Sul tema degli sbarchi dei migranti - e sulla
richiesta di aiuto invocata dal ministro Minniti al vertice con i suoi omologhi
europei, inerente
l’accoglienza dei barconi presso altri porti dei Paesi UE, utile ad alleggerire la pressione sull’Italia - riportiamo quanto detto da Emma Bonino, ex
ministro degli esteri del governo Letta.
Intervenendo alla 69° assemblea
generale di Confartigianato l’esponente radicale ha spiegato: “Siamo stati noi
fra il 2014 e il 2016 (in pieno governo
Renzi ndr) a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia, anche
violando Dublino. All’inizio non ci siamo resi conto – ha proseguito la Bonino-
che era un problema strutturale, e non di una sola estate e ci siamo fatti
male da soli. E’ stato stipulato un accordo con l’Europa mirato a far si che le
operazioni fossero coordinate da Roma. Disfare questo accordo ora è piuttosto complicato”.
Infatti il nostro ministro, dietro i comunicati di facciata a Tallinn è stato
letteralmente preso a pesci in faccia da Germania, Francia, Spagna,
Austria e tutta la compagnia cantante . Unanime è stata la scelta dei Paesi dell’Unione
di non concedere la disponibilità di altri porti, al di fuori di quelli italiani
per lo sbarco dei migranti.
Se già questa posizione era più che palese, alla
luce dell’accordo stipulato da Renzi, che impegnava solo Roma a gestire l’attracco
delle navi cariche di immigrati, risulta
inevitabile che la richiesta del governo italiano avanzata in Estonia fosse sonoramente rigettata.
Resta comunque da
capire come l’Europa della solidarietà, quella di Ventotene, degli Spinelli e
dei Rossi, possa minimamente concepire
di lasciare solo un Paese della propria Comunità a gestire un fenomeno di così grave emergenza sociale, e possa solo
pensare di rifiutare l’accoglienza di
persone disperate.
A riflettere lucidamente , se vediamo le cose per quello che sono, è cioè
che l’Unione sociale e politica dell’Europa era solo una colossale balla per nascondere e farci ingoiare la costituzione di una grande area pronta ad essere sfruttata
dal mercato e dalle scorribande
speculative, le posizioni della Germania e di tutte le altre Nazioni in merito
al problema dell’immigrazione sono ovvie.
Tornando alle dichiarazioni della
Bonino è chiaro che Renzi qualcosa avrà chiesto in cambio della disponibilità all’accettazione
degli sbarchi. Viene da pensare alla concessione da parte dell’Eurogruppo di
ulteriore flessibilità nei conti.
Quella flessibilità che è servita al “bomba” fiorentino
per elargire le sue mancette elettorali finalizzate a vincere le amministrative del
2015, ma soprattutto il referendum costituzionale, confronti sonoramente persi,in particolare la
consultazione referendaria. Tutto ciò sulla pelle dei migranti, e degli operatori , dei cittadini che si adoperano per accoglierli.
L’anatema lanciato
da Renzi alla Ue, dopo il rifiuto di
accogliere i migranti sulle coste degli altri Paesi dell’Unione, alla luce di quanto sopra scritto, è patetico.
Il segretario podestà vuole tagliare i
fondi ai Paesi che non rispettano gli accordi. Quali accordi? Quelli fatti da
lui li stanno rispettando in pieno.
Nessun commento:
Posta un commento