Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 20 ottobre 2012

Iannarilli tifa Polverini

Luciano Granieri


Il presidente della Provincia Antonello Iannarilli rifiuta di diventare decadente. Ha bloccato la procedura avviata dal consiglio per farlo decadere entro il 29 ottobre, ultima  data utile  per disfarsi del fardello  provinciale e candidarsi  alle elezioni politiche.  Ci piacerebbe credere  che la pressione dell’opposizione e di una parte di cittadinanza, compreso il nostro blog e il nostro movimento Collettivo Ciociaro Anticapitalista,  abbia indotto il presidente ad una procedura meno subdola.  Ovvero  la presentazione delle dimissioni e l’azzeramento della giunta.  La realtà invece è un’altra. Il presidente,abile gestore dell’uso privato di carica pubblica, si è fatto due conti, e ne ha concluso che suscitare tanto casino per una forzatura procedurale sarebbe stato controproducente e probabilmente avrebbe determinato una caduta d’immagine in vista delle eventuali candidature o alle politiche o alle regionali.  Infatti le mire del presidente provinciale, ex uscente,  non cambiano di una virgola.  Prima fase del piano. Puntare alla Regione Lazio. Per presentare la propria candidatura alla Pisana, Iannarilli deve dimettersi  entro 45 giorni dalla data delle elezioni. A questo punto è d’obbligo  tifare per la Polverini affinchè tiri per le lunghe  nello stabilire la data delle elezioni. Ormai   sembra certo   che si  andrà al voto per la Ragione non  prima di gennaio-febbraio del prossimo anno. Nel  frattempo il massimo dirigente provinciale, nel  rimanere  ancorato insieme ai suoi sodali compagni di merende alla poltrona, spera che il Parlamento lavori per lui. In particolare sarà  oggetto di attenzione   il  disegno di legge che riforma il reato di diffamazione a mezzo stampa,  la legge “Salva Sallusti” per intenderci ,    arenatasi  presso la commissione Giustizia del Senato.  Qualcuno potrà obbiettare che c’entra la legge “salva Sallusti” con Iannarilli. C’entra. E’  sufficiente ricordare la straordinaria abilità  dei parlamentari  piddiellini nell’infilare in disegni di legge marginali, tipo la definizione della lunghezza  della coda dei gatti, emendamenti di tutt’altra natura e di ben altro interesse alla gestione privata di carica pubblica. Infatti  fra gli emendamenti al dispositivo  di legge “Salva Sallusti” che saranno posti in votazione presso la commissione Giustuzia del  Senato  il 23 ottobre prossimo,  ne figura uno  proposto dal senatore  Pdl Gennaro Coronella  che sarà molto interessante per Antonello Iannarilli.  Infatti  la proposta, che poco c’entra  con la legge in discussione,   prevede di revocare  l’ineleggibilità in Parlamento  dei presidenti di Provincia. Un emendamento che se passasse toglierebbe le castagne dal fuoco non solo a Iannarilli, ma anche a tanti altri presidenti di provincia, per lo più del  Pdl  che vogliono candidarsi alle politiche.  Pare che l’emendamento possa esser cassato  per estraneità alla materia, ma il lassismo del governo Monti mostrato sulle proposte di legge che non riguardano la materia economica, non esclude  che la norma possa ripresentarsi sotto altra forma  e approvata. Dunque perchè fare tanto casino per nulla?  Male che va, se la Polverini riuscirà a tenere duro, c’è pronta per Iannarilli una candidatura alla Regione, se poi i parlamentari piddiellini riusciranno  a fare bene il proprio lavoro,  si riproporrà intatta la possibilità per uno scranno in Parlamento. Non facciamoci illusioni,  chi   è abituato a preservare  la carica pubblica per i propri interessi privati  non si fa soggiogare né dalle forze di opposizione  -che in realtà protestano,  non per denunciare la forzatura  delle procedure , ma perché anche loro vorrebbero una bella poltrona pubblica, da cui alimentare i propri interessi privati – né da  quattro disperati come noi che strillano dalle piazze e dai blog.  

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