Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 7 luglio 2017

Migranti. Quali sono gli accordi e chi li deve rispettare?

Luciano Granieri




Sul tema degli sbarchi dei migranti  -  e sulla richiesta di aiuto invocata dal ministro Minniti al vertice con i suoi omologhi europei,    inerente  l’accoglienza dei barconi presso  altri porti dei Paesi UE,  utile ad alleggerire la  pressione sull’Italia -  riportiamo quanto detto da Emma Bonino, ex ministro degli esteri del governo Letta. 

Intervenendo alla 69° assemblea generale di Confartigianato l’esponente radicale ha spiegato: “Siamo stati noi fra il 2014 e il 2016  (in pieno governo Renzi ndr) a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia, anche violando Dublino. All’inizio non ci siamo resi conto – ha proseguito la Bonino-  che era un problema strutturale,  e non di una sola estate e ci siamo fatti male da soli. E’ stato stipulato un accordo con l’Europa mirato a far si che le operazioni fossero coordinate da Roma. Disfare questo accordo ora è piuttosto complicato”. 

Infatti il nostro ministro, dietro i comunicati di facciata a Tallinn  è stato letteralmente preso a pesci in faccia da  Germania,   Francia, Spagna, Austria e tutta la compagnia cantante . Unanime è stata la scelta dei Paesi dell’Unione di non concedere la disponibilità di altri porti, al di fuori di quelli italiani per lo sbarco dei migranti. 

Se già questa posizione era più che palese, alla luce dell’accordo stipulato da Renzi, che impegnava solo Roma a gestire l’attracco delle navi cariche di immigrati,  risulta inevitabile che la richiesta del governo italiano  avanzata in Estonia  fosse sonoramente rigettata. 

Resta comunque da capire come l’Europa della solidarietà, quella di Ventotene, degli Spinelli e dei Rossi, possa minimamente  concepire di lasciare solo un Paese della propria Comunità  a gestire un fenomeno di  così grave emergenza sociale, e  possa solo pensare di rifiutare  l’accoglienza di persone disperate. 

A riflettere lucidamente ,  se vediamo le cose per quello che sono, è cioè che l’Unione sociale e politica dell’Europa era solo una colossale balla per nascondere e  farci ingoiare la costituzione di una grande area pronta ad essere sfruttata dal mercato  e dalle scorribande speculative, le posizioni della Germania e di tutte le altre Nazioni in merito al problema dell’immigrazione sono ovvie. 

Tornando alle dichiarazioni della Bonino è chiaro che Renzi qualcosa avrà chiesto in cambio della disponibilità all’accettazione degli sbarchi. Viene da pensare alla concessione da parte dell’Eurogruppo di ulteriore flessibilità nei conti. 

Quella flessibilità che è servita al “bomba” fiorentino per elargire le sue mancette elettorali  finalizzate a vincere le amministrative del 2015, ma soprattutto il referendum costituzionale, confronti  sonoramente persi,in particolare la consultazione referendaria. Tutto ciò sulla pelle dei migranti, e degli  operatori , dei  cittadini che si adoperano per accoglierli.  

L’anatema     lanciato da Renzi alla Ue, dopo il rifiuto di  accogliere i migranti sulle coste degli altri Paesi dell’Unione,  alla luce di quanto sopra scritto, è patetico. Il segretario podestà  vuole tagliare i fondi ai Paesi che non rispettano gli accordi. Quali accordi? Quelli fatti da lui li  stanno rispettando in pieno.  



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