Francesco Notarcola – Presidente
della Consulta delle associazioni della Città di Frosinone
Con sorpresa e indignazione le
associazioni e i cittadini hanno appreso dalla stampa locale la notizia del
rilascio del permesso a costruire del Comune di Frosinone sull’area adiacente alla
Villa comunale, per una colata di cemento da 35mila metri cubi in una città che
non cresce e che evidenzia in ogni strada la presenza di cartelli di vendesi e
affittasi. Come dovrebbe essere noto al sindaco, ai dirigenti del Comune e agli
enti di tutela archeologica e paesaggistica, la Consulta delle associazioni
con lettera del 13 giugno 2012 aveva richiesto l’inserimento nel procedimento e
l’accesso agli atti in merito a qualsiasi atto autorizzatorio relativo
all’intervento edilizio denominato “I Portici”. Nella stessa data la Consulta delle associazioni
scrisse al sindaco Ottaviani appena insediato, per chiedere un incontro finalizzato
a esaminare un percorso comune con le associazioni per garantire alla città
legalità, trasparenza e crescita culturale, ripartendo dalla delibera comunale
di iniziativa popolare votata all’unanimità il 14 settembre 2011, voluta da
1200 cittadini e 60 associazioni per la valorizzazione e la tutela del
patrimonio archeologico dell’area attigua alla villa. Malgrado ciò la Consulta delle
Associazioni non ha ricevuto alcuna comunicazione.
Alla luce di quanto sopra, il
sindaco e la maggioranza tradiscono clamorosamente l’impegno assunto con gli
elettori e tutti i cittadini del capoluogo. Infatti al capitolo “Urbanistica e lavori pubblici” del programma elettorale si sottolineava
che “La discussione sul nuovo assetto di
città dovrà coinvolgere i cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi in
prima persona esponendo ragioni e aspettative, e i tecnici, soprattutto locali”
(pag.15 del programma). Si fa appello a tutte le associazioni e ai cittadini affinché
si mobilitino e si impegnino per salvaguardare l’area attigua alla villa
comunale, già destinata a Parco archeologico, i resti delle Terme Romane
seppellite sotto un parcheggio e tutti i reperti archeologici rinvenuti. Questo
patrimonio deve essere sottratto alla speculazione edilizia per restituire alla
città crescita e qualità della vita.
Dal programma del sindaco Ottaviani:
“la memoria storica della nostra città è stata oggetto negli anni di
umiliazione continua, tanto da aver portato alla distruzione di quelle poche
vestigia del glorioso passato” (pag. 55 del programma relativa a “Parco dei
Volsci e ampliamento del museo”) e ancora “E’ ferma intenzione della nuova
amministrazione valorizzare il patrimonio archeologico di Frosinone,
restaurando i monumenti esistenti e dando, poi, vita al Parco dei Volsci, nel
luogo di ritrovamento di alcune importanti tracce di insediamenti nei pressi
della villa comunale, considerato anche che nella zona insiste una necropoli di
imponenti dimensioni” (pag.56).
Le colate di cemento che hanno
aggredito e stuprato il territorio in questi anni non hanno portato alcun
progresso economico, culturale e civile ma hanno distrutto valori e ricchezze
enormi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se si cambia, Frosinone
cambia.
Video di Luciano Granieri
Video di Luciano Granieri
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