Aeroporto di Frosinone Spa , Multiservizi Spa. Le due società per quanto diverse e distanti
fra di loro, furono accomunate qualche anno fa, da un parere della Corte dei
Conti. All’epoca della messa in
liquidazione della Multiservizi Spa, la
società partecipata le cui azioni erano
detenute dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Frosinone, dal Comune di
Frosinone e dal Comune di Alatri, emerse un parere dei giudici contabili in
base al quale, l’azienda che si occupava dei servizi ai cittadini della
Provincia di Frosinone, malgrado le enormi passività, avrebbe potuto continuare
ad operare previo un piano industriale improntato alla razionalizzazione delle
risorse. Nello stesso pronunciamento
invece la Corte evidenziò come la Società Aeroporto di Frosinone, al contrario
della Multiservizi, avrebbe dovuto immediatamente essere posta in liquidazione
per improduttività.
Di questo parere
nessuno volle tener conto e infatti la società Aeroporto di Frosinone ha
continuato la sua attività nel rastrellare i soldi dei cittadini per produrre
solo carte e il mal celato tentativo di
dar corso ad l’ennesimo episodio di speculazione edilizia. Anche la sorte della
Multiservizi è rimasta sorda al pronunciamento dei giudici contabili
proseguendo il suo triste cammino verso la liquidazione con il licenziamento di lavoratori o il peggioramento delle condizioni di lavoro, al limite dello schiavismo,
per gli addetti che hanno accettato di passare sotto il controllo delle
cooperative.
Da questo blog , dai lavoratori della Multiservizi venne l’insistita implorazione agli enti
azionisti affinchè la ventilata riorganizzazione aziendale, così come suggerito
dalla Corte dei Conti, si realizzasse attraverso la ripubblicizzazione della
società con l’assunzione diretta del lavoratori, strada percorribile pur nelle
strette tenaglie della spending review. Anzi fu calcolato che i costi di una
società pubblica erano infinitamente inferiori, rispetto all’elefantiaca
organizzazione di una società in-house con tutto il suo carrozzone di manager e
consulenti al seguito.
Proprio la voracità, gli sprechi e la mala gestione del
management sono state la causa del fallimento di un'azienda a cui le commesse non
sono mai mancate, i servizi alle città e alla Provincia, del resto devono essere svolti
per forza da qualcuno, per cui a rimetterci sono stati i lavoratori e i
cittadini.
Stesse denunce di movimenti e parte della cittadinanza furono rivolte alla società Aeroporto di
Frosinone- Ferentino, la quale ha fagocitato quasi 6 milioni di euro, nel
tentativo di progettare un’opera irrealizzabile, la cui incompatibilità con il territorio fu palese sin da subito a tutti, tranne che allo stuolo di
amministratori pubblici che ne peroravano la causa solo per alimentare, interessi particolari, uno dei quali, come già
citato, rendere appetibile alle mire della speculazione edilizia un’area il cui progetto aeroportuale, indipendentemente
dalla sua realizzazione, avrebbe reso edificabile.
Per anni tutto quanto è stato sopra scritto fu
contestato da cittadini e lavoratori ad
una classe politico-amministrativa tesa esclusivamente a tutelare i propri
interessi, ad alimentare il proprio bacino elettorale a soddisfare gli appetiti
dei propri cortigiani. Ora arrivano le indagine delle procure, che orientano le inchieste proprio sugli elementi da sempre denunciati da
organizzazioni e movimenti.
Guarda caso , dopo che è stata decretata,
finalmente, la chiusura della società
Aeroporti di Frosinone, nonostante la variante Asi che definisce l’edificabilità
dell’area destinata a servizi per l’aerostazione non sia stata ancora ritirata,
sono partite le indagini della Procura della Repubblica di Frosinone nei confronti delle varie amministrazioni pubbliche che hanno gestito l’affare. Il reato
contestato è peculato. Contestualmente sono in corso
ulteriori indagini della Corte dei Conti per il reato di danno erariale.
Vogliamo sperare che ci sia almeno il coraggio da parte della Regione Lazio di
costituirsi parte civile, qualora le inchieste dovessero determinare il rinvio a giudizio.
Ugualmente
è partita l’indagine sul management della Multiservizi. La guardia di finanza
avrebbe accertato irregolarità nell’affidamento degli incarichi dirigenziali, di
consulenze e collaborazioni, nonché la costituzione di società in-house per l’affidamento diretto dei servizi senza
procedere alle relative gare d’appalto. Inoltre si sarebbero rilevate
violazioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno, con l’attribuzione
di compensi e ed incentivi non spettanti e spese per personale non
giustificate.
Cioè nella Multiservizi, esisteva una deriva gestionale devastante
che consentiva a manager e collaboratori di arricchirsi sulle spalle dei
lavoratori, oltre che un sistema premiante per alcuni dipendenti amici degli
amici ai quali era concesso di tutto e di più, mentre agli addetti, che sulla
strada, ogni giorno, curavano la città e i servizi per i cittadini, veniva progressivamente
ridotto lo stipendio, fino ad arrivare al licenziamento. Dal 2007 al 2012,
questo sistema clientelare e truffaldino avrebbe prodotto il saccheggio di 5
milioni di denari pubblici che uniti
agli oltre sei milioni ingurgitati dall’aeroporto fanno 11 milioni. Furto di cui molti
cittadini movimenti e associazioni erano consapevoli.
La storia di queste due
società, non fa altro che confermare e rilanciare la necessità di un controllo
diretto della collettività sulle dinamiche inerenti l’erogazione di beni e
servizi da parte delle amministrazioni. Solo chi paga può avere a cuore il
destino del proprio denaro. E la
possibilità di spartirsi piatti così ricchi spiega anche come la gestione
partecipata dei beni pubblici sotto il
diretto controllo della cittadinanza sia, per amministratori pubblici e
faccendieri, da evitare come la peste. Svegliamoci la questione della
partecipazione non è solo uno sterile fatto ideologico, figlio di una obsoleta
cultura collettivista, comunarda, da primi soviet. Multiservizi e Aeroporto di
Frosinone stanno a dimostrare come la partecipazione possa costituire anche e soprattutto
la migliore polizza contro il furto.
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