Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 18 gennaio 2016

Riprende il viaggio dell'Osservatorio Peppino Impastato e dell'associazione "Oltre l'Occidente" sulle strade del jazz.

Luciano Granieri




Da venerdì, 22 gennaio 2016, riprenderà il seminario,  ”  Jazz, suoni, ritmi e pulsioni vitali  dell’era post moderna. Gli incontri, organizzati dall’Osservatorio Peppino Impastato e dall’associazione culturale “Oltre l’Occidente,  si terranno   a partire dalle ore 16,00 presso la sede della stessa associazione culturale “Oltre l’Occidente” in L.go Aonio Paleario n.7 a Frosinone  . Questa seconda sessione  si distribuirà in tre appuntamenti : il 22 e 29 gennaio,  5 febbraio. Ci eravamo lasciati prima delle feste natalizie, sulle note dell’orchestre di Benny Goodman e Duke Ellington, in piena swing craze. Avevamo  analizzato gli scenari socio economici che hanno accompagnato la musica americana dal crollo della borsa di Wall Street fino alle soglie della II guerra mondiale. Il 22 gennaio prossimo,  riprenderemo l’affascinante viaggio da Kansas City, con l’orchestra di Count Basie, per  poi catapultarci nelle frenetiche e rivoluzionarie atmosfere del Bebop. Gli eroi del Minton’s Playhouse, sulla 118° ovest di Harlem ,ci guideranno nella rivolta musicale che segnò il futuro della musica jazz dal dopoguerra in poi. Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Thelonius Monk, Kenny Clarke, Charlie Christian e molti altri loro compagni neri,  imporranno uno stile musicale e sociale di rottura con gli schemi della routine imposta dalle orchestre da ballo e dalle consuetudini  della vita borghese americana . Analizzeremo l’evoluzione di questo  stile in un contesto storico in cui la guerra fredda, la paura del “rosso” e del diverso, imperavano nella borghesia bianca statunitense . Negli incontri del 29 gennaio e del 5 febbraio continueremo il viaggio, attraverso la normalizzazione commerciale bianca della west coast, e la recrudescenza musicale e sociale della rivolta nera. Come ha potuto constatare chi  ha partecipato alle prima sessione, la scansione temporale della narrazione è suscettibile di cambiamenti. Originariamente la storia degli Stati Uniti d’America, e dell’intero Occidente, raccontato attraverso la musica jazz,  si doveva esaurire nei tre appuntamenti precedenti le feste natalizie. In realtà la complessità della materia la quantità dei brani da ascoltare  e lo sviluppo della trattazione, hanno richiesto la pianificazione di altri tre incontri. Ad essere precisi, il viaggio nei  meandri del jazz che stiamo facendo  insieme, si è trasformato da evento divulgativo, o seminario,  se preferite, in amabile discussione fra i partecipanti sui temi, storici, filosofici, esistenziale ed evidentemente musicali, proposte dalla storia del  secolo scorso. Musica, confronti e discussioni dilatano gli spazi, e sarebbe delittuoso imbrigliare riflessioni e suggestioni  in anguste gabbie temporali. Noi venerdì prossimo 22 gennaio riprendiamo il viaggio. Non  sappiamo quale sarà la stazione di arrivo. L’importante è  che i nostri compagni di avventura siano sempre più numerosi. 

Di seguito un video che verrà proposto nel corso dell'incontro.


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