Ad Amantea in provincia di Cosenza i carabinieri hanno
arrestato due fratelli di 41 e 48 anni accusati di intermediazione illecita, e sfruttamento del
lavoro, aggravati dalla discriminazione razziale. Dalle indagini è emerso che i
due, titolari di un’azienda agricola, prelevavano rifugiati, per lo più
immigrati da Nigeria, Gambia e Senegal, presso il locale centro di accoglienza di Ninfa Marina e li conducevano al lavoro nei campi. Nella stessa azienda i “caporali” sfruttavano
altri stranieri provenienti dalla Romania e dall’India.
Africani, Indiani e Romeni, erano sottoposti a condizioni di lavoro degradanti,
mangiavano a terra, dormivano in baracche malsane sotto la stretta sorveglianza dei caporali.
Ancora più ripugnante era l’abitudine dei due fratelli di differenziare la
misera paga in base al colore della pelle.
I bianchi erano pagati 35 euro al giorno, mentre ai neri erano concessi
solo 25 euro, dieci in meno dei loro compagni dalla pelle chiara. La notizia
riportata dai mezzi d’informazione è rimasta in vista per poco tempo. Gli arresti risalgono al 21
settembre e già al 22,cioè ieri, il fatto era sommerso da altri accadimenti
anche frivoli.
In effetti lo
sfruttamento della mano d’opera straniera e in particolare di colore, non è
cosa nuova, si perde nella notte dei tempi. Agli inizi del ‘900, ad esempio, in
molti Stati del sud degli Usa, viaggiava clandestinamente su sgangherati treni
merci una moltitudine di emarginati. Neri,
bianchi, meticci disperati in cerca di un lavoro, anche misero. Su questa
mano d’opera sfruttata, i grandi proprietari terrieri, le compagnie di trasporti e portuali, foraggiati dal capitale finanziario, fondarono le loro
fortune .
E’ necessario ricordare che fino agli anni ’30 se un negro veniva
trovato senza lavoro nel big south il suo destino era il linciaggio e l’impiccagione. Il Mississippi, l’Alabama, il Texas erano
attraversati da derelitti erranti alla
ricerca disperata di un’occupazione. Qualora quando di questi trovava da accasarsi presso lo sfruttatore di turno diversa era la paga che riceveva,
quantificata in base al colore della sua pelle. Chi era nero veniva pagato poco rispetto ad un meticcio (creolo) e ancora meno
rispetto ad un bianco.
I porti di New Orleans o Savannah come Amantea?
Evidentemente si. Resta lo stupore nel osservare come in più di cent’anni di
storia occidentale, la propensione allo sfruttamento ed alla discriminazione
razziale si rimasta la stessa nonostante il mondo si notevolmente cambiato.
Anni e anni di lotte per i diritti umani e civili sembra siano passati inutilmente, come acqua
fresca sulle derive fasciste, razziste e
discriminatorie proprie della logica imperialista .
Eppure dei passi avanti
sull’affermazione dei diritti umani sembravano acquisiti e certificati. Le
Costituzioni, definite troppo socialiste da J.P.Morgan, lo sviluppo di
molteplici movimenti a tutela della dignità della persona umana, sembravano
effetti concreti di una dinamica di affrancamento dalla barbarie.
Poi è accaduto qualcosa che ha riportato l’orologio
della storia indietro. Sarà stata la caduta del socialismo reale, che ha aperto
la strada al completo dispiegamento della crudeltà capitalista? Una realtà che
non fa prigionieri e sta rigettando l’intera umanità di nuovo nella barbarie? Forse Rosa Luxemburg non aveva tutti i torti quando affermava che non c’è alternativa, “o socialismo o barbarie” e la vicenda di Amantea come le
vecchie storie degli stati americani del sud ne sono la prova.
Di seguito proponiamo il blues Black, Brown, and White di Big Bill Broonzy. Il brano, inciso nel 1951,
descrive in modo efficace la discriminazione nel mondo del lavoro persistente
negli Stati Uniti sin dagli inizi del secolo scorso. Lo stesso blues man rivela che per anni nessuna casa discografica
volle incidere il pezzo perché lo ritenevano
poco commerciale :” Cosa c’è di sbagliato
vorrei saperlo– osservò Bill- ho solo descritto il modo in cui il lavoratore
nero viene trattato in tutti luoghi di lavoro
di questo Paese, nel Nord, nel Sud, all’Est e all’Ovest e voi tutti sapete che
questa è la verità “
Alcune parole significative del testo recitano:
Io ed un uomo
(bianco , )
lavoravamo fianco a fianco
e questo è quanto :
pagavano lui un dollaro all'ora
ma a me davano 50 cents ...
se sei bianco , è tutto ok
se sei marrone
(bruno , come gradazione del colore della pelle) ,
resta (aspetta)
ma se sei nero , vattene !!
lavoravamo fianco a fianco
e questo è quanto :
pagavano lui un dollaro all'ora
ma a me davano 50 cents ...
se sei bianco , è tutto ok
se sei marrone
(bruno , come gradazione del colore della pelle) ,
resta (aspetta)
ma se sei nero , vattene !!
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