Solo domenica scorsa siamo stati chiamati a votare per il
rinnovo del Parlamento europeo e per alcune tornate amministrative, fra le
quali l’elezione dei consigli regionali di Piemonte e Abruzzo . L’appuntamento elettorale rimane sempre sullo
sfondo di ogni attività politica , tant’è che all’indomani di un’elezione già
inizia la campagna elettorale per la
prossima. La scelta dei propri rappresentati è un
esercizio di democrazia molto importante per i cittadini, sostengono in molti.
Ma è sufficiente scegliere i proprio rappresentanti una volta ogni tre-quattro
anni, per espletare appieno il principio
di democrazia? O non sarebbe esercizio
democratico più completo, partecipare alle decisioni, non solo in caso di attraverso le elezioni, ma sempre, concorrendo direttamente alle scelte che si attuano nei Palazzi e
controllando che queste vengano messe in pratica correttamente? E’ più democratico che i cittadini scelgano dei
rappresentanti o che si rappresentino da soli? Nel primo caso, il diritto di rappresentanza
può essere sacrificato in nome della governabilità e in che misura? Quanto una
limitazione del diritto di rappresentanza può incidere sulla libera espressione
di cittadini, tanto da estrometterli dal diritto di essere rappresentati,
minando in tal modo la legalità dell’esercizio democratico così come riconosciuto
dalla costituzione? E di conseguenza,
sono i sistemi elettorali oggi definiti, o in via di definizione, rispettosi della
legalità democratica? E ancora, può la
partecipazione surrogare la rappresentanza?
Quali forme di partecipazione hanno agibilità e possono integrarsi alla
rappresentanza? A tutte queste domande ha dato risposta Wladimiro Gasparri professore associato di
diritto amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli
studi di Firenze, Dottore di ricerca in diritto pubblico, nel corso dell’ultimo seminario della stagione
(Legalità rappresentanza e partecipazione) organizzato dalla scuola di formazione sociale
e politica Don Gallo dall’Osservatorio Peppino Impastato e con la
partecipazione del comitato in difesa
della Costituzione per la Provincia di Frosinone e il comitato L.I.P. Legge d’iniziativa popolare per la Valle del
Sacco. Un seminario estremamente interessante in cui il professor Gasparri ha esaurientemente
spiegato, quali siano i diritti dovuti
ai cittadini affinchè sia rispettata quella legalità democratica prevista all’intero
della Costituzione. Ho ritenuto utile pubblicare, quasi per intero, il
seminario. Buona visione e soprattutto che il tutto sia foriero di valutazione
e riflessioni.
Nessun commento:
Posta un commento