Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 2 luglio 2017

Acqua pubblica nel Lazio. Dove siamo a 3 anni dall'approvazione della legge 5/2014?

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio



Assemblea Pubblica presso la Sede del Consiglio Regionale del Lazio
Mercoledì 12 Luglio 2017, ore 16.00.
Via della Pisana, 1301


La legge regionale n. 5 del 4 aprile 2014, licenziata dal Consiglio regionale con voto unanime, ha ad oggetto la “tutela, governo e gestione pubblica delle acque” e dopo 3 anni risulta ancora inattuata.
Diviene, quindi, urgente la sua definitiva attuazione, soprattutto attraverso la definizione degli Ambiti di Bacino Idrografico.
Ciò anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato che pone diversi Comuni in una situazione critica rispetto alla cessione degli impianti ai rispettivi gestori d'ambito.

L'articolato di legge approvato conteneva una serie di scadenze per la stesura di ulteriori atti legislativi fondamentali ampiamente superate, quali appunto la legge sugli ambiti di bacino idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo.
Su queste scadenze la Regione è in preoccupante ritardo.
Altrettanto preoccupanti sono le azioni intraprese per superare l'emergenza idrica nel Lazio (ad es. l'aumento delle captazioni dalla sorgente del Pertuso, dal lago di Bracciano e dallo schema acquedottistico Peschiera-Le Capore, in quest'ultimo caso addirittura in assenza di concessione).
Azioni che vanno in direzione contraria a quella stabilita dalla legge stessa.
Nel frattempo i comitati, in coordinamento con diversi Comuni, non sono stati fermi e hanno avviato una serie di mobilitazioni volte al contrasto dell'espansione di Acea su tutto il territorio regionale e hanno prodotto da oltre 2 anni una proposta concreta di suddivisione del territorio regionale in ABI (Ambiti di Bacino Idrico), la P.d.L. n. 238, depositata in Consiglio Regionale con la firma di consiglieri di maggioranza e opposizione, su cui è stato avviato un confronto partecipato con Sindaci, associazioni, cittadini.
La legge regionale n. 5/2014 può e deve essere applicata, nel rispetto di tutte e tutti coloro che l'hanno sostenuta e dei milioni di cittadini che hanno votato il referendum del 2011.

Un prima svegliata data al consiglio regionale era il luglio 2015
video di Luciano Granieri.

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