Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 12 giugno 2017

A Frosinone ha vinto il signore della sedia.

Luciano Granieri

Il_Re_Nudo
Il popolo frusinate ha scelto. Per la seconda volta ha incoronato il  sindaco podestà Nicola Ottaviani. Incoronato è proprio la parola giusta. Infatti il 56,38% dei consensi, indica   una  consacrazione plebiscitaria. I vincitori evidenziano come sia stata premiata la buona amministrazione del quinquennio precedente. 

Per me già la matematica era favorevole al sindaco uscente ed entrante. Come  riportato    IN ALTRA PARTE DEL BLOG  . I 281 consiglieri candidati con Ottaviani, fra parenti, amici, amici degli amici, badanti e affini, almeno 30 voti ciascuno l’avranno portati assicurando un bottino di quasi 8500 voti.  Se a questi aggiungiamo i voti di parenti amici, amici degli amici, badanti dello stesso sindaco,  gli àscari dell’ultima ora, la pochezza dello sfidante democratico ,  la sontuosa “camMagna”  elettorale, ottenere  il risultato di oltre 15mila voti  è stato un giochetto. 

Ma queste sono valutazioni di un “personaggio esponente della peggior sinistra capace di spargere solo odio”, così sono identificato dalle truppe cammellate del nuovo sindaco. Il successo di Ottaviani è dovuto solo ad una amministrazione gestita da un maestro della politica,  dicono i fan dell’avvocato sindaco. 

Sarà ma adesso viene il bello. Perché in qualche modo bisognerà soddisfare gli appetiti  della  cavalleria coloniale  dei 281 candidati. Magari qualcuno si accontenterà di piccole prebende , ma sarà sufficiente? E’ chiaro che tutti vorrebbero fare i consiglieri,  anche se non hanno raggiunto i consensi necessari, oppure attestarsi su uno strapuntino in un assessorato insignificante. Come fare dunque per gestire il possibile malcontento? Non possono entrare tutti in  consiglio comunale. O forse si?  

Nella precedente consiliatura il sindaco Ottaviani riuscì nel miracolo di moltiplicare le poltrone  assessorili. Nove erano gli assessorati per undici  aspiranti assessori. Al fine di  ovviare al problema e chetare diversi mal di pancia ci si è inventati l’assessore precario. A rotazione ognuno restava in carica per sei mesi per poi lasciare il posto ad un altro e sedersi in panchina ad aspettar un nuovo  turno. 

Lo stesso si può fare per i consiglieri.  Ogni 15 giorni i questi  si alterneranno, conquistandosi la cadrega  con il classico gioco della sedia. Quello dove le poltrone da occupare  sono in numero  inferiore rispetto ai giocatori. Gli aspiranti consiglieri  cominceranno a girare intorno alle sedie accompagnati da una musica. Appena questa smetterà  tutti dovranno provare a sedersi, chi non troverà lo scranno rimarrà fuori e si ripresenterà  dopo altri 15 giorni.  Ciò per fare in modo che nessuno  potrà lamentarsi di non essere stato gratificato dalla poltrona. 

Qualcuno potrebbe obbiettare che in questo modo le dinamiche consiliari risulteranno  frammentate condizionando l’amministrazione della città.  Tranquilli, tanto sia i consiglieri che gli assessori,    non conteranno nulla. A decidere sarà sempre e comunque il Podestà Nicola Ottaviani. Quindi avanti con la tenzone presieduta dal signore della sedia.

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