Dopo le elezioni europee dilaga il vento anti europeista,
questa affermazione scontata descrive ciò che già era stato abbondantemente
previsto. Dal Front National di Marine
Le Pen all’Ukip di Farage, passando per il Fpoe in Austria, Jobbik in Ungheria,
per finire ad Alba Dorata, la crisi economica imposta dall’austerity ha
prodotto il classico smottamento che si verifica quando il capitalismo non riesce più controllare la crisi che egli stesso produce.
Cioè
l’irruzione sulla scena dei fascisti.
I fascisti servono e sono sempre
serviti per incanalare il malcontento nell’odio verso l’altro. E’ il classico
collaudato sistema di innescare la guerra fra poveri, fra nativi e immigrati, allo scopo di
distogliere la questione dal problema vero.
La dittatura delle lobby e del capitalismo finanziario. Il capitale in Europa è ancora al sicuro,
saldamente protetto dal dominio della larghe intese Ppe - Pse, per nulla
scalfito dalla pur accertata perdita di
voti.
Anzi considerato che la compagine
più votata all’interno del carrozzone riformista è stato il Pd, il partito che ha decretato il pieno sdoganamento del lavoro precario e sta tentando di orientare la
forma dello stato, attraverso le riforme
istituzionali, in senso autoritario , si può affermare che nel Pse la forza più consistente tende
verso destra e converge con quelli che sono i programmi del Ppe,
consolidando il blocco a difesa degli interessi capitalistico finanziari.
Infatti dietro le doverose promesse di facciata sulla volontà di ammorbidire la
morsa del rigore per far partire la
crescita, già si apparecchia il consenso verso il Trattato Transatlantico sul Commercio e gli
investimenti (TTIP) un accordo che consente alle multinazionali americane di
venire a colonizzare l’Europa secondo le
loro condizioni capestro, incuranti dei diritti dei lavoratori e delle
limitazioni sull’inquinamento e su altre forme di tutela per i cittadini.
Dunque mentre i fascisti europei,. di varia forma e natura, provvedono a mettere
gli uni contro gli altri i poveracci nativi contro i poveracci immigrati, in
nome di una sovranità nazionale, buona
per acquisire consensi in casa propria, ma che nessuno, malgrado i proclami ha interesse a consolidare,
le ruberie ai danni dei lavoratori continueranno come prima se non peggio di
prima.
La vera novità, in vero, sta
nella normalizzazione di quello che in Italia era considerato IL NUOVO CHE AVANZA ovvero il M5S. Un partito
che nella metamorfosi europea si trasforma dalla innovativa macchina da guerra a
democrazia partecipata, tutta web e trasparenza, nel più classico movimentucolo
di fascistelli borghesucci, incazzati e intolleranti al soldo del potere
capitalistico finanziario.
Un partito (scusate un movimento ) che mentre in Italia giudica impuro ogni
tentativo di accordo con chicchessia, anche su obbiettivi comuni, rifiutando di
contaminarsi con qualsiasi forza che siede nel Parlamento, in Europa digerisce la
peggiore merda fascista intollerante e xenofoba. Ignoro se l’idea della rattizzazione
con i fascisti inglesi dell’Ukip appartenga esclusivamente a Grillo e al suo
finanziatore Casaleggio, o se ci sia stato un contatto con i militanti in rete.
Certo che conoscendo, anche personalmente, alcuni militanti ed eletti del M5S,
apprezzandone la loro capacità e passione, mi dispiace vederli ingoiare la merda fascista per la dabbenaggine del loro capo. Quanta energia sprecata! Ma ragazzi,
svegliatevi e cominciate a fare politica come già avete dimostrato di saper
fare. Levatevi dai coglioni Grillo e Casaleggio e forse eviterete di annegare
nella MELMA.
Nessun commento:
Posta un commento