L'universo mare . Un microcosmo in cui vita e morte si
rincorrono. Negli abissi precipita Icaro dopo che le sue ali si sono sciolte al
sole, ma nel fondo del mare Mediterraneo giacciono come vergognoso simulacro di una incivile civiltà, anche i corpi dei migranti.
Queste sono solo alcune delle molteplici suggestioni dolci e amare che rimandano le opere
in ceramica di Marina Longo raccolte nella rassegna “Pelagicae”esposte presso
la Villa Comunale dal 27 giugno al 7 luglio.
Proprio il mare Mediterraneo si
respira nelle forme e nei colori delle
strutture create dall’artista. Marina Longo è siciliana. Nell'esposizione " Pelagicae" le opere esposte evocano morfologie marine. La Sicilia, con le sue vestigia arabe, con gli echi della Magna Grecia, è pietra angolare del processo creativo . La “mediterraneità” è comunque l’elemento preponderante, presente come grande madre generatrice di vita. Una
vita che, attraverso una navigazione entropica, nel Mediterraneo, che l’ha generata, al Mediterraneo ritorna, come Ulisse riapproda ad Itaca. Tutto scaturisce dalla
generosa madre e ad essa si torna nel riposo della morte.
Durante la navigazione
si incontra la medusa, massa sgraziata, flessuosa ma curativa e lenitiva di ogni ferita. Nei momenti di difficoltà si presenta una
zattera salvifica, che nella metafora della vita può corrispondere al sorriso
di un bambino, al sostegno sicuro di un amico, all’amore ricambiato con il proprio
compagno. Giù in fondo al mare si ergono rocce dove sono sedimentati i propri
ricordi, ma ci sono anche steccati da
superare. Barriere intricate di una cultura patriarcale che ingabbiano la sensibilità
femminile. E la donna, prendendo le sembianze di sirena, può elevarsi
sopra gli steccati dell’ottusità. Donna sirena che si innamora della propria libertà come Dafne e comincia a
nuotare felice, fino alla linea di confine fra cielo e mare, per proiettarsi
verso la luna. Corpo satellite che non brilla di luce propria ma dalla luce trae forma,
gioca con essa.
In questo viaggio che
Marina ci fa compiere nel suo immaginario mediterraneo, si incontrano tutte
queste figure. C’è Icaro, ma anche la tragedia degli Immigrati. Si trova la
zattera e la medusa, lo steccato e la sirena. Le nuotatrici, Dafne e la luna. Le
opere di Pelagicae insomma, sono le sapienti e migliori accompagnatrici per un affascinante viaggio nel mondo creativo
di Marina Longo. Un mondo sconfinato e pieno di colori come il mare.
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