Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 22 giugno 2011

Un tuffo nella monnezza

Informare ControInformandoNewS 



Ecco l'ennesimo atto vandalico della camorra nei confronti di Napoli e dei napoletani. Via Toledo sommersa dai rifiuti trascinati con teloni dai Quartieri Spagnoli. Durante l'atto vandalico erano presenti Polizia Municipale e Polizia di Stato che non hanno mosso un dito per fermarli,ma l'hanno fatto col sottoscritto provando a sottrarmi la fotocamera con la quale ho ripreso queste immagini.
Non lasciamo De Magistris,Napoli e i napoletani Onesti soli... Uniti si può ! Combattiamo insieme la camorra ! La camorra è una montagna di merda !




La mobilitazione popolare generale è la leva per risolvere l’emergenza rifiuti
da   http://napoli.indymedia.org



Napoli è disseminata di cumuli di rifiuti, maleodoranti e malsani che con l’aggravante delle temperature estive rischiano di travolgere la popolazione con epidemie di salmonella e colera; un allarme sanitario che si somma al disastro ambientale determinato dalle innumerevoli discariche legali e soprattutto illegali disseminate su tutte la regione dove per decenni sono stati sversati veleni industriali d’ogni genere provenienti dal nord e dal resto d’Europa. Una devastazione che da un lato ha arricchito imprenditori dello smaltimento dei rifiuti, Criminalità Organizzata e personaggi istituzionali della Protezione Civile e degli Enti locali compiacenti con mazzette cospicue in cambio di silenzi e coperture; dall’altro ha reso il nostro territorio il più esposto del continente a mortalità per tumore, avvelenando terra, acqua, animali e cibo.
In questi anni sono nati ovunque comitati di lotta di cittadini di diversi territori che hanno combattuto in difesa della salute pubblica, conducendo vere e proprie contro aperture di nuove discariche, inceneritori, depositi di rifiuti chiamati “ecoballe”. Da Pianura a Terzino, da Chiaiano a Quarto, da Taverna del Re a Serre, lavoratori, studenti, pensionati, casalinghe si sono sollevati in difesa della terra e del futuro delle nuove generazioni. In questi giorni di nuovo ad Acerra e a Caivano popolazione ed amministrazione locale sono scese in strada per impedire l’ennesimo stupro: l’apertura di nuovi depositi. Sono nate Assise scientifiche autonome dai poteri istituzionali e non per studiare cause, effetti e soluzioni a questa devastazione. I disoccupati e precari organizzati in lotta da anni per un lavoro onesto e formati da anni per la pulizia ambientale hanno realizzato “scioperi al contrario” per realizzare sgombero delle strade da sporcizia varia e raccolta differenziata, a dimostrazione che sono competenti per essere impiegati immediatamente e che l’unica ragione per cui non si avvia una soluzione per l’emergenza rifiuti è l’assenza di una precisa volontà politica volta a tutelare le speculazioni affaristiche e politiche sul diastro ambientale in Campania.

