Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 22 settembre 2017

Amantea come New Orleans.

Luciano Granieri



Ad Amantea in provincia di Cosenza i carabinieri hanno arrestato due fratelli di 41 e 48 anni accusati  di  intermediazione illecita, e sfruttamento del lavoro, aggravati dalla discriminazione razziale. Dalle indagini è emerso che i due, titolari di un’azienda agricola, prelevavano rifugiati, per lo più immigrati da Nigeria, Gambia e Senegal, presso il locale  centro di accoglienza di Ninfa Marina e li conducevano al lavoro nei campi. Nella stessa azienda i “caporali” sfruttavano altri stranieri provenienti  dalla Romania e dall’India. 

Africani, Indiani e Romeni, erano sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, mangiavano a terra, dormivano in baracche malsane  sotto la stretta sorveglianza dei caporali. Ancora più ripugnante era l’abitudine dei due fratelli di differenziare la misera paga in base al colore della pelle.  I bianchi erano pagati 35 euro al giorno, mentre ai neri erano concessi solo 25 euro, dieci in meno dei loro compagni dalla pelle chiara. La notizia riportata dai mezzi d’informazione è rimasta in vista  per poco tempo. Gli arresti risalgono al 21 settembre e già al 22,cioè ieri, il fatto era sommerso da altri accadimenti anche frivoli. 

In  effetti lo sfruttamento della mano d’opera straniera e in particolare di colore, non è cosa nuova, si perde nella notte dei tempi. Agli inizi del ‘900, ad esempio, in molti Stati del sud degli Usa, viaggiava clandestinamente su sgangherati treni merci  una moltitudine di emarginati. Neri, bianchi, meticci  disperati  in cerca di un lavoro, anche misero. Su questa mano d’opera sfruttata, i grandi  proprietari terrieri, le  compagnie di trasporti e portuali, foraggiati  dal capitale finanziario, fondarono le loro fortune . 

E’ necessario ricordare che fino agli anni ’30 se un negro veniva trovato senza lavoro nel big south il suo destino era il linciaggio e l’impiccagione.  Il Mississippi, l’Alabama, il Texas erano attraversati da derelitti  erranti alla ricerca disperata di un’occupazione. Qualora quando  di questi trovava  da accasarsi presso lo sfruttatore di turno diversa era la paga che riceveva, quantificata  in base al  colore della sua pelle.  Chi era nero veniva pagato  poco  rispetto ad un meticcio (creolo) e ancora meno rispetto ad un bianco. 

I  porti di  New Orleans o Savannah come Amantea? Evidentemente si. Resta lo stupore nel osservare come in più di cent’anni di storia occidentale, la propensione allo sfruttamento ed alla discriminazione razziale si rimasta la stessa nonostante il mondo si notevolmente cambiato. Anni  e anni di lotte per i diritti  umani e civili  sembra siano passati inutilmente, come acqua fresca sulle derive fasciste,  razziste e discriminatorie proprie della logica imperialista . 

Eppure dei passi   avanti sull’affermazione dei diritti umani sembravano acquisiti e certificati. Le Costituzioni, definite troppo socialiste da J.P.Morgan, lo sviluppo di molteplici movimenti a tutela della dignità della persona umana, sembravano effetti concreti di una dinamica di affrancamento dalla barbarie.  

Poi è accaduto qualcosa che ha riportato l’orologio della storia indietro. Sarà stata la caduta del socialismo reale, che ha aperto la strada al completo dispiegamento della crudeltà capitalista? Una realtà che non fa prigionieri e sta rigettando l’intera umanità di nuovo  nella barbarie?  Forse Rosa Luxemburg  non aveva tutti i torti  quando affermava che non c’è alternativa, “o  socialismo o  barbarie” e la vicenda di Amantea come le vecchie storie degli stati americani del sud ne  sono la prova.

Di seguito proponiamo  il blues Black, Brown, and White di  Big Bill Broonzy. Il brano, inciso nel 1951, descrive in modo efficace la discriminazione nel mondo del lavoro persistente negli Stati Uniti  sin dagli  inizi del secolo scorso.  Lo stesso blues man  rivela che per anni nessuna casa discografica volle incidere il pezzo  perché lo ritenevano poco commerciale :” Cosa c’è di sbagliato vorrei saperlo– osservò Bill-  ho solo descritto il modo in cui il lavoratore nero viene trattato in tutti  luoghi di lavoro di questo Paese, nel Nord, nel Sud, all’Est e all’Ovest e voi tutti sapete che questa è la verità

Alcune parole significative del testo recitano:

Io ed un uomo (bianco , )
lavoravamo fianco a fianco
e questo è quanto :
pagavano lui un dollaro all'ora
ma a me davano 50 cents ...

se sei bianco , è tutto ok
se sei marrone
(bruno , come gradazione del colore della pelle) ,
resta (aspetta)
ma se sei nero , vattene !!







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