Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 2 maggio 2014

Primo Maggio Per un polo di indipendenza di classe contro gli attacchi del capitale!

dichiarazione della Lit-Quarta Internazionale

Nonostante tutti i tentativi da parte della borghesia internazionale e delle burocrazie per cancellare il suo significato, il Primo Maggio resta vivo come giornata internazionale di lotta della classe operaia e di tutti gli oppressi del mondo.
È la data in cui noi lavoratori ricordiamo gli eroici martiri di Chicago, che 128 anni fa diedero la loro vita affinché la classe operaia conquistasse la giornata lavorativa di otto ore. È il momento in cui serriamo i pugni e onoriamo tutti i caduti nelle lotte operaie contro lo sfruttamento e l'oppressione del capitalismo, il che ci dà più forza per affrontare gli scontri attuali.
Il Primo Maggio è sinonimo di organizzazione e lotta operaia a livello mondiale. È il giorno in cui si rivendica la lotta degli sfruttati contro gli sfruttatori in tutti i Paesi; una giornata di lotta contro i governi dei padroni, le burocrazie e la difesa dell'indipendenza politica della nostra classe e dell'internazionalismo proletario.
Questo significato profondo del Primo Maggio è oggi più attuale che mai.
Questa data incontra la classe operaia e gli oppressi del mondo mentre attraversano una situazione politica globale tra le più convulse che si siano date da molti decenni a questa parte.
Per uscire dalla crisi strutturale in cui è immerso tutto il sistema capitalista mondiale, le borghesie nazionali e l'imperialismo continuano ad attaccare i diritti storici e il livello di vita della classe operaia e delle masse popolari. Lo fanno attraverso durissimi “piani d'aggiustamento strutturale” dettati dall'imperialismo e applicati dai vari governi capitalisti.
Questi attacchi, che in molti casi si combinano con la crescente difficoltà degli apparati burocratici nel contenere l'azione delle masse popolari, hanno scatenato l'esplosione di innumerevoli lotte in vari Paesi e continenti. Le masse popolari del mondo hanno deciso di non marciare verso la degradazione e la barbarie senza combattere.
Questa è la base sociale e politica di una realtà internazionale che è segnata da grandi mobilitazioni popolari, scioperi generali, insurrezioni, rivoluzioni, guerre civili, caduta dei governi e di regimi, ecc.
Gli epicentri di questo scenario mondiale continuano ad essere le eroiche rivoluzioni che, con alti e bassi, seguono il loro corso nella strategica regione del Nord Africa e del Medio Oriente. In questa parte del mondo spiccano la guerra civile in Siria e i processi rivoluzionari in Egitto, Libia e Tunisia. D'altra parte, il continente europeo continua ad essere in ebollizione, soprattutto nei Paesi del sud (Grecia, Spagna, Portogallo). Questa lotta della classe operaia e delle masse popolari europee ha dato un salto negli ultimi mesi con l'esplosione sociale che vive l'est del continente con la rivoluzione ucraina e i processi bulgaro e bosniaco.
A ciò si somma la crescente instabilità (economica e politica) che comincia ad esprimersi in America Latina, dove dopo diversi anni riappaiono le massicce mobilitazioni popolari e gli scioperi generali (Brasile, Argentina, Venezuela, Messico, Paraguay), molti dei quali affrontano governi di collaborazione di classe che si rifanno al cosiddetto “socialismo del XXI secolo”, che nel periodo precedente erano riusciti a frenare l'ascesa delle lotte degli inizi del XXI secolo.
Le rivoluzioni nel mondo arabo, le lotte contro gli aggiustamenti strutturali in Europa, la rivoluzione ucraina e il processo di mobilitazioni e scioperi in vari Paesi dell'America Latina dimostrano l'urgente necessità di combattere affinché sia la classe operaia organizzata ad intervenire con i suoi metodi tradizionali di lotta e a guidare questi processi, poiché è l'unica classe sociale che può sostenere una lotta conseguente contro il capitalismo imperialista offrendo una soluzione rivoluzionaria ai problemi dell'umanità.
Unire le lotte e costruire un polo di indipendenza di classe!
In questo contesto di crisi e di scontri tra le classi, non c'è necessità più urgente di quella di unire tutte queste lotte in ogni Paese e a livello mondiale per sconfiggere le politiche dei capitalisti e dell'imperialismo che tentano di scaricare la loro crisi sulle nostre spalle.
In questo Primo Maggio è necessario esprimere la solidarietà incondizionata con i processi di lotta che sono in corso e impongono la necessaria unità internazionale dei lavoratori.
Ad esempio, in Europa l'unità tra i lavoratori del continente è una necessità per sconfiggere l'Unione Europea imperialista e i piani della “troika”. La solidarietà attiva a livello internazionale è altrettanto urgente e sarebbe determinante per la vittoria militare delle masse popolari siriane contro il dittatore Al Assad.
