Valerie Solanas
Si sono concluse poche ore fa le manifestazioni contro la
violenza maschile sulle donne. Imponente è stata quella indetta a Roma dal
movimento “Non una di meno”, mentre scrivo sta iniziando la giornata internazionale contro il
femminicidio. Vorrei contribuire con alcune riflessioni. Per non
essere banale in proposito, però, propongo un estratto del manifesto Scum scritto nel
1967 da Valerie Solanas. Nello scritto si ipotizza l’organizzazione di una “Società
per l’eliminazione del maschio” Fondatrice ed unica affilata fu proprio Valerie
Solanas. Valerie è una rivoluzionaria estrema tanto da non identificarsi con
alcun movimento di liberazione delle donne .
Il manifesto Scum potrebbe costituire stimolo proprio per il movimento femminista,
il quale dovrebbe guidare, secondo la Solanas, una rivolta contro ogni centro di oppressione,
dalla guerra, al capitalismo, fino al maschio vero e proprio. Si tratta in una
pratica di distruggere tutti gli elementi che sostanziano la società patriarcale. E’ terrorismo
femminista? Forse, però se una sciagura terribile e crudele come la violenza sulle donne, di per se non produce gli
anticorpi necessari al fine di scongiurare la barbarie, ma servono
manifestazioni e giornate dedicate per sensibilizzare le persone ad un problema
che non dovrebbe sussistere in una società civile, allora qualcosa non torna. Si
va in piazza si vedono politici uomini e
donne piagnucolare nelle varie
trasmissione, ma poi si chiudono inesorabilmente i centri antiviolenza. Si tira un sospiro di sollievo quando a
stuprare è uno straniero così la faccenda assume risvolti razzisti,
dimenticando che si tratta sempre di un uomo che ha violentato una donna. Le
donne sul posto di lavoro, quando ce l’hanno, possiedono molti meno diritti degli uomini , costrette a
firmare le dimissioni in bianco nel caso dovessero rimanere incinte. La legge
194 è praticamente inapplicabile perché i ginecologi obiettori di coscienza
sono quasi la totalità del personale medico dedicato. Tutto ciò non cambierà
domani, né dopodomani, neanche il 27 novembre dell’anno prossimo e allora,
scusate la provocazione un po’ di terrorismo femminista non farebbe male.
Buona lettura
Luciano Granieri.
SCUM
In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia
sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili,
civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che
rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l’automazione
globale e distruggere il sesso maschile. Il maschio è un incidente
biologico: il gene y (maschio)
è un gene x (femmina)
incompleto, vale a dire una serie incompleta di cromosomi. In altri termini, il maschio è una femmina mancata, un aborto
ambulante, abortito a
livello genetico.
Il maschio è totalmente egocentrico, intrappolato in se stesso,
incapace di trasporto, di identificazione con gli altri, di amore, di amicizia,
di affetto, di tenerezza. È un’individualità isolata, incapace di comunicare.
Le sue reazioni sono viscerali, mai cerebrali; usa l’intelligenza come un mero
strumento al servizio delle sue pulsioni e dei suoi bisogni; è incapace di
passioni della mente, di scambio intellettuale; riesce ad avere rapporto solo
con le proprie sensazioni fisiche.
Il maschio è inadatto
persino a fare lo stallone. Anche ammesso che abbia raggiunto l’efficienzatecnica, il che accade di rado, è, in primo luogo,del tutto
incapace di godersi una bella scopatasensuale; è roso da sensi di colpa, da insicurezza, da vergogna
e paura, sentimenti radicati nellanatura maschile e che anche con il più razionale allenamento
possono essere solo attenuati. Insecondo luogo, il godimento fisico che ne trae tende allo zero.
In terzo luogo, ossessionato dalpensiero di come se la cava, cerca di realizzare una prestazione
da primato, di fare un buonlavoro, senza curarsi di essere in sintonia con la sua compagna.
Malgrado sia roso da sensi di colpa, da vergogna, da paure e da
insicurezze, malgrado sia capace di trarre dalla scopata, se gli va bene, solo una
miserabile sensazione fisica, il maschio è tuttavia ossessionato da questo
pensiero. È capace di scopare una donna che disprezza, una qualsiasi megera
sdentata, ed è persino disposto a pagare per farlo. Perché? Non certo per
scaricare la tensione fisica, per questo basterebbe masturbarsi. E neppure per
soddisfare il suo ego: come spiegare in tal caso il fatto che scopi bambini e
cadaveri?
