Vogliamo parlare del casino che stanno combinando, su mandato
di Renzi, la Boschi, Calderoli, la
Finocchiaro e tutti gli altri appresso, nel violentare le istituzioni dello Stato repubblicano sbeffeggiando la Costituzione?
Anche no…... O
forse si? Direi che ci sono alcuni
capisaldi nel guazzabuglio del nuovo senato
di alto spessore istituzionale . Uno fra tutti. Il principio del” voti uno ed
eleggi due”. In tempi di crisi come questi non può essere sottovalutata una simile offerta
speciale. Pensa che fortuna si va a
votare credendo di eleggere un consigliere regionale o un sindaco e, se si è fortunati, ci si ritrova ad aver eletto un consigliere, un
sindaco e un senatore in un sol colpo.
Se non è efficienza elettorale questa?
Senza
contare che in caso di inasprimento della crisi si potrebbe ampliare il
sistema. Ad esempio si potrebbe
immaginare che alle elezioni di condominio l’eletto andrebbe ad occuparsi del
condominio in questione, diventerebbe sindaco, consigliere regionale , ma anche
deputato e magari se proprio non c’ha un
cazzo da fare perfino senatore. Anzi direi di includere fra gli incarichi ottenuti anche la mansione di CT della nazionale di calcio
considerate le dimissioni di Prandelli.
Peccato che questo sistema non sia propriamente
in linea con i principi Costituzionali . Infatti l’art. 48 parla di voto
eguale. Embè il voto di chi ha eletto un sindaco e un senatore non è tanto
uguale a quello che ha eletto solo il sindaco. Il principio “voti uno eleggi
due” va esteso a tutti “e che sso’ sti
favoritismi- come diceva il buon vecchio presidente dell’Avellino Calcio
Antonio Sibilia- i guanti o li compramm a tutti o
a nisciuno, pecchè i tene da purtà solo u’ purtiere?”
Ma c’è un'altra bella
pensata ed è quella di evitare agli
italiani la fatica di mettersi a raccogliere la firme qualora a qualche
buontempone venisse in mente di promuovere una legge di iniziativa
popolare. Già prima della proposta di
riforma era difficile raccogliere 50.000 firme per far approdare una legge alle Camere .
Metti fuori il banchetto, magari c’è pure il sole cocente, o piove, rompi i
coglioni alla gente per spiegargli che forse una norma sul salario minimo garantito sarebbe
più che necessaria ( su questa legge di iniziativa popolare, qualche anno fa sono
state raccolte 70.000 firme).
Oggi nella riforma del Senato le firme necessarie
per presentare la legge aumentano da 50.000 a 300.000 così anche i pasdaran della partecipazione sono
serviti. Poi per tagliare definitivamente
la testa al toro, nel caso in cui si riuscisse a mettere insieme trecentomila anime
di buona volontà e portare la proposta in Parlamento, questo non sarà più obbligato a discuterla e votarla.
Qualora ci fosse ancora qualcuno con la fissa della partecipazione attraverso
la proposta di leggi di iniziativa popolare è meglio che si levi dalla testa
questa stupidaggine. I referendum da tempo ormai non ci risultano. Tanto agli italiani fa fatica partecipare.
Molti di loro preferiscono atteggiarsi a democratici andando a votare una volta ogni
tanto per il cazzaro di turno, basta che
sia uno nuovo per provare se funziona.
Resta
da capire che c’entra la riforma della legge d’iniziativa popolare con il nuovo
senato. Ma le cose da capire sono molte. Un solo elemento emerge con chiarezza in tutta la strategia che riunisce la falsa
abolizione delle province e la forma del
nuovo senato, e cioè la volontà di evitare al cittadino la scocciatura di votare. Meno si vota, meglio è, meno si è costretti a inventare leggi elettorali
che dietro l’illusione di assicurare la rappresentanza nascondono la solita
vecchia solfa per cui si fa in modo di eleggere chi aggrada al manovratore.
Mi pare che sia tutto. Ah no dimenticavo la vecchia
storia dell’immunità parlamentare colpevolmente
introdotta nella nuova proposta.
Introdotta da chi non è dato sapere. La cagnara che ne è scaturita non è altro
che il solito gioco delle parti scatenato per nascondere le altre brutture
antidemocratiche contenute in questo pastrocchio.
Lo ribadisco una volta per tutti
i padri costituenti hanno pensato la Costituzione per persone per bene e
non per la marmaglia che calca la scena odierna. L’articolo 68, quello che
sancisce la prerogativa dei parlamentari di non rispondere delle opinioni espresse, ha la finalità di permettere la libera
professione delle idee del parlamentare, anche
se ciò dovesse prefigurare un reato d’opinione .
La questione morale spetta ad un altro
articolo, il 54, nella quale si
sancisce che tutti i cittadini ai quali
sono affidate funzioni pubbliche hanno
il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Un dispositivo che dovrebbe
permettere alla politica stessa autonomamente, se praticata
da persone per bene, di cacciare chi si
comporta con disonore , senza arrivare una volta intervenuta la magistratura, a chiamare in causa l’immunità parlamentare. Se non si applica l’articolo 54 poi c’è poco
da denunciare il protagonismo politico della magistratura.
Comunque il misfatto sta per compiersi. Entro i primi di luglio la legge dovrebbe andare in
discussione alle camere. Sicuramente sarà migliorata da molti emendamenti. In
ogni caso, una volta passata alla Camera sarà il Senato a correggere le scorie
rimaste ……già ma quale Senato?
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