Lo stesso possiamo dire per ogni grande mobilitazione, sciopero o processo rivoluzionario che accade nel mondo. È fondamentale riprendere e far avanzare la coscienza internazionalista della nostra classe, che è stata una caratteristica della nascita stessa del movimento operaio.
Per ottenere ciò, l'ostacolo principale sono le direzioni delle centrali sindacali e dei partiti tradizionali della classe operaia, completamente allineate ai governi e agli sfruttatori e che si rifiutano di dare impulso a piani di lotta unificati e ad una giornata mondiale contro i piani "lacrime e sangue" dei banchieri, delle multinazionali e dei loro governi.
Per questo, è fondamentale esigere a partire dalla base che queste direzioni rompano i loro patti con i governi e con le borghesie nazionali, proponendo ogni tipo di azioni unitarie attorno alle rivendicazioni più sentite dalla classe operaia e dalle masse popolari.
Ma questo appello non è sufficiente. Allo stesso tempo in cui noi esigiamo dai vecchi dirigenti che convochino lotte unificate, dobbiamo avanzare “dal basso” nella costruzione di nuove direzioni basate sull'indipendenza di classe, democratiche combattive e dei lavoratori per dirigere le lotte.
La classe operaia deve farsi strada e lottare per il suo programma di classe, mantenendosi indipendente e in opposizione a tutti i governi e a tutte le varianti borghesi che intervengono nei processi politici.
La costruzione di questo polo di indipendenza di classe nei processi è fondamentale affinché le grandi mobilitazioni e le rivoluzioni non vengano abortite o finiscano deviate verso soluzioni borghesi. In questo senso, la classe operaia deve mostrare il cammino e offrire una soluzione chiara alla crisi economica e ai processi rivoluzionari in corso, ponendosi alla testa degli altri settori sfruttati nella lotta contro i governi e i loro piani di austerità.
La Lega Internazionale dei Lavoratori – Quarta Internazionale (Lit-QI) punta tutto su questa via d'uscita operaia. E affrontiamo questo compito con una collocazione e una strategia chiara: siamo con gli sfruttati e gli oppressi contro gli sfruttatori e gli oppressori, nella lotta per la rivoluzione socialista mondiale.
Per questo, siamo con i lavoratori, i giovani e le masse popolari arabe contro i loro dittatori, le loro borghesie e l'imperialismo; siamo con le masse popolari siriane contro Al Assad; siamo con la classe operaia e le masse popolari egiziane contro la dittatura militare di Al Sisi; siamo a fianco delle masse popolari palestinesi contro Israele; a fianco delle masse popolari ucraine che lottano per la loro unità e la completa indipendenza contro l'oppressore grande-russo e contro i piani di colonizzazione dell'imperialismo nordamericano ed europeo; siamo con i lavoratori europei contro i loro governi e contro l'Unione Europea e la “troika”; siamo a fianco degli immigrati nella loro lotta per ottenere i pieni diritti politici, lavorativi e sindacali in tutti i Paesi; siamo a fianco delle donne, delle giovani, delle nere, di tutti coloro i quali hanno orientamenti sessuali differenti e contro ogni tipo di oppressione, discriminazione e persecuzione che questi settori soffrono nel quadro del capitalismo.
La necessità di una direzione rivoluzionaria mondiale
In questo contesto, la Lit afferma anche che è urgente la necessità di costruire una direzione rivoluzionaria internazionale, capace di dare impulso e unificare queste lotte e portarle fino al loro trionfo definitivo (la sconfitta completa dell'imperialismo).
La crisi di direzione rivoluzionaria come crisi fondamentale dell'umanità si sta mostrando in maniera drammatica in ciascuno dei processi rivoluzionari attuali. Perciò, è questo il “primo di tutti i compiti”, che la Lit propone ad ognuno, e ad ognuna, dei militanti operai e popolari del mondo. Per noi questo compito si concretizza nella ricostruzione della Quarta Internazionale e dei suoi partiti rivoluzionari nazionali. È in questo compito che la Lit-Quarta Internazionale concentra tutti i suoi sforzi.
Allo stesso tempo, sosteniamo che la costruzione di questa direzione rivoluzionaria mondiale potrà essere portata a termine solo mediante una lotta politica e ideologica permanente contro tutte le direzioni burocratiche, concilianti, fronte-popolari, nazionaliste borghesi, riformiste e neo riformiste, che cercano di deviare la lotta dei lavoratori e delle masse in vicoli ciechi e, con qualsiasi argomento, capitolano all'imperialismo e alle borghesie nazionali.
Come Lit-Quarta Internazionale continueremo a dedicare tutti i nostri sforzi per costruire lo “stato maggiore” internazionale di cui c'è necessità affinché le eroiche azioni delle masse popolari del mondo possano ottenere vittorie definitive.
In questo Primo Maggio è fondamentale che tutte queste lotte e rivoluzioni siano rappresentate e che colpiamo uniti, come parte della stessa classe. È tempo di marciare più convinti che mai del fatto che “l'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi”.
(traduzione dall'originale in spagnolo di Giovanni "Ivan" Alberotanza)

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