Totalmente egocentrico, incapace di comunicazione, di trasporto,
di identificazione con gli altri, pervaso da una sessualità diffusa e
dilagante, il maschio è psichicamente passivo. E poiché detesta la sua
passività, la proietta sulle donne; definisce il maschio come attivo e poi si
metteall’opera per dimostrare di esserlo («dimostrare di essere un
Uomo»). Il suo principale argomentoa riprova è la scopata (il Grand’Uomo col Gran Cazzo che si
cucca un Gran Bel Pezzo). E poiché si tratta di dimostrare il falso, deve ripetere
la «dimostrazione» all’infinito. Scopare è allora un tentativo disperato e coatto di dimostrare di non essere
passivo, di non essere donna; ma egliè passivo e vuole essere donna.
Essendo una femmina incompleta, il maschio trascorre la vita
cercando di completarsi, di diventare femmina. Ecco perché è sempre alla ricerca della femmina e cerca
di fraternizzare, di fondersi e di vivere attraverso di lei. Ecco perché rivendica
a sé tutte le qualità femminili – forza e indipendenza emotiva, energia, dinamismo,
risolutezza, sangue freddo, obiettività, coraggio, grinta, integrità, vitalità,
intensità, profondità di carattere, sensualità – e proietta sulle donne tutte le
caratteristiche maschili – vanità, frivolezza, superficialità, debolezza e così
via
Le donne non hanno invidia del pene, sono gli uomini ad
invidiare la fica. Quando il maschio accetta la propria passività definendosi
donna (sia i maschi che le femmine sono convinti che gli uomini siano donne e
le donne uomini) e diventa un travestito, perde il desiderio di scopare (e ogni
altro desiderio: essere checca lo appaga pienamente). Allora si fa tagliare il
cazzo. «Essere donna» gli permette così di raggiungere una sensibilità sessuale
continua e diffusa. Scopare è per l’uomo una difesa dal desiderio di essere
femmina. Il sesso, di per sé, è una sublimazione.
Così si spiega la Guerra. Il sistema più comune praticato
dal maschio per compensare il fatto di non essere femmina consiste nel tirare
fuori il suo Pistolone: metodo grossolano e inadeguato dal momento che può
tirarlo fuori un numero molto limitato di volte; il maschio allora lo impiega
su vasta scala e dimostra al mondo intero di essere un «Uomo». Essendo incapace
di comprensione umana, di compassione, di identificazione con gli altri, ritiene
che la dimostrazione della propria virilità valga il sacrificio di un gran
numero di vite, compresa la sua. E poiché la sua vita non ha alcun valore,
preferisce dissolversi in una vampata di gloria piuttosto che trascinarsi
faticosamente
per un altro mezzo secolo.
Il
conflitto, perciò, non è tra femmine e maschi, ma tra SCUM – le femmine
dominatrici, determinate, sicure di sé, cattive, violente, egoiste,
indipendenti, orgogliose, avventurose, sciolte, insolenti, che si considerano
adatte a governare l’universo, che hanno scorrazzato a ruota libera ai margini
di questa “società” e che sono pronte a procedere speditamente oltre a ciò che
essa ha da offrire – e le garbate Figlie di Papà, passive, accomodanti,
“colte”, gentili, dignitose, sottomesse, dipendenti, timorose, mentecatte,
insicure, avide di approvazione, incapaci di sporgersi verso l’ignoto, contente
di sguazzare nelle fogne, desiderose di rimanere allo stadio scimmiesco; quelle
che si sentono sicure solo con il Grande Papà accanto, con un omone forzuto a
cui appoggiarsi e con un faccione peloso alla Casa Bianca, che sono troppo
codarde per affrontare la tremenda realtà di ciò che un uomo è, di ciò che Papà
è, che hanno fatto causa comune coi porci, che si sono adattate alla
bestialità, che nella loro superficialità si sentono a proprio agio e non
conoscono altro tipo di “vita”.
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