Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 31 luglio 2014

Essere o non essere gufi?

Luciano Granieri


Se essere gufi significa sperare che l’insano progetto di abolire il Senato - mortificandolo a lavacro giudiziario per consiglieri locali inquisiti, ed  eleggere i Deputati attraverso una legge elettorale che mortifica la rappresentanza  e favorisce la solita banda di nominati - non vada in porto, sono orgoglioso di essere gufo. Se per meritarsi l’appellativo di “gufo” è necessario  prendere posizioni decise contro una deriva pericolosa, che vuole il Parlamento una dependance del Governo, il quale, a sua volta, diventa  la cerchia servile di un Presidente del Consiglio con il potere di  scegliere il Capo dello Stato, i membri del CSM e della Corte Costituzionale, credo, e ne sono contento,  di meritare a pieno titolo quell’appellativo.  Se  gufi sono coloro che denunciano il fatto, gravissimo,  per cui un Governo e un Parlamento eletti con una legge elettorale dichiarata INCOSTITUZIONALE  da una Corte Costituzionale, ancora indipendente,  si arroghino il diritto  illegittimo di cambiare la Costituzione, allora io sono gufo. Ed infine se per entrare nel club dei gufi  è necessario affermare  che questi  padri della patria che hanno partorito l’obbrobrio di riforma, in lunga discussione al Senato,   sono del tutto ignoranti in materia, mi considero pienamente iscritto al  club dei gufi. Insomma visto che per adesso i gufi se la ridono, orgoglioso di essere gufo.

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