Mentre ci si ingegna per portare sviluppo nel nostro territorio, mentre si organizzano incontri e
tavole rotonde finalizzati a promuovere opportunità per cerare occupazione
attraverso l’adozione di nuovi modelli produttivi, mentre si prende atto ogni giorno di più che
la disoccupazione nella nostra Provincia è arrivata quasi al 14% una
percentuale più alta rispetto alla media nazionale, nella nostra disgraziata
città una masnada di personaggi, fra i
quali Domenico Paglia, Presiedente delle
grandi famiglie edilizie frusinati, l’immancabile Marcello Pigliacelli, capo
dei bottegai nostrani, l’onorevole piddino Francesco Scalia, ambasciatori, avvocati e consulenti vari, organizzano un
focus sulle occasioni di business in Romania, Albania, Kosovo e Macedonia.
Della serie a noi nobili di cazzuola non ce ne frega niente del nostro
territorio, che per altro abbiamo già abbondantemente sommerso di cemento, e
preferiamo andare a fare affari nell’Europa dell’est, grazie ai fondi europei
colà erogati dalla Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo, e la Banca europea per gli investimenti.
Le
imprese italiane che decideranno di passare l’Adriatico potranno godere della
presenza “omogenea e significativa del
sistema di credito italiano”( così sta scritto nell’invito al convegno), e
ovviamente, potranno avvalersi di mano d’opera sottopagata, non sindacalizzata e
priva di ogni diritto (questo non sta scritto nell’invito, ma lo aggiungiamo
noi). Eccola la nuova classe
imprenditoriale rampante così attenta alla terra delle proprie origini.
Fugge non appena banche, istituzioni economiche
europee, e tutele del lavoro inesistenti, offrono l’opportunità di rimpinguare
il portafoglio in altri lidi. E chi se ne frega se nella nostra Provincia la
gente che finisce in mezzo alla strada cresce di ora in ora.
Del resto in un recente convegno organizzato dalla
Regione Lazio sui fondi erogati dall’Unione Europea per la tutela ambientale,
il capo bottegaio Pigliacelli se ne uscì con una dotta e forbita massima che in
un italiano degno dell’accademia della Crusca
così recitava “ Se tienghe da lavorà co’te prima tie da
mette gli soldi n’cima agli taulino i poi potemo parlà” In Romania, Albania, Kosovo e Macedonia i soldi “stanne n’cima agli tauolozzo i ce ne stanne assai”.
Infine un ultima notazione sulla presenza del
senatore Scalia. Ogni volta che si tratta di votare, ci dicono che eleggere un
deputato o senatore del posto è fondamentale perché potrà meglio rappresentare
gli interessi del territorio. Ma che Frosinone sta in Kosovo, o in Albania? Perché
l’onorevole Scalia, dopo aver messo in
moto la macchina mangia soldi pubblici Aeroporto di Frosinone che ha spolpato i suoi concittadini, si sta
adoperando per la prosperità di certi paesi est europei? Alla faccia della salvaguardia degli interessi
del territorio!
La verità è una e una
sola. Dalla Ciociaria al Piceno, dal Manzanarre al Reno, se non ci si disfa
del cancro capitalista che affama e riduce in schiavitù intere comunità, mai si
potrà vedere la luce di un minimo di giustizia sociale. E’ la lotta di classe. Ed
è una lotta che va fatta ad iniziare proprio dalla nostra città.
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