La risposta a questa grande mobilitazione di civiltà e di cittadinanza attiva da parte di chi ha governato e governa sono state solo cariche selvagge su manifestanti, arresti, denunce e criminalizzazione. I roghi dei rifiuti in diverse zone della città e dell’hinterland sono frutto in parte dell’esasperazione della cittadinanza, in parte sono azioni compiute dalle stesse mani armate durante la campagna elettorale per accoltellare e picchiare studenti dei collettivi universitari e manifestanti pro De Magistris; la regia occulta su cui indaga la Digos è un segreto di pulcinella: l’intenzione è quella di rendere ingovernabile la città alla nuova giunta e i raid di questi giorni fanno il paio con il muro del governo Berlusconi, ormai alla frutta e ricattabile su tutti i fronti, sul decreto necessario a sbloccare i fondi per tamponare almeno la situazione.
De Magistris e il suo vice, anche assessore all’ambiente, stanno arrovellandosi per districarsi in questa difficile situazione: studiano carte e preparano richieste straordinarie all’Europa, consultano esperti ed ascoltano qualche comitato ambientalista, ricevono una delegazione di disoccupati organizzati in presidio a palazzo San Giacomo, progettano di partire subito con la raccolta differenziata anche se solo in alcune zone della città, denunciano la strumentalizzazione politica da parte del governo….ma questo non è e non può essere sufficiente! Questo modus operandi in cosa si differenzia dalla gestione della precedente giunta Iervolino? La decantata “democrazia partecipata” non è certo concedere udienza ai comitati attivi sul territorio nel lotte ambientali e nella lotta per il lavoro! L’unico effetto che si sortisce è di dare un’immagine “più di sinistra, più democratica” alla giunta, ma non certo quello di risolvere alcunché! Se De Magistris, Sodano e il resto della giunta pensano di risolvere in questo modo l’emergenza rifiuti, continueranno a dimenarsi per parare i colpi bassi del governo e della Criminalità Organizzata da un lato e dall’altro le mancate risposte a chi si è mobilitato per sostenere la svolta politica della città e che da sempre si mobilita in difesa del territorio e più in generale dei diritti della maggioranza, provocheranno una giusta reazione di mobilitazione popolare contro una giunta “fintamente di nuovo tipo”! E c’è da scommettere che PD e compagnia non alzeranno un dito per correr loro in soccorso!
Se De Magistris e la sua giunta non avranno il coraggio necessario di portare fino in fondo la rottura col vecchio sistema, i possibili scenari saranno due: commissariamento del Comune per incapacità di gestione della situazione o per evitare questo lo stesso De Magistris sarà costretto a fare accordi coi vecchi poteri trasversali, vale a dire quelli tanto cari a PD e PDL, a Criminalità Organizzata e intrallazzatori d’ogni risma! In entrambi i casi la mobilitazione reazionaria avrà terreno favorevole a mettere una parte della popolazione contro l’altra e già in questi giorni la popolazione di Acerra e di Caivano sono state costrette a schierarsi contro “la monnezza dei napoletani”! I cittadini di Napoli est, dove Caldoro e compari vorrebbero far sorgere il nuovo inceneritore non sazi del malfunzionante inceneritore di Acerra, contro il resto della città.
Per evitare tutto questo bisogna passare dalla resistenza all’attacco!
Invece che fare accordi al ribasso con Caldoro, De Magistris deve prendere una posizione pubblica chiara in merito allo sciopero al contrario realizzato il 12 giugno scorso dai disoccupati organizzati sotto il palazzo della Regione Campania e spingere anche così per il loro immediato impiego!
Il sindaco deve chiamare ad un incontro pubblico tutti i comitati ambientalisti e le assisi scientifiche, per discutere i progetti che già esistono e che servono per risolvere l’emergenza e bonificare il territorio. Sono queste le uniche forze che possono garantire i beni comuni, che hanno dimostrato già di avere la capacità di progettazione necessaria che serve!
De Magistris deve chiamare una mobilitazione unitaria di tutti i comuni interessati e colpiti loro malgrado dall’emergenza rifiuti, cittadini e istituzioni di Acerra e di Caivano, di tutte le organizzazioni ambientaliste e di lotta per il lavoro contro le manovre criminali della Banda Berlusconi in combutta con la Camorra, per imporre un serio e realizzabile progetto di smaltimento dei rifiuti che non solo sia di prospettiva ma per il quale i fondi esistono, basterebbe sbloccarli e investirne piuttosto che farli fagocitare da rendite parassitarie di vario tipo!
Il sindaco deve chiamare un’assemblea generale dei dipendenti delle società municipalizzate che si occupano di ambiente per spiegare loro la delibera di accorpamento di queste volta a tagliare le spese dei consigli di amministrazione ed a tutelare i lavoratori, per mobilitarli a partecipare attivamente all’impresa d risanare la città!
L’assessore al lavoro, Marco Esposito in verità ben poco conosciuto dalle larghe masse in lotta per un lavoro utile e dignitoso, ancora non ha proferito parola né sui disoccupati che chiedono di essere impiegati per la raccolta differenziata e che a loro volta hanno già elaborato dei progetti allo scopo, né sui dipendenti di ASìA in agitazione. Ha il dovere non solo di esprimersi, ma di adoperarsi immediatamente per una mobilitazione di questi e di altri a sostegno di progetti per un lavoro utile e dignitoso per ogni individuo!
Gli eletti al Consiglio Comunale che fanno parte della maggioranza devono sostenere il sindaco in questa opera di mobilitazione, invece che stare a guardare e al massimo dello sforzo stare a tenere buoni i malumori degli elettori e degli attivisti che ora rivendicano il diritto a partecipare alla vita istituzionale. Ciascuno di loro ha una rete di relazioni attivata per raccogliere voti, ora si tratta di mobilitarle per sostenere il progetto di cui sono diventati rappresentanti!
Gli stessi attivisti della lista Napoli è tua che giustamente non vogliono tornare a casa ma continuare a mobilitarsi, che hanno avviato un percorso di organizzazione per poter essere incisivi nella vita della giunta e del Consiglio Comunale devono rendere immediatamente attive la Commissione Ambiente e la Commissione Lavoro per cominciare la necessaria opera di controllo sui rispettivi assessorati e contribuire alla mobilitazione popolare per sostenere i progetti esistenti per la raccolta differenziata e per il lavoro elaborati da comitati di lotta e assisi, per imporre la soluzione all’emergenza rifiuti che ci serve!
Il Movimento a 5 Stelle che ha lanciato la parola d’ordine “fiato sul collo” alla nuova amministrazione, l’USB, i COBAS, la FIOM, le altre organizzazioni popolari, la società civile devono partecipare e contribuire a questo lavoro, abbandonando velleità da gruppetto di “duri e puri”!
Questi sono i primi concreti passi per mettere in piedi un’assise popolare, partecipata da cittadini e istituzioni, volta a discutere i problemi da affrontare e soprattutto a trovare le soluzioni più adatte a risolverli. Assise popolare per la quale molti già si sono detti favorevoli e che lo stesso De Magistris ha detto di auspicare per governare in modo nuovo.
Questa è la strada da imboccare velocemente e con determinazione per evitare che De Magistris e la sua giunta finiscano riassorbiti dal sistema dei politicanti, questa è l’unica strada realistica e fattibile, che mette al centro la mobilitazione per un lavoro utile e dignitoso per ogni individuo, unica misura che rende concreta la soluzione all’emergenza rifiuti e al risanamento ambientale delle nostre terre!
Questa è l’unica via che ha De Magistris per salvare la sua giunta e il suo mandato!
Questa è la strada per evitare che il vento di riscossa popolare che ha portato alla vittoria elettorale De Magistris venga interrotto e disperso, per farlo soffiare da Napoli verso il resto del paese!


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