Chi non muore si rivede. Il comunismo, checché se ne dica, non
è morto, e pare sopravviva anche nella
nostra Provincia. Tracce se ne sono riscontrate sabato scorso 16 settembre
2017 in Largo Turriziani a Frosinone. Sopra, sotto, intorno alla marmorea
figura dell’eroe caduto nella prima guerra mondiale, era tutto un fiorire di
bandiere rosse, foto del Che e di Fidel. Lo scenario era quello della festa di Liberazione ritornata ad
allietare la nostra città dopo qualche anno di assenza.
E’vero Rifondazione Comunista, organizzatrice dell’evento,
per molti è espressione di un comunismo un po’ annacquato, “borghesizzato” per
così dire. Ma di questi tempi bisogna accontentarsi e salutare con piacere
l’iniziativa promossa dalla segreteria provinciale guidata dal Lider Maximo, Paolo Ceccano.
La convocazione
a militanti, fuochisti, macchinisti e affini, è arrivata tramite un comunicato
stampa in cui si richiamavano alla memoria le feste precedenti. Si invitava, ritornando in quella piazza, a
riflettere sugli errori commessi negli anni passati. Un periodo in cui
Rifondazione, dopo la sbornia bertinottiana, non se la passava granchè bene nel nostro territorio. Ecco, il riferimento al passato, evocativo di
una esperienza personale all’interno del
partito non proprio esaltante, sarebbe
stato sufficiente a farmi snobbare l’appuntamento. Però la
possibilità di incontrare tanti amici, e l’appuntamento che il professore Mario Morsillo, amico comunista
libertario , mi aveva fissato con una ragazza fan di jazz e quindi oltremodo vogliosa di conoscermi, ha sciolto ogni dubbio.
Nel programma della festa il segretario Paolo
Ceccano, aveva messo insieme un cast degno del Brancaccio. Anzi rispetto ai convocati di Falcone e
Montanari, il fronte era pure più largo. Si partiva dal militante del Fronte
della Gioventù Comunista, Gianluca Evangelisti, fervente latore dell’ortodossia comunista, leninista, anticapitalista
, e si arrivava a Daniele Riggi,
consigliere comunale appena eletto a Frosinone, esponente dei giovani
Socialisti, cioè a dire del Psi, massima
espressione del riformismo fiancheggiatore del Pd di governo.
In mezzo un
stuolo di amministratori locali
variamente distribuiti, esponenti di associazioni che, da sinistra a destra, si identificavano
in: Rifondazione, Sinistra Italiana, Possibile,
e altro ancora. Mancava Area Popolare ed il modello “Orlando” era servito. Come
guest star è arrivato l’ex segretario, decano dei segretari, erede
del regno di Bertinotti, Paolo Ferrero.
Importanti, per una puntuale testimonianza sulla questione Palestinese, sono
stati i contributi dei membri della
comunità Palestinese di Roma e del Lazio: Il presidente Yousef Salman e il
portavoce Salameh Ashour. Insieme con
loro ho scambiato quattro chiacchiere sull’occupazione israeliana. Un confronto
illuminante che ha portato alla luce, in modo ancora più crudo, gli effetti
della nefasta politica di Israele che,
nei territori, distrugge perfino le scuole palestinesi finanziate con fondi
dell’ONU.
Salameh Ashour -Luciano Granieri -Yousef Salman |
Interessante anche la riflessione secondo cui l’occupazione
israeliana non è solo figlia di sentimenti anti arabi - che spinge Israele a
supportare perfino l’Isis in Siria - ma è anche
veicolo armato d’imposizione del modello economico liberista e imperialista in
Medio Oriente. Uno scenario che ha negli
Stati Uniti e nella UE i principali
registi.
Gli interventi si sono susseguiti al tavolo della presidenza, e hanno
messo in luce la disastrata situazione del nostro territorio. Una terra in cui
la disoccupazione, il degrado ambientale, la crisi della sanità, della
scuola pubblica, la tirannia della multi utility Acea, determina un aumento
della povertà e della precarietà in tutta la Provincia. Se i mali sono stati puntualmente
identificati, i rimedi hanno avuto un’enunciazione un po’ più complicata.
Apprezzabile, come sottolineato dal consigliere comunale di Ferentino Marco
Maddalena (Si), il risultato ottenuto presso la Regione Lazio, sulla proroga
degli ammortizzatori sociali per gli operai licenziati dalla Videocon. Un piano
strutturato di sussidi e ricollocamento al lavoro, ottenuto grazie alla
caparbietà unitaria potata avanti dal movimento Vertenza Frusinate,dal giornale
On-line Unoetre e dalle sezioni locali di
Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Possibile. Prossima richiesta,
l’erogazione di un reddito regionale di cittadinanza.
Un esempio questo di come l’unità sia decisiva per ottenere provvedimenti
concreti socialmente preziosi. Un
risultato indubbiamente importante. Il problema di tale unità, tanto invocata da tutti, ed in
particolare dal segretario Paolo Ceccano, è che produce effetti fino alle
elezioni. Poi la voglia di poltrona disgrega tutto il lavoro faticosamente
costruito, e il fronte si scioglie confluendo in alleanze mortali per la politica vera, vedi
quanto sta accadendo per le regionali siciliane. Una riflessione che ho
condiviso con il compagno di Rifondazione Maddè Guglielmo , consigliere
comunale di Esperia, il quale vuole impegnarsi a preservare la segreteria Provinciale dalla
tentazione di accordi malsani. Auguri a lui, speriamo ci riesca.
Il
pomeriggio si avanzava, e puntuale come una cambiale si è presentata la Madonna della Stella con tanto di banda e sindaco al seguito. Ubi Madonna, Marx cessat.
Il dibattito si è dovuto interrompere
per far passare la processione. Però i musici della banda indossavano
sgargianti magliette rosse, un’intercessione di Papà Francesco? Mi guardavo intorno e notavo, con un certo disappunto, che le
facce erano le stesse degli anni passati. Siamo sempre i
soliti, un po’ imbiancati, anche se belli, ma sempre gli stessi. Possibile che
non si sia riusciti a coinvolgere qualcuno delle nuove generazioni nelle nostre lotte?
Però due figure giovanili c’erano:
Daniele Riggi, dei giovani socialisti,
un ragazzo straordinario, competente e determinato, con l’unico difetto di
essere del Psi, ma non si nota tanto, anzi a sentirlo parlare non sembra un
riformista moderato. E Gianluca
Evangelisti, del Fronte della Gioventù Comunista, determinato, e competente
anch'egli , ma senza alcun difetto, è
comunista fino alle midolla. Chissà il
futuro sarà loro?
S’era fatta na’
certa, nel mio essere marxista-romanista stava prevalendo il secondo aspetto, di li a poco avrebbe giocato
la Roma "eppur bisognava andar". Non mi restava che salutare la compagnia anche se mi sarei perso l’intervento
di Ferrero, poco male. Nell’avviarmi verso la macchina notavo che i due “giovani”, il socialista riformista
e il marxista leninista, stavano andando
via insieme. Parlavano animatamente. Sarà il riformista a convincere il
comunista o viceversa? Forse lo
scopriremo alla prossima festa.
Ah dimenticavo , la tipa del jazz non è venuta, m’ha dato la sòla.
L’avessi saputo prima……
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