Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 8 febbraio 2011

Basso, Contrabbasso e Tubabasso

di Luciano Granieri


Bassisti, contrabbassisti, basso tubisti, e affini questo e per voi!!!  Infatti il nostro  consueto appuntamento mensile dedicato alla musica jazz vede come protagonista un grande del basso elettrico, forse il più grande. Un talento che, come sostiene Pat Metheney, ha contagiato con il suo stile musicisti di ogni estrazione anche al di fuori dal  jazz. Negli ultimi anni - afferma ancora Metheney -  in ogni espressione musicale, dai jingle pubblicitari, alle sigle di telegiornale, dalla musica di famose rock n’roll band ai campioni dell’Hip Hop, riecheggia il suo stile imitato con alterni successi da tutti i bassisti  che, nessuno escluso, da lui sono stati influenzati . Stiamo parlando di uno strumentista che ha reinventato il modo di suonare il basso.  Avendo iniziato a suonare quindicenne in una brass band (banda di ottoni) di diciannove elementi la “ Las Olas Brass”  , il Nostro  acquisì  sin da subto lo stile arcaico del  basso a tuba, strumento ad ottone che nelle prime jazz  band degli inizi del ‘900 sostituiva il contrabbasso. Da qui il suo spirito creativo partì senza limiti verso sentieri inesplorati che lo portarono ad inventare   nuovi impasti sonori grazie alla modifica che apportò al suo basso Fender togliendo i tasti   e verniciando la tastiera con vernice impermeabile per barche . Infatti sosteneva che l’umidità della Florida (Fort Lauderdale) dove risiedeva a 19 anni rovinasse la tenuta del suo strumento. Ormai anche il più sprovveduto degli appassionati di musica avrà capito che stiamo parlando di John Francis Pastorius III  da Norristown Pennsylvania noto a tutti come JACO PASTORIUS. Purtroppo questo autentico genio, forse l’ultimo del XX secolo, nato il 1 dicembre del 1951, scomparve  prematuramente il 21 settembre del 1987. Ma la sua meteora nel mondo della musica jazz e della musica in generale ha lasciato un segno indelebile. Un segno che ha rivoluzionato il modo di suonare il basso. Questo da semplice elemento  di supporto ritmico diventava uno strumento omnicomprensivo. Jaco con il suo basso  fretless  (senza tasti) riusciva ad esprimere  un sound morbido  tipico di un contrabbasso ma nello stesso tempo era in grado di suonare simultaneamente accordi, linee melodiche ed effetti percussivi.  Nella definizione di questo linguaggio particolare molto ha contribuito la sua formazione. La militanza nell’orchestra del suo primo  maestro tromboinsta Peter Graves gli fornì  una grande predisposizione all’arrangiamento, proseguì  suonando Rythm&Blues Pop fino ad approdare al jazz collaborando  con Gary Burton, Paul Bley, Pat Metheney e Herbie Hancock e  incidendo eccellenti album come solista . La  maggior parte delle sua genialità derivava  dalla sua irrequietezza creativa che lo portava a rifiutare ogni terreno stilistico precostituito odiava essere  inserito  in un particolare contesto musicale. La militanza nello stellare gruppo dei Weather Report, con Joe Zawinul alle tasatiere, Louis Acuna alla batteria, Wayne Shorter al sax tenore e soprano, ha sancito la consacrazione di Jaco a protagonista assoluto della musica dell’ultimo ‘900. Il concerto che andiamo a proporre è molto particolare. Jaco Pastorius è alla testa di una incredibile big band composta da Jaco Pastorius (Basso elettrico ), Don Alias (Percussioni), Randy Brecker (Tromba), Peter Erskine (Batteria), Bobby Mintzer (Sax tenore, soprano, clarion basso), Othello Molineaux (Steel Drums),  , Elmer Brown (Tromba), Forrest Buchtel (Tromba), Jon Faddis (Tromba), Ron Tooley (Tromba), Wayne Andre (Trombone), David Bargeron (Tuba), Peter Graves (Trombone basso), Bill Reichenbach (Trombone basso), Mario Cruz (Sax, Clarinetto e Flauto), Randy Emerick (Sax), Alex Foster (Sax, Clarinetto & Piccolo), Paul McCandliss (Sax, Oboe & Corno Inglese ), Peter Gordon (Corno francese), e Brad Warnaar (Corno francese).  Patorius, come detto, oltre che straordinario esecutore e strumentista era un talento anche nell’arrangiamento per orchestra. Questo concerto  che si è tenuto in Giappone mostra tutta la grandezza del bassista della Pennsylvania. In questa prima parte, proponiamo quattro brani . Nella seconda  parte, che posteremo il mese prossimo, pubblicheremo  gli altri  video cui parteciperà un ospite molto particolare. In quel frangente  focalizzeremo maggiormente   la nostra attenzione   sull'orchestra  . Buona Visione
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In questi contributi si ascoltano i brani:  Invitation  e Soul Intro-The Chicken. Due pezzi pensati  da Jaco proprio  per l'orchestra. Il primo, Invitation è un’esecuzione corale, con l’orchestra che si esprime al massimo sia nell’enunciazione del tema che nel conrappunto gli assoli di Randy Brecker e dello stesso Pastorius. Una volta rotto il ghiaccio la preziosa improvvisazione di Jaco in Soul Intro, ci traghetta verso,  The Chicken un brano scintillente, potente, funky all’ennesima potenza, in cui spiccano gli assoli di Bob Mintzer al Sax Tenore e di Othello Molineaux allo Steel Drum.






In questo  contributo proponiamo due brani. UN FANTASTICO DONNA LEE di Charlie Parker con protagonista Dave Bargeron alla Tuba . Dave introduce il tema, eseguitto poi da Minztzer con il Clarino Basso e Molineaux con lo Steel Drum, esegue un assolo impeccabile e accompagna l’assolo di Pastorius. Ottime le sortite di Randy Brecker alla Tromba elettrificata e di Bob Minztzer al Clarino Basso. Segue Continuum una composizione di Pastorius in cui il basso riesce a raggiungere vette di lirismo impensabili per uno strumento prettamnte ritmico, molto sofisticati gli interventi dell’orchestra a supporto. 


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