Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 23 luglio 2014

Schiavismo al Senato

Luciano Granieri

Instancabili , indefessi, indomabili. Anche se con solo 5 voti a favore il Senato ha votato il forcing. Dalle 9,00 alle 24,00  presenti in aula, con solo un’ora e mezza di pausa, ma non per dormire, ma  per riunire i gruppi parlamentari , tutti i giorni sabati e domeniche comprese e se necessario anche a ferragosto. Sempre chini li sui banchi a spingere in avanti la  nave Italia. La fatica non può giustificare la defezione.   

La disoccupazione è  al 13%,  la crisi economica dilaga ,  tanto che le poche cose che gli italiani hanno potuto comprare con gli 80 euro sono già state depositate al banco dei pegni e i prossimi 80 serviranno a pagare i buffi fatti per mangiare . Il debito rispetto al Pil è arrivato al 136,5% , le banche non scuciono una lira, la sanità è al collasso,  non ci sono nemmeno i soldi per comprarsi le medicine e gli ospedali chiudono. 

E poi anche fuori dall’Italia, il Mediterraneo continua ad arricchire il suo mesto fondale di cadaveri, si moltiplicano le carrette del mare che depositano  il loro carico di morte sule nostre coste, gente stroncata, asfissiata dalle venefiche esalazioni  delle stive stracolme.   Impazza  l’aggressione Israeliana su Gaza con centinaia e centinaia di morti soprattutto fra i bambini.  Pezzi di cadavere sparsi in 15 chilometri sono il funereo lascito della crisi ucraina. 

E’ un momento difficile fuori e dentro i nostri confini , quindi è giusto che finalmente anche i Senatori si applichino 24 ore su 24 per alleviare le pene del proprio popolo. Resta però il fatto che, come si apprende dai giornali, fra  le ragioni della marcia forzata che il Senato si è imposto, non vi è traccia  alcuna di queste questioni.  

Non si discute di disoccupazione, né di crisi economica. In merito al debito/Pil, a parte la lamentazione di Padoan , ben al di fuori dalle stanze di Palazzo Madama, non si sente  un fiato. Per l’ennesima volta l’Europa ha risposto con una sonora pernacchia alla nostra richiesta di una maggiore flessibilità sul rispetto del fiscal compact e di quanto viene appresso. E noi zitti sotto.  Della crisi mediorientale, a parte la solita sviolinata agli assassini di Israele, niente  emerge. Sull’Ucraina poi nulla si leva dagli scranni del senato.

 Ma allora, di grazia, tutto sto’ casino, tutto sto’ stacanovismo a cosa è dovuto? ALLE RIFORME ISTITUZIONALI.  Mica chacchi !!!! Bisogna farle in fretta prima delle ferie non si può sprecare questa occasione. Ma perché che succede se non si approvano queste riforme subito? E se non si approvano proprio?  Peggiora la crisi economica?  Non si troverà più un posto di lavoro? Arriva la peste bubbonica?  Israele ci bombarda?  Arrivano  i cosacchi ad abbeverare  i cavalli a fontana di Trevi con tutto che  è chiusa per restauro? Ma a un povero disgraziato disoccupato, o a uno che non può arrivare a fine mese, che gliene può fregare delle riforme istituzionali? 

Con l’abolizione del Senato elettivo è prevista l’eliminazione dell’ stipendio  per i Senatori. Si risparmiano ben 500milioni di euro. Questo è il monito severo  che i  fautori delle riforme rivolgono agli ignoranti come me che non capiscono niente . E per risparmiare stì soldi  c’era bisogno di togliere ai cittadini la possibilità di eleggere i senatori, di aumentare i consiglieri comunali  e relativi emolumenti, di trasformare il Senato  in parcheggio per amministratori locali indagati, di aumentare le firme necessarie per la presentazione di referendum e leggi di iniziative popolari? Non bastava diminuire la paga a tutti, Senatori e Deputati, stabilendo un tetto massimo di 3.000 euro per ottenere un risparmio anche maggiore? Ai cittadini che gliene viene realmente? Nulla. 

Ma a lor signori…….Vuoi mettere il privilegio di togliere a milioni di cittadini incazzati la possibilità di eleggere qualche senatore un po’ troppo rompicoglioni.  E del sollievo di togliersi di mezzo quell’altra iattura delle leggi d’iniziativa popolare e dei referendum, ne volgiamo parlare? Se poi tutto questo lo combiniamo con una legge elettorale per cui basta rincoglionire pochi milioni di cittadini in  campagna elettorale per tenere in pugno la Camera dei deputati, e tanto basta , il senato non c’è, comandare il governo, scegliere presidente della Repubblica, membri del CSM e della Corte Costituzionale, che fai non vuoi approvare stà cuccagna entro l’estate? E allora avanti di corsa!!!! Remare, remare , vietato battere la fiacca. La navigazione verso il monopolarismo perfetto è ancora lunga e perigliosa.

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