Tempi duri per il decisionista sindaco di Frosinone Nicola
Ottaviani. L’altro ieri si è ritrovato solo a celebrare un’assise comunale disertata da molti consiglieri della sua maggioranza dopo la diaspora di sodali e cortigiani, dispersi in gruppi e gruppuscoli del tipo: "Frosinone nel Cuore", "Città nuove", "Città
vecchie", "Nuove realtà", "Cirillo nuovo", "Mansueto
vecchio".
Ad essi si aggiungano le
vendette dei pasdaran forza italioti
facenti capo a Magliocchetti , con il presidente del consiglio comunale al seguito.
L’opposizione? Non ci risulta. Alla triste solitudine dei sindaci primi, o
presunti tali, concorre anche l’abbandono della Vice Sindaco, Nicoletta
Anastasio, letteralmente abbagliata dall’impianto
di illuminazione del ristrutturando“Casalen Bridge ”. Uno sfolgorante sistema
di luci, così potente che quando gioca il Frosinone in notturna, tutta la città,
o si dota di candele, o rimane al buio.
Troppo grazia al calcio, secondo la ex vice sindaco, per una città dove i
problemi sono altri e molto più gravi della campagna abbonamenti del Frosinone.
Neanche gli affari urbanistici sembrano arridere al primo cittadino. La
principale famiglia di grandi muratori della città, pronta a seppellire sotto
migliaia di metri cubi di cemento un importante sito archeologico, sfinita
dalle continue proteste delle associazioni cittadine, pare voglia passare la
mano. Infatti i riflettori accesi dalla
questione archeologica, non consentono come
accade da sempre, la libera e arbitraria corresponsione degli oneri urbanistici
da parte dei grandi costruttori.
Cioè in mezzo a tutto sto’ casino che almeno
gli oneri concessori vengano pagati puntualmente, non come al solito “a babbo
morto” anzi mummificato. E questo ai padroni muratori non va giù. Per cui per colpa di quei rompicoglioni fanatici
dell’archeologia, rischia di saltare un bel milioncino di euro di concessione
urbanistica a cui il sindaco aveva fatto la bocca.
Da ultimo l’affair viadotto
Biondi. Quella dannatissima collinetta in continuo ed inesorabile sfarinamento,
non può sopportare altri carichi. Gravato della ferraglia inclinata, da ciò che
resta del viadotto Biondi, dal cementizio cappuccio ormai disfatto
maldestramente posto sulla sommità, fiaccato dallo sversamento di chissà quanti scarichi
fognari abusivi, il montarozzo non sopporterebbe neanche il peso di una piuma.
Per
cui l’idea di costruire un ponte mobile del tipo utilizzato dai militari, per
ripristinare una via di comunicazione di fondamentale importanza per la città, è rischiosa. Ma come sappiamo
il sindaco Ottaviani una ne fa e cento ne pensa. Ecco pronta la soluzione. Un
ponte poggiato su elenchi telefonici e realizzato con i pezzi dell’Ikea,
potrebbe ovviare all’eccessivo peso. L’originale progetto è stato spiegato dal
sindaco stesso al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Chissà che non possa funzionare?
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