primari sono
irrisori. Cioè il caro sindaco Ottaviani s’impegna a realizzare un avanzo totale molto limitato
rispetto a quanto dovrà conseguire il primo cittadini che verrà dopo. La Corte sostiene che il piano: “non risulta improntato a criteri di
gradualità e di progressività; esso finisce sostanzialmente per rinviare
alle gestioni successive la completa
copertura di parte dei debiti. Occorre, tuttavia, tenere presente che rientra nella piena facoltà
dell'Ente stabilire Ie modalità e Ie priorità di riparto delle passività da
ripianare”. E’ lapalissiano che nel frattempo l’Ente non dovrà contrarre più
debiti e anzi dovrà adoperarsi per estinguere anticipatamente un derivato
finanziario “collar swap” contratto con Unicredit previo affidamento della pratica all’avvocatura per l’accertamento della regolarità di tale contratto con la
possibilità dell’impugnazione e dell’annullamento in caso di anomalie. La Corte promuove il Comune per la
rideterminazione della dotazione organica e della programmazione del fabbisogno
del personale. In particolare l’Ente ha
cessato l’affidamento dei servizi alla Società Multiservizi, procedendo alla riclassificazione
dei servizi realizzando un risparmio di 900 mila euro. Questo è il riassunto del salasso che
toccherà a noi cittadini da qui fino al 2022. E’ necessario aggiungere qualche
significativa notazione sul bilancio previsionale del 2013. Il Comune di Frosinone prevede un uscita di 47.016.335,36
per le spese correnti nel 2013. La stessa spesa per il 2014 si riduce a
31.723.636,20, cioè quasi 8 milioni in meno, praticamente taglierà di tutto e
di più, si trasformerà in un’agenzia di riscossione tributi . Inoltre, sempre
nel previsionale del 2013, sono inseriti 3.682.000 di recupero di evasione
tributaria di cui 2.500.000 relativi ai tributi dei rifiuti. Siamo sicuri che la gente pagherà tutta sta’ monnezza?
Neanche i revisori che hanno approvato
il bilancio ne sono convinti infatti pongono a margine della voce “recupero
evasione tributaria” la seguente
notazione “ Il collegio rileva l’anomalia connessa alla elevata consistenza
della posta in questione”. Del resto che problema c’è? Fra 5 anni il sindaco in
carica porrà il 25% di questo residuo attivo (ormai è chiaro di cosa si parla) nel
fondo svalutazione crediti e buonanotte ai suonatori. Cari concittadini non avremo più neanche gli occhi per
piangere e di che sfamarci, ma vuoi
mettere il piacere di andare a teatro? A
proposito di teatro. Dove li prendono i soldi? Finanziamenti a bilancio non ce ne sono e neanche ci
potrebbero essere, il saldo fra alienazioni di trasferimenti da capitale e
spese in conto captale è a zero, quindi significa che non è prevista alcuna
vendita di immobili per reperire le sostanze necessarie all’acquisto del
Nestor. Comprendere l’esborso fra le spese correnti non sarebbe
un’operazione corretta. E allora dove li prendono i soldi? Chi sopravvivrà alla totale spoliazione
vedrà.
Se non avete capito molto di quanto abbiamo scritto, nel video che segue sarà lo stesso sindaco Ottaviani a spiegare il Piano:
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