Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 1 giugno 2014

La storia di Pierino Schietroma

Comitato ANPI Provincia di Frosinone


Si è svolta ieri pomeriggio a Supino, nel salone dell’Oratorio di S. Cataldo, la presentazione del libro di Enrico Zuccaro Ero un bandito, dedicato alla vicenda del partigiano militare Pierino Schietroma.
Una sala gremita, con molte persone in piedi, attenta e silenziosa fino al termine della manifestazione, ha testimoniato l’interesse profondo dei concittadini del combattente antifascista supinese. Il libro espone con una scrittura essenziale, piana, chiarissima, la storia di un giovane supinese che, formatosi nella scuola fascista della G.I.L. e militare per scelta (prima bersagliere, poi sottotenente dei paracadutisti), non tarda a comprendere quale sia l’effettivo volto del fascismo, la sua vocazione alla servitù verso il Terzo Reich, la sua impotenza nonostante la millantata potenza imperiale, rivelatasi di cartone e macchiatasi di orrendi crimini contro l’umanità.
Schietroma, in forza in Toscana, non esita quindi a passare attivamente dalla parte dei combattenti per la libertà, e partecipa alla formazione della banda partigiana “Monti Lepini”, che poi operò fino alla Liberazione nell’area di insediamento. Viene per questo catturato, prima dai fascisti e poi dalla Gestapo, sottoposto a torture indicibili, durante le quali ebbe il coraggio di irridere i suoi carnefici ripetutamente e con energia, disprezzandone la crudeltà e la bassezza, rivendicando il suo status di ufficiale calpestato dagli aguzzini.
Schietroma non crolla, non denuncia i suoi compagni, respinge ogni accusa pur sotto le torture; la sua fede civile, unita a quella religiosa, gli consente di affrontare il martirio con tranquillità d’animo sbalorditiva. Gli si presentano occasioni di fuga diverse volte, ma ogni volta, quando è sul punto fi scappare, pensa che questo metterebbe a repentaglio la sicurezza dei suoi familiari e dei suoi conoscenti, e rinuncia. Attende il prossimo “interrogatorio” stoicamente, scrivendo nel suo diario che non vuole tradire i ragazzi di Curtatone e Montanara, che si sacrificarono per il nome “Italia” nel Primo Risorgimento.
I molti interventi succedutisi, di esperti storici, militari, studiosi e rappresentanti delle Associazioni combattentistiche del territorio, fra cui il Presidente dell’ANPI provinciale, e di due parenti di Pierino Schietroma (la figlia Elisabetta ed una nipote) hanno evidenziato diversi aspetti del personaggio e del contesto storico in cui operò, sottolineando le qualità umane e intellettuali del partigiano militare supinese.
Lo storico Mario Avagliano, prefatore dell’opera, ha rivolto all’Autorità municipale presente al convegno l’invito a valutare l’intitolazione di una strada all’illustre concittadino, che fra l’altro fu sindaco del paese nei primi anni Sessanta. Il sindaco, On. Foglietta, ha accolto tale invito, annunciando che l’Amministrazione aveva già valutato tale opportunità, e che provvederà con la prossima revisione della toponomastica.
L’ANPI, nel ringraziare l’Autore Enrico Zuccaro, che in questa occasione ha formalizzato la sua iscrizione all’ANPI stessa, esprime piena soddisfazione per questo nuovo evento, che aggiunge materiale alla ricostruzione della memoria storica di quanto i ciociari abbiano fatto settant’anni or sono per riscattare la dignità del loro popolo dall’umiliazione cui il fascismo li aveva condotti.
Conferma inoltre la propria riconoscenza alla cittadinanza di Supino che ieri sera si è stretta intorno alla memoria del proprio concittadino così illustre, di cui ha dato ampia prova di essere orgogliosamente affezionata.


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