Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 1 agosto 2014

LETTERA APERTA ALL'ON. NICOLA ZINGARETTI, PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO

COORDINAMENTO PROVINCIALE PER LA SANITA’  FROSINONE



On.le Presidente,

un Suo predecessore, nonché collega di partito, On.le Piero Marrazzo (assessore regionale Francesco De Angelis) si era impegnato ripetutamente e pubblicamente per il DEA di II livello all'ospedale del Capoluogo e per la costruzione di un nuovo ospedale ad Anagni. Per il DEA di  II livello aveva anche adottato una apposita delibera.
L'On.le Renata Polverini (Mario Abbruzzese presidente del Consiglio  regionale e Franco Fiorito capogruppo regionale) eletta con il voto decisivo degli elettori della nostra provincia, aveva più volte ribadito il suo impegno per il DEA di II livello a Frosinone.
Purtroppo, nonostante fosse stato promesso lo sviluppo e il miglioramento della sanità  regionale e di quella di  Frosinone in particolare, veniva approvato  il decreto 80 che come una  scure si abbatteva violentemente sulle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali assestando un colpo mortale al già precario e compromesso servizio sanitario.
E così, dopo le chiusure degli ospedali di Arpino, Ceprano, Ferentino, Isola del Liri, Veroli, sono caduti sotto la mannaia gli ospedali di Anagni, Atina, Ceccano, Pontecorvo.
Questo piano scellerato che si è inventato le macroaree, ci ha tolto oltre 500 posti letto, ha chiuso gli ospedali e non ha mai provveduto a consolidare e sviluppare le strutture territoriali e la nascita di  presidi alternativi seri come gli Ospedali Distrettuali.
E' del tutto inutile che Lei affermi che le macroaree sono state abolite se poi per noi nulla cambia  e permangono gli effetti negativi prodotti.
Nella recente trasmissione “A porte aperte” ha ampiamente dimostrato di pensare e di agire come i Suoi predecessori. Infatti, Lei ha affermato che la sanità in provincia di Frosinone è stata distrutta e che il diritto alla salute dei cittadini è inesistente o quasi.
Si è guardato bene, però,dal dire che rispetto ad una situazione di emergenza come Lei la valuta non sono stati realmente adottati, e non traspare  la volontà di adottare, provvedimenti non arbitrari commisurati  a tale situazione, per consolidare l'esistente e poter procedere a costruire una sanità efficiente e di qualità.
Anzi con l’ultimo Suo decreto n.U00247 del 25 luglio 2014 non assegnando il Dea di 2° livello a Frosinone e quello  di 1° livello a Cassino condanna  il nostro  territorio all’abbandono ed alla barbarie.
Non ci si venga a dire che è un problema di scarsità di risorse. E' bene che si sappia che la Asl di Frosinone nel bilancio 2013  possedeva un attivo di ben 82 milioni di Euro, soldi improvvisamente tolti alla provincia di Frosinone e dirottati verso gli ospedali romani.
E' vergognoso che ciò avvenga mentre nell'ospedale del capoluogo non si possono acquistare i più elementari apparecchi per la diagnostica cardiologica (holter cardiaci e pressori); e mentre nella UOC di oculistica mancano macchinari e personale per eseguire un campo visivo e  la OCT (tomografia oculare); e mentre quotidianamente si succedono a ritmo incessante difficoltà di tutti i tipi per lavoratori e utenti in ogni ospedale e presidio territoriale della provincia, nonostante gli annunci mirabolanti e i racconti  melliflui che abbiamo dovuto subire. Per non parlare della avvilente storia dei 56000 Euro necessari per attivare il registro tumori, vergogna nella vergogna.
Con questa nostre risorse lasciate in loco si potevano risolvere tutte le questioni che rendono oggi drammatica la realtà sanitaria.
Il direttore generale della Asl ha sovente affermato che la azienda sanitaria di Frosinone non è stata mai governata. E' noto a tutti, invece, che la Asl è stata molto ben governata per portare voti al centrosinistra e al centrodestra. In provincia tutti conoscono i nominativi degli autorevoli personaggi che trasmigrando da un gruppo a un altro hanno fatto la loro fortuna.
Vogliamo sottolineare che in ogni Sua uscita pubblica si parla del problema dei debiti, però si guarda bene dallo spiegarne le ragioni. Come giustifica questa logica perversa per cui più si è speso e più si sono ridotti i servizi? La nostra opinione è che i debiti sono stati accumulati come frutto della cattiva gestione, degli scandali, della corruzione, degli sprechi, e delle generose elargizioni ingiustificate e incontrollate alla sanità privata. Misure e provvedimenti reali contro tutto questo sono ancora un sogno.
Il Coordinamento a nome della popolazione della provincia di Frosinone rivendica che finalmente siano messe al bando le chiacchiere vuote e si dia seguito agli impegni assunti da oltre dieci anni a questa parte dai due maggiori schieramenti politici italiani (centrodestra e centrosinistra) a livello della regione Lazio.
Ribadisce le ineluttabili condizioni minime già espresse nel documento reso pubblico durante la manifestazione del 16 luglio scorso alla Asl di Frosinone:
Abolizione effettiva delle macroaree. Entro tempi certi, ma senza reintrodurle sotto altre vesti come ad es. aree vaste o macro-Asl. Ogni Asl, con le sue  unità complesse, deve ripartire dall’ultimo atto aziendale redatto quando le macroaree non esistevano ed avere la propria autonomia gestionale del personale e dei fondi economici.
Applicazione delle deroghe su base territoriale. Se le deroghe avessero seguito fin dal principio questo criterio la sanità provinciale ed i cittadini non avrebbero vissuto tutti questi disagi. In questo caso, sarebbe auspicabile l’introduzione di un “correttivo” per premiare chi più degli altri è stato penalizzato dalle scellerate scelte del passato.
Dimissioni del direttore generale della Asl di Frosinone. Perché ha dimostrato scarsa sensibilità nel rapporto con gli amministratori e con le associazioni non tenendo in alcuna considerazione le pressanti richieste avanzate.
A queste condizioni il Coordinamento ha il dovere ora di aggiungere anche la riattivazione dell'attività ospedaliera presso il presidio di Anagni.
Il Coordinamento gradirebbe un incontro pubblico direttamente con la SV  per stabilire insieme un percorso e le tappe temporali della realizzazione.
Se così non sarà noi continueremo il nostro impegno senza soluzione di continuità, affinchè il Suo potere possa dissolversi come si è dissolto quello dei Suoi predecessori senza lasciare traccia né ricordi dignitosi.

Frosinone 1 agosto 2014
                                             
Il Coordinamento provinciale per la sanità.
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Video di Luciano Granieri






  

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