Non esiste più l’Unità
di una volta, inteso come giornale, ma non c’è neanche più l’Unità di una volta inteso come festival.
Quando mai al festival dell’Unità il segretario del partito organizzatore della
kermesse, scappa dai suoi militanti? E’ successo al festival organizzato a
Roma, dove il segretario, ha preferito anticipare la sua presenza in un momento
di limitata affluenza , rispetto a quanto previsto e annunciato.
Di
chi aveva paura? Dei militanti, degli iscritti, dei peones presenti al solo
scopo di scroccare le salsicce, unica costante dei festival di ieri e di oggi?
Ma soprattutto di cosa aveva paura? Azzardiamo una risposta. Renzi,
probabilmente aveva timore che qualcuno degli elettori piddini, gli
rinfacciasse l’enorme mole di figure di merda che lui e il suo governo stanno
collezionando da quando si è illegalmente insediato, grazie al padre padrone
Napolitano, alla Presidenza del consiglio. Ultima figura di cacca, in ordine di
tempo, è stata il salvataggio dalla
galera del senatore che voleva pisciare
in bocca alle monache.
Non sarebbe stato prudente quindi per il segretario presidente
sfidare la rabbia, o peggio ,l’indifferenza dei suoi, probabilmente, ex elettori. Ve lo immaginate se uno
come Renzi si fosse presentato al festival del parco Lambro di Milano nel
1976? Mamma mia calci in faccia che
avrebbe preso. Mi rendo conto, come dice il sindaco di Frosinone Ottaviani, di essere morbosamente ancorato a certe immagine di protesta in bianco e nero
cariche di giovani dal pugno alzato, ma almeno allora non sia aveva paura della
gente. Nel festival del parco Lambro, si
aprirono asperrimi contrasti, ma nessuno è mai scappato, ognuno diceva
la sua a viso aperto.
Meglio il
bianco e nero con i pugni alzati, che la codardia di chi fugge i suoi militanti
o peggio di chi insulta senza pronunciare i nomi di coloro ai quali è rivolta l’invettiva.
Meglio comunisti che conigli e pusillanimi. Comunque visto che i festival dell’Unità sono diventati poco più che sagre paesane, con tutto il rispetto per le sagre, proponiamo il documentario dedicato al Parco Lambro del 1976,
tanto per non dimenticare quando la lotta si faceva veramente e quando infime
figure alla Renzi e all’Ottaviani ancora non intossicavano il panorama politico
locale e nazionale.
Buona Visione.
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