Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 21 novembre 2018

UN SACCO BELLO....(magari)

Dalla Pagina FB di Arturo Gnesi  sindaco di Pastena




L'inquinamento non porta voti e nemmeno li toglie a chi governa.
È un settore che rimane inesplorato e isolato, appassiona qualche associazione, pochi amministratori, una frange della società civile, una esigua minoranza di professionisti e solo in casi eccezionali diventa l'argomento del giorno.

La puzza attorno alle discariche ormai non fa più notizia, la schiuma sul fiume Sacco scuote i social per qualche ora e poi tutto viene riassorbito dalla monotonia della quotidianità.
Se Frosinone è tra le città più inquinate d'Italia per il numero di sforamenti della concentrazione delle polveri sottili, non è certo argomento di pubblico interesse.
Se i dati epidemiologici ci attestano l'innalzamento delle patologie respiratorie e tumorali non è un'anomalia sentirsi rispondere "cazzi loro"

La valle del Sacco è un sito inquinato che difficilmente sarà risanato e bonificato ma questo appare un problema che non sembra appartenere al futuro della nostra terra quanto una pratica rognosa di cui solo alcuni sindaci dovranno rendere conto.

Anche dinanzi alla sfiducia degli imprenditori che abbandonano la valle del Sacco, anche alla notizia che la crisi occupazionale si aggraverà per colpa di un territorio malato c'è ancora chi si gira dall'altra parte e mormora"cazzi loro"

Affrontare l'argomento dell'inquinamento atmosferico e del ciclo dei rifiuti, anche tossici, richiede competenze e passione civile, ovvero qualità che sono sempre meno presenti nella società contemporanea, anche in quella generazione che dovrebbe dare alla luce una nuova classe dirigente.

È questa la sensazione che ho percepito alla riunione del coordinamento dei sindaci che si è tenuta ieri pomeriggio in amministrazione provinciale.

La sensazione di abbandono e di isolamento di un territorio che nei decenni passati è stato martoriato da discariche abusive, scarichi tossici nel fiume, interramenti di materiale pericoloso e che non riavrà più la sua originaria bellezza.

A chiacchiere siamo tutti bravi ma poi quando si tratta di faticare sono in tanti a farsi da parte.

Di certo il cammino è lento, un risultato positivo la perimetrazione dei siti inquinati e i primi stanziamenti per la caratterizzazione e la bonifica.

Nel coordinamento c'è di tutto, dalle competenze dei comuni di Ceprano e Colleferro, alle assenze imbarazzanti del comune capoluogo che per non allarmare i propri cittadini addirittura non partecipa alle riunioni.

Forse è puro realismo o macabro cinismo di chi consapevole di non poter raddrizzare la situazione, alza le spalle e pensa, senza proferir verbo: "cazzi loro